mercoledì 13 ottobre 2010

VUOTI

Da L'INTERESSATO

Periodicamente succede.  Apri una qualsiasi pagina di Internet o accendi la Tv o la Radio e piomba alla tua attenzione la notizia agghiacciante: morto militare Italiano in Afghanistan. O peggio, il tutto declinato al plurale ed allora a piangere sono diverse famiglie. La tragicità di questa notizia non ha pari. Vite che si spengono nello svolgimento di un servizio indossando una uniforme con uno stemma italiano bene in vista. Non amo disquisire sul perché siamo là o se sia giusto che ci rimaniamo. Voglio soffermarmi su un altro concetto.
Oggi pomeriggio, alla Camera dei Deputati, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ha riferito sul recente attentato mortale che ha interessato quattro nostri ragazzi, sulle strategie da intraprendere, su come prevenire ulteriori incidenti mortali che vedano interessati i nostri militari. E lo ha fatto in un aula deserta. Tutte le forze politiche, di destra, di sinistra e di centro  avevano invitato il ministro a riferire in Parlamento, alla nazione, agli elettori. Ma i rappresentanti di quegli elettori oggi erano altrove. Avevano di meglio da fare. Non si sono degnati di presenziare.
 Quasi in segno di sfregio, in palese mancanza di rispetto morale ed istituzionale. Con una insensibilità che ferisce. Ferisce i parenti dei militari morti, ferisce i colleghi dei militari morti. Ferisce, a mio modo di vedere, una intera nazione.
L’onorevole Paglia, ex militare ora in sedia a rotelle a seguito di gravissime lesioni riportate in servizio nei teatri operativi, prendendo la parola, oggi pomeriggio, ha dichiarato:
“I politici italiani non meritano i sacrifici dei nostri soldati”
Spietato. Sintetico. Forse, semplicemente molto incazzato.
Come tutti noi.



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