venerdì 29 giugno 2012

SUPER MARI-O

 

 

CARI CIELLINI.....

Grazie a L'INKIESTA

Avete osannato Andreotti quando era imputato per mafia e additato da tutti come il Colpevole e adesso disconoscete il vostro storico leader, la persona che più vi ha rappresentato in questi vent’anni, che è stato protagonista di oltre sessanta dibattiti in trent’anni. La verità è che siete senza coraggio.

Cari ciellini, siete ufficialmente dei cacasotto. In fondo, siete quelli che abbiamo sempre pensato che foste, gente senza coraggio, senza un vero slancio cristiano, soprattutto, se proprio dobbiamo prenderla dal lato cristiano (quello migliore), senza la capacità del perdono. Altrimenti non si spiegherebbe il perché di una decisione drastica, ancorchè epocale: quella di escludere dal palco del prossimo Meeting uno dei vostri padri nobili, una delle vostre anime, una delle figure più luminosamente cielline come il caro Roberto Formigoni.

Questa decisione, che ormai appare irreversibile, è una vera rivoluzione. Significa che non farete salire sul palco, né come moderatore né tanto meno come relatore, la persona che più vi ha rappresentato in questi ultimi vent’anni, la persona che ha scandito l’espressione più politica del movimento all’interno della vita istituzionale del Paese. L’anno scorso il presidente della Regione Lombardia moderò il dibattito «I cristiani in politica» (appunto), era il suo 68esimo in 31 anni di Meeting. Una media di due e un tot a edizione. Per questa, la numero 32, dal titolo come sempre pensosissimo «La Natura dell’uomo è rapporto con l’infinito», invece zero. Nulla. Il silenzio.

Ecco, il silenzio. Formigoni avrebbe preso anche la decisione del silenzio (peraltro anche quando parla spiega poco delle sue vacanze). Non dichiarerà più delle sue cose, si chiude in un silenzio stampa gravido di tormenti.

Ma torniamo alla decisione assai poco nobile di escluderlo dalla manifestazione e di derubricarlo a semplice osservatore. Probabilmente Cl se la venderà come una decisione dell’interessato, ma se davvero così fosse l’atteggiamento dei dirigenti ciellini sarebbe ancora più colpevole perché totalmente in contrasto con la storia dei movimento, che ha sempre fatto di un certo garantismo, o di una certa attitudine alla deriva garantista, uno dei punti distintivi del suo essere Comunione e Liberazione.

A questo proposito non si possono dimenticare quelle ovazioni al senatore Andreotti, portato letteralmente in trionfo dai ragazzi del movimento nell’agosto del 93, lui che ritornava alla scena pubblica dopo le terribili accuse di mafia. Fu una giornata davvero indimenticabile.

Ecco, rispetto a quella grande storia, a quella voglia di dire al mondo: sì, Giulio Andreotti ci rappresenta, siamo fieri di lui, le accuse che gli rivolgono non ci toccano, anzi è tutto fango che si trasformerà in nuova linfa per il futuro paradiso, come mai oggi invece scendete al vostro livello più basso di pusillanimità, tremate al sol pensiero della vergogna per esservi contaminati in tutti questi anni con uno dalle vacanze problematiche? Dov’è finito il vostro riconosciuto, ancorchè pelosissimo, garantismo?

Siamo delusi, cari ciellini, ma in fondo se Formigoni doveva servire a disvelare le quinte di una nuova scena politica, la sua clamorosa esclusione da ogni rapporto pubblico con Comunione e Liberazione ha il sapore di un’era che si chiude. Se ne aprirà mai un’altra?




 

mercoledì 27 giugno 2012

INSONNIA

Non so cosa ne pensiate voi, ma la mia nottata si è trasformata in un dilemma. Ieri sera, mi rigiravo sul letto e non riuscivo a dormire. Pensavo a quanto noi Italiani riusciamo ad essere fantasiosamente imprevedibili. Pensavo a Pirlo, ad esempio, che in un quarto di finale di un europeo, con gli azzurri sotto ai rigori, pensa di beffare il portiere inglese con un cucchiaio.

E pensavo a Berlusconi, l'uomo che sperpera milionate di euro per il mantenimento delle olgettine, che come se niente fosse tira fuori il coniglio dal cappello proponendosi come futuro ministro dell'economia del futuribile governo Alfano.

Poi, la mia notte, si e trasformata in un incubo, certo. Ma vorrei vedere voi, al mio posto, con questi brutti pensieri per la testa se foste riusciti a prender sonno.

 

martedì 26 giugno 2012

QUERELE

Mai criticare l'entità dello stipendio e delle prebende di certi parlamentari.

Perché poi, ti querelano !!!!

CONSULENTI

Quale miglior consulente al Senato sulla spending review e sui tagli da approntare al bilancio se non l'ex sindaco di Palermo Cammarata dimessosi da primo cittadino per aver causato la bancarotta fraudolenta del Comune siciliano ?

lunedì 25 giugno 2012

PATTI

 

Dice Casini che il paese avrebbe bisogno di un patto tra progressivi e moderati. Ed allora la domanda sorge spontanea. Chi sono i progressivi ? Quelli del PD ? Che su certe posizioni come le unioni di fatto o la fecondazione sono rimasti al medio evo ? Ed i moderati chi sono ? I clericodemocristiani eredi di Cuffaro dell'UDC ?

No, la verità è che bisogna chiamare le cose con il loro nome.

Il PD e l'U.D.C. attuale costituirebbero, se uniti, un patto tra moderati ed iper conservatori.

Perché i progressisti, sono decisamente un'altra cosa.

AL POSTO DI PIRLO

 

 

ORA, FUORI LA GRANA....

Ricordate la scuola di Adro con il Sole delle Alpi? Ricordate l’infinita polemica del simbolo leghista spalmato in tutto l’istituto, che il sindaco non voleva rimuovere nemmeno sotto sollecitazione di Napolitano? Dopo che Lencini si arrese e dopo le successive polemiche, ora la Procura della Corte dei conti della Lombardia presenta il conto e chiede al sindaco e a sei assessori leghisti di Adro (Brescia) di pagare oltre 26 mila euro. Della storia parla il Corriere:

Per arredare 18 aule e far splendere il «sole delle Alpi» ovunque la giunta stanziò 193 mila euro, ma all’inaugurazione di settembre 2010 non c’era un euro per le bandiere dell’Italia e dell’Ue. Quando il Corriere della Sera pubblicò la vicenda, il presidente Giorgio Napolitano fece sentire la sua voce, ma il sindaco Oscar Lencini fu irremovibile: «Se me lo chiede Bossi rimuovo i simboli non domani, ma ieri». Silenzio dall’allora ministro che 18 mesi dopo sarebbe stato travolto dallo scandalo sui fondi elettorali sui quali indaga per gli aspetti contabili il procuratore Antonio Caruso e i sostituti Adriano Gribaudo e Federico Lorenzini.

Dopo un ricorso della Cgil al giudice del lavoro per discriminazione dei lavoratori scolastici che non simpatizzavano per il Carroccio, il Comune fu condannato in primo grado e in appello:

Solo allora un impiegato e un vigile urbano furono incaricati di rimuovere i simboli. Le scelte del sindaco e della giunta sono state «in contrasto con i fini istituzionali» per una «illecita operazione di propaganda politica», scrive il pm Barbara Pezzilli nell’invito a dedurre, una sorta di informazione di garanzia, notificato a sindaco e giunta che con «irragionevolezza» si sono opposti «ostinatamente» alla rimozione dimenticando di rappresentare l’intera comunità, non una parte politica.

Il Comune ha sborsato in tutto 26.136,76 euro tra sanzioni e avvocati, compresi i 53 euro di straordinario per l’impiegato e il vigile. Il pm ne chiede il 70% (18.295,73) al sindaco, il resto agli assessori (1.306,84 euro a testa).

(grazie a www.giornalettismo.com)

 

E CON QUESTO, POSSO ANDARE A LETTO......

Per chi non mastica l'inglese, l'articolo del Guardian, del dopo partita Italia Inghilterra, diceva questo:

"nessuno potrebbe dire che non abbiano vinto i migliori"

 

venerdì 22 giugno 2012

CONFUSIONI

Gli hanno pagato così tanti viaggi di gruppo, nei quali non si è ancora capito come contribuiva alle spese, che ormai confonde il Messico con il Brasile. Da quando gli hanno imprigionato Daccò che gli tracciava le rotte turistiche, quest'uomo è disperato....

 

 

PUÓ ANDARSENE A CASA CON LE SUE GAMBE

Grazie al blog di Daniele Sensi



Nessuna pietà, neppure per i bambini

Pierluigi Pellegrin -giornalista che «io i neri li chiamo negri per gusto personale, per il piacere un po’ perverso di essere insultato dai progressisti»- conduce il preserale di Radio Padania Libera. Sua è la rubrica “Mai più senza società multiculturale”: una rassegna stampa quotidiana, di crimini più o meno gravi compiuti da cittadini stranieri in suolo “padano”, una sorta di rosario dell’odio introdotto da un passaggio di “Colpa d’Alfredo” di Vasco Rossi (”è andata a casa con il negro la troia”) e da parte dell’intervento di Nichi Vendola a Piazza Duomo per la vittoria di Pisapia (”noi vogliamo abbracciare i nostri fratelli rom e musulmani”).

Con la voce che calca il tono sulle nazionalità dei «predoni stranieri» («calano i furti nei negozi, questa è la dimostrazione che i predoni stranieri oramai se la prendono con i più deboli, come gli anziani»), il suo è uno spazio che non risparmia neppure i bambini: «Avviato a Verona un programma di copertura vaccinale per un gruppo di bambini rom di origine rumena. Sarebbe una fantastica notizia, se esistesse il vaccino anti-furto»; o, ancora: «Assalto in villa ad opera di una banda di immigrati albanesi, e, per la serie le buone notizie non arrivano mai da sole, quasi la metà dei bambini nati a Susegana, nel trevigiano, è straniera: un futuro pieno di opportunità multiculturali come quella di cui vi ho appena dato notizia».

Un’ossessione xenofoba che, ieri sera, non ha avuto pietà neppure per la piccola “Anna”, una bimba ucraina, affetta da tetraplegia muscolare dalla nascita, che, a Treviso, grazie all’interessamento di una Onlus, ha finalmente acquistato l’uso della gambe ma che, a causa dello scadere del visto turistico, rischiava l’espulsione prima del termine delle terapie mediche. Tra storie di scippi, furti e stupri, la vicenda ha fatto capolino nella rubrica di Pierluigi Pellegrin. Il quale -«adesso fatemi sconvolgere i borghesi con una battuta caustica»- ha così commentato:

"questa bambina, ora, può tornarsene a casa con le sue gambe"

mercoledì 20 giugno 2012

PERO', SU LUSI.....

Lo spirito vendicativo dell'italiano medio questa sera dovrebbe avere pan per i suoi denti. L'uomo delle cene all'aragosta, delle vacanze in aerotaxi, degli appartamenti acquistati in ogni angolo del globo, sempre con i (nostri) soldi del finanziamento pubblico ai partiti, questa sera lascerà le sue dorate lenzuola per trascorre la sua prima notte di prigionia a Rebibbia.

Quello che rimane in sospeso e che turba le mie notti, ora, è come si possa peró nel contempo accettare che tutto il contorname Margheritino, che per anni mentre il Lusi scialacquava si voltava dall'altra parte, possa beatamente continuare ad appoggiare il proprio deretano in una edulcorata poltrona al Senato o alla Camera, con ricchi stipendi e straordinarie prebende annesse.

Insomma, che si fa ? Si rinchiude Lusi in gattabuia e si continua a sopportare l'anestetizzato Rutelli ? E' un bel problema, dovete ammetterlo.

Sorge spontanea un'ulteriore considerazione. Tempo fa un nostro concittadino congelò il cadavere della mamma deceduta nel freezer della cantina per truffare l'INPS e continuare a riscuotere la pensione. Fu beccato, denunciato ed obbligato a restituire il maltolto.

Ora nel freezer abbiamo beccato la Margherita. Ma invece di denunciarla continueremo a pagarle, per legge, i rimborsi elettorali per svariati milioni di euro.

Non lo trovate quanto meno paradossale ?


 

MASCHERE

Che poi, si eccitava così........

 

 

martedì 19 giugno 2012

TRATTATIVE

 

 

CURATE POLILLO

Il sottosegretario all'economia, tal Polillo, dice che un operaio italiano, in media, si fa tre mesi di ferie all'anno. Più o meno, come un parlamentare. E dice che dovrebbe rinunciare ad una settimana di ferie (l'operaio, non il parlamentare). Chiamate uno bravo. Ne ha bisogno.

 

 

lunedì 18 giugno 2012

FUORI DAL PARLAMENTO

Era stato veramente lungimirante Roberto Maroni quando qualche settimana fa disse che la Lega, per sua propria scelta, avrebbe potuto optare per rimanere fuori dal Parlamento.

Infatti, stando all'ultimo sondaggio uscito, la Lega, con l'attuale 3,5 per cento di consensi elettorali sarebbe veramente fuori dal nostro parlamento ( che con l'attuale legge elettorale prevede lo sbarramento al 4 per cento ). Ma non per sua propria scelta. Bensí, per scelta degli elettori.......

 


 

BISCOTTI

L'AMACA - Michele Serra

Il calcio italiano non merita un “premier” come Cesare Prandelli. Che di fronte all’insopportabile e onnipresente cicaleccio sul “biscotto” (per i non addetti: pareggio concordato) tra spagnoli e croati, semplicemente rifiuta di considerare l’ipotesi, parendogli che il pensare male faccia male, e basta. Una sorta di onestà obbligatoria, sicuramente a rischio di ingenuità, ma esemplare in un uomo di sport. Prandelli non può dirlo, ma certamente pensa che il nostro calcio, in questo momento, è l’ultimo al mondo che può permettersi il lusso di fare la morale agli altri. È il calcio più inquisito del mondo, segnato da scandali infiniti nel senso che sono tanti ma anche nel senso che non finiscono mai. È un calcio che non sopporta neanche le proprie regole (vedi l’assurda polemica sulla “terza stella” della Juve). È un calcio in larga parte succube delle sue curve malavitose (vedi la disgustosa cerimonia della “consegna delle maglie” dei giocatori del Genoa ai capi tribù ultras). È un calcio che da quattro giorni non riesce a parlare d’altro che di un fantomatico “biscotto” ai propri danni: perché è tipico degli immorali essere anche vittimisti: la colpa è sempre di qualcun altro.

Da La Repubblica del 17/06/2012.

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venerdì 15 giugno 2012

GUARDIE E LADRI

Soffermatevi un minuto sul titolo qua sotto. Ma non lo trovate comico ? Riassumiamo: siccome al PDL è toccato cedere sul voto nel decreto per fronteggiare la dilagante corruzione in Italia, ora, come contropartita, si chiede una legge che condizioni l'attività lavorativa dei magistrati.

Insomma: la teoria dei Berluscones è meravigliosa. E si può sintetizzare cosí:

"noi vi abbiamo aiutato ad imprigionare i nostri amici ladri, ora voi dovete aiutarci ad incastrare le vostre amiche guardie"

Semplicemente fantastico.



 

mercoledì 13 giugno 2012

TRACCE DI STATO

Di Massimo GRAMELLINI - La Stampa

Concorso per avvocato dello Stato, la crema dei burocrati d’alto bordo. Tre posti e mille candidati. Benché il rapporto fra i due numeri susciti sgomento, è la messa cantata della meritocrazia. Uno di quei momenti solenni in cui si seleziona la classe dirigente del futuro. Quand’ecco insinuarsi in aula i primi mormorii: pare che sui banchi di alcuni candidati (inclusa, sarà una coincidenza, la figlia di un avvocato dello Stato) siano spuntati dei codici civili commentati. Vietatissimi dai regolamenti e perciò penetrati serenamente fin lì. Incomincia a girare voce che abbiano addirittura il timbro della commissione d’esame. In passato i non raccomandati avrebbero portato ugualmente a termine la prova, con la rassegnazione di chi sa che in Italia i concorsi sono gare col trucco in cui chiunque appartenga alla corporazione in esame si ingegna a tirare dentro parenti e amici sotto l’occhio distratto dei commissari. I più svelti si sarebbero accordati direttamente con i raccomandati, facendosi comprare il proprio silenzio con un «aiutino». Ma stavolta i giovani tagliati fuori dai giochi non si inchinano e non si accordano. Strepitano. E la voce della commissione viene sepolta dalle tante che urlano e intonano l’inno di Mameli.

Arrivano poliziotti e carabinieri, la prova viene sospesa e l’avvocato generale dal nome spagnoleggiante, Ignazio Francesco Caramazza, parla di «minoranze» e «pretestuose lamentele». Non ha capito che l’aria sta cambiando: se i privilegiati non mutano registro, presto si tramuterà in tempesta contro ogni casta consolidata, finendo per travolgere anche il buono che resta.

Da La Stampa del 13/06/2012.

INDECISIONI

 

 

GRILLINI IN PARLAMENTO

Io non lo so se Pagnoncelli, noto sondaggista di Ballarò, ci acchiappa. Ma se i dati del sondaggio pubblicato ieri sono veri, e se si votasse tra una settimana, con questo sistema elettorale avremmo alla Camera un centinaio di deputati eletti del Movimento 5 Stelle. La domanda da porsi è come la prenderebbe poi lo spread, notoriamente molto permaloso e ballerino. Perchè poi, con quei numeri, un governo non lo si formerebbe mica, parliamoci chiaro.

Il rischio, ora è proprio questo: il Grillismo può trasformarsi da voto di protesta ad ufficializzazione di ingovernabilità. E non è una bella prospettiva.


martedì 12 giugno 2012

NUMERI

Bisogna essere onesti. Se un pasticcio come quello combinato dalla Fornero sugli esodati lo avesse commesso Brunetta, lo avremmo messo alla berlina, sputtanato per l'eternità e la C.G.I.L. gli avrebbe dedicato una quarantina di scioperi ad honorem.

Sono due mesi che il problema esiste. E la Fornero non ha ancora neppure capito quanti siano questi poveri disgraziati senza stipendio e senza pensione. Roba da riunirsi in pubblica assemblea con il numeretto sotto casa del Ministro.

Temo che anche questo sia un segnale di un qualcosa che non sta funzionando.

E che deve essere mandato a casa.


lunedì 11 giugno 2012

L'ITALIA DI SARA

É molto probabile che già da ieri sera, dopo il fischio finale di Italia - Spagna una buona percentuale di italiani che fino a qualche ora prima schifavano gli azzurri capitanati da quel Buffon che scommette in meno di un anno, con straordinaria disinvoltura, quello che una coppia di metalmeccanici non riesce a guadagnare in un'esistenza, si siano ricreduti, rinfrancati dalla più che discreta prestazione degli azzurri, ed abbiano ceduto ad un patriottico quanto scontato tifo.

Ma il vero simbolo sportivo di un Italia sana e tenace, nel week end, non è stato certo rappresentato da un manipolo di ricchi e viziati artisti della pedata. Ma da una ragazza di 25 anni, alta un metro e sessanta che nella vita, prima di conoscere il successo e cimentarsi nella finale del Roland Garros, ha sgobbato intorno al globo terrestre, e con straordinariia caparbietà ha saputo erigersi a campionessa di uno sport, il tennis, che spesso la vede scontrarsi in match improbi contro avversarie dal fisico molto piú possente del suo. L'Italia di Sara Errani è l'Italia che sa combattere, che non si arrende, che soffre e stringe i denti per poi gioire. É l'Italia che puó ancora donarci un speranza, che si contrappone al velinismo ed ai calciatori. È un Italia pura insomma e non me ne vogliano i Pirlo o i Chiellini.

Per una volta, questo week end, il calcio andava posto in seconda fila.

Io insomma, se non lo avete ancora capito, questo week end ho unicamente tifato Sara.

E se fossi stato Napolitano, piú che a trovare gli azzurri negli spogliatoi in Polonia, sarei andato a Parigi a renderle onore.

 

SE CE LI "DASSERO....."

 

CORRUZIONE, I PUNTI DI VISTA

 

venerdì 8 giugno 2012

CE LO HA PORTATO LUI

Non so come la pensiate voi. Ma a me Antonio Di Pietro che ora si scaglia contro i senatori del PD accusandoli di aver salvato, con il loro voto segreto, il Senatore De Gregorio, uno per capirci che ha un filone di accuse tra le varie procure da far impallidire un delinquente incallito, fa veramente ridere.

Perchè il tal De Gregorio, nel 2006, è entrato a Palazzo Madama tra le fila dell'IDV.

Ergo, scelto proprio da Di Pietro.....

E siccome repetita iuvant, poi ha bissato con Scilipoti.....

 

 

giovedì 7 giugno 2012

ITALIA PULITA

Il nuovo "salva con nome" dei berluschini è alle porte. L'acronimo P.D.L. (partito dei ladroni, per quei pochi che non lo sanno), lascerà il posto al nuovo colpo di genio del mago di Arcore. Cosí, dalla sera alla mattina, gli antichi fautori della libertà del capo si riuniranno imperterriti sotto il nomignolo di "Italia Pulita". La congrega con piú inquisiti e condannati al mondo mostrerà il suo nuovo avvincente look. E proprio ieri sono già iniziate le prove alla Camera Alta. De Gregorio, un senatore per caso e pessimo faccendiere sempre acquistabile in saldo, è stato salvato dalle patrie galere.

Dalla futura Italia Pulita. E dagli operatori ecologici da 15 mila euro al mese.

Non faranno raccolta differenziata, statene certi. L'umido di De Gregorio sarà un tutt'uno con la plastica del capo. Per la gioia di tutti.

martedì 5 giugno 2012

TABACCHI FORTUNA (E' QUELLO DI BUFFON)

Grazie a BLITZ QUOTIDIANO

PARMA – Andrebbe forse consigliato al premier Mario Monti di farci una puntatina, per tentare di risanare il disastrato bilancio italiano. Dove? In una fortunatissima ricevitoria dove sono vincenti 8 giocate su 10. Un luogo evidentemente baciato dalla fortuna, oppure frequentato da scommettitori particolarmente bravi nei pronostici. Al di là delle battute, buttarla sull’azzardo non è certo una soluzione per i nostri conti pubblici, ma il tasso di vincita registrato dalla tabaccheria in questione è così alto da aver attirato l’attenzione delle forze dell’ordine che sospettano possa esser merito non solo della fortuna. La ricevitoria in questione non è difficile da trovare, è divenuta celeberrima in questi giorni, come colui che la gestisce, al secolo Massimo Alfieri, “grazie” a Gianluigi Buffon. E’ proprio a quello stesso Alfieri che il portiere della nazionale e della Juventus ha infatti versato assegni per oltre un milione e mezzo di euro. Coincidenza? Assolutamente sì.
La notizia delle indagini sulla tabaccheria parmigiana la riporta La Stampa:

“Una ricevitoria particolarmente fortunata, quella gestita a Parma da Massimo Alfieri. La percentuale di vincita, negli ultimi quattordici mesi, si attesta attorno all’83 per cento. Fare il calcolo è semplice: tutti i soldi scommessi meno tutti i soldi incassati. Poche ricevitorie italiane hanno risultati così lusinghieri. Ed è proprio questa ‘anomalia’ il vero succo dell’indagine, rimasta segreta fino alla scorsa settimana, coordinata dalla procura di Torino”.

Con questa indagine il portiere azzurro non c’entra nulla, non era e non è indagato, la coincidenza di luoghi e persone è però un fatto. Scrive ancora il quotidiano torinese:

“Dai 14 assegni di Buffon (non indagato) l’attenzione si sposta sulle puntate anomale. Troppe vincite, i pm di Torino ipotizzano la frode sportiva. Lo stesso giro di sempre, per intenderci. Quello che richiama alla mente la ricevitoria di Massimo Erodiani a Pescara, uno dei protagonisti della prima fase di ‘scommessopoli’. Per la Guardia di Finanza anche a Parma, in via Garibaldi, potrebbe esserci una specie di collettore di denaro per giocate sporche. E già si intravedono, oltre al muro alzato dagli investigatori, i nomi di alcuni clienti affezionati. Anche calciatori, parrebbe. Insomma, l’ennesimo bubbone. Massimo Alfieri è indagato, Gianluigi Buffon non lo era e non lo è. E forse davvero non c’entra, se non assai marginalmente, in tutta questa vicenda. Perché i suoi assegni fanno riferimento a un periodo di nove mesi, gennaio-settembre 2010. Mentre nel decreto di perquisizione notificato ad Alfieri si tiene conto di un periodo di tre anni di scommesse. “E poi – dice l’avvocato Marco Corini, che assiste il portiere della Juventus – mi sembra evidente che usare degli assegni sia il modo più sicuro per farsi tracciare. Gigi Buffon non c’entra nulla con questa storia. Si è sempre mosso alla luce del sole. Ha dato dei soldi a un amico per acquisti privati. Tutto il resto non lo riguarda”. Nel decreto di perquisizione Buffon non è citato. Neppure sono citate delle partite sospette. È difficile sapere di più”.

Buffon con la vicenda giudiziaria quindi non c’entra nulla, per lui, come detto da più parti in passato, al momento solo leggerezza di nessuna rilevanza penale. E anche le eventuali responsabilità di Alfieri sono ancora ben lontane dall’essere dimostrate. Al momento si può parlare di anomalia, di tasso di vincita molto alto, di fortuna… E, sperando che la responsabile di tutto sia la dea bendata conviene, per chi è a Parma, fare una giocatina nella fortunata ricevitoria: 8,3 volte su dieci lì si vince.

LEGA MAGNONA

PAOLO BRACALINI - IL GIORNALE

Una Pasqua nera per la Lega, travolta dallo scandalo dei soldi, ma una Pasqua serena almeno per i conti correnti dei senatori leghisti. I quali, pochi giorni prima che via Bellerio fosse perquisita dai carabinieri e Bossi si dimettesse da segretario, sotto il fuoco del dossier sui presunti (l'inchiesta è in corso) denari presi dal partito per«The Family», si sono visti bonificare dal partito (precisamente, dal conto del gruppo Lega al Senato) la bellezza di 100mila e 800 euro, come cadeau di Pasqua.
Vale a dire 4.200 euro a testa, una gradita sorpresa nell'ovetto pasquale, disposta ovviamente dal capogruppo Bricolo. Ventisette bonifici a fronte di nessuna spesa, senza giustificativo, al di là di una orale e generica destinazione per «attività politiche». Di fatto uno stipendio extra per il mese di marzo, nel pieno dell'inchiesta sull'uso disinvolto dei fondi pubblici da parte della Lega.
È avvenuto lo stesso anche per i 60 deputati della Lega? O i senatori leghisti godono di un trattamento economico privilegiato? Misteri che si scioglieranno quando saranno i magistrati a indagare sulle carte raccolte dall'ex tesoriere Stiffoni, buttato fuori dalla Lega e ora senatore del gruppo Misto. Comunque, il regalo di Pasqua è non è una novità per i parlamentari della Lega. Nel 2011 i senatori di Bossi avevano ricevuto 3mila euro a testa, sempre con bonifico.
Ma ci sarebbe anche un regalo natalizio, raccontato stavolta dallo stesso Stiffoni al Gazzettino . Cioè 2mila euro ai senatori, sempre extra stipendio, girati ai senatori sotto forma di otto buoni «Mediaworld»da 250 euro (50mila euro in tutto). Ma l'avvocato Mazzatorta, senatore succeduto a Stiffoni nell'incarico di tesoriere, smentisce tutto, indignato. «Cercare di far passare come regalia l'acquisto di materiale informatico, che invece è e resterà di proprietà del gruppo, è l'ulteriore maldestro tentativo di coprire le proprie gravi responsabilità alzando polveroni e gettando fango su altri. Stiffoni è stato espulso per le gravi irregolarità da lui compiute.
E l'indagine interna sta facendo emergere che le irregolarità vanno ben oltre quelle confessate». Per i 100mila e 800 euro pasquali, però, si pone un problema: i fondi dei gruppi parlamentari, diversamente dai rimborsi elettorali, hanno un vincolo d'uso, nel senso che sono erogati per coprire l'attività parlamentare dei senatori, e dovrebbero essere spesi solo in quel senso. Ecco perché l'ex tesoriere lancia l'accusa pesantissima: «Se devo essere condannato per peculato, stessa sorte dovrebbe toccare a tutti i senatori della Lega».
A Palazzo Madama la crisi non si sente. Perché i soldi extra dei senatori leghisti si aggiungono ad altri benefit già previsti. Nella busta paga dei senatori c'è infatti già la diaria come «rimborso spese di soggiorno» (3.500 euro mese), poi un «rimborso delle spese per l'esercizio del mandato» (2.090 euro mensili), e infine un «rimborso forfettario delle spese generali » (altri 1.650 euro mensili). Serviva anche il regalo di 4.200 euro a Pasqua?
Contando poi che il resto delle spese ( cene, viaggi, hotel) le sostiene il tesoriere del gruppo. Ad esempio, le molte cene che i vertici leghisti hanno fatto a Roma col banchiere Ponzellini (da poco arrestato per tangenti) sono state pagate da Stiffoni. Poi, i capigruppo hanno poi una carta di credito per pagare le spese di rappresentanza. Che però negli anni sembrano lievitate, visto che l'ex capogruppo alla Camera, Reguzzoni, ha speso in un anno e mezzo con la carta del gruppo (spese tutte giustificate) 90mila euro, mentre Roberto Castelli, capogruppo al Senato dal 2006 al 2008, spese solo mille euro. Si vede che la vecchia Lega era più spartana (la nuova Lega 2.0 punta a tornare a quegli standard, così spera la base leghista...).
Stiffoni si parla anche di un contributi mensili per l'affitto di case a Roma, a beneficio di alcuni senatori. Si capirà qualcosa in più quando i consulenti della Price Waterhouse Cooper consegneranno il rapporto sui conti della Lega al Senato. Roba di giorni.

lunedì 4 giugno 2012

CAZZARI

Ora, non voglio dire, con i miei 48 anni suonati, di essere un super atleta. Ma vi posso assicurare che pur correndo 10 Km tre volte la settimana d'inverno, facendo uscite da 60 km in bici tre volte la settimana durante la primavera e nuotando 2km al giorno durante l'estate almeno per 5 volte la settimana, io, a fare 100 flessioni, non ci riesco.

Ed invidio super B. che a quasi 76 anni, si piega 100 volte tutte le mattine con la stessa facilità del bersi un caffè.....


SCHERZAVA

Avvisate Belpietro e Sallusti che il padrone scherzava.....

 

 

sabato 2 giugno 2012

SPINOZANDO

Sgarbi: “L’Emilia saprà reagire, non come l’Abruzzo che si piange addosso”. Sono le stronzate di assestamento.

Anche a Milano la terra trema. Veramente un brutto momento per i pugliesi.

Bersani: “A Parma abbiamo non vinto”. Era un ballottaggio abrogativo.

A Meda la Lega perde per un solo voto. È caccia all’eroe.

Arrestato il maggiordomo del Papa. Che ha combinato Vespa?

Ratzinger: “Il vento scuote la casa di Dio”. Che tra l’altro non ha le imposte.

Il Pdl propone il doppio turno alla francese. Ma lei vuole un extra.

Tv inglese intervista la donna che ha deciso di non depilarsi più. “E ci dica, com’è governare il Lazio?”

Si girerà  il sequel di Blade Runner. Ma ormai gli umani hanno visto tutto.