martedì 31 gennaio 2012

CONSAPEVOLE DI ESSERE COLPEVOLE

A proposito del processo Mills che vede imputato il nostro ex ducetto, e della ricusazione dei giudici da parte dei suoi avvocati..... Giudici rei di non aver accolto tre testimoni richiesti dalla difesa.

Dall'editoriale di Marco Travaglio di ieri - IL FATTO QUOTIDIANO

Come giustamente osserva il vicepresidente del Csm Vietti (ogni tanto ne dice una giusta anche lui), il giudice deve fare di tutto per scongiurare la prescrizione, visto che è pagato per accertare la verità processuale. Ma B. ha un sistema infallibile per far reintrodurre i suoi tre testi, peraltro superflui: rinunciare formalmente alla prescrizione per essere giudicato oltre i termini (da lui stesso accorciati da 15 a 10 anni con l’ex Cirielli). Perché non lo fa? Perché nessuno lo invita a farlo? Un politico accusato di un reato tanto grave non può incassare la prescrizione con mezzucci indecenti, soprattutto se ritiene di essere innocente. Il guaio è che qui, se c’è uno che anticipa la colpevolezza di B., è lo stesso B. Lui sa benissimo di essere colpevole: per questo è tanto sicuro di essere condannato.

MAI DIGERITI

Leggendo vari articoli sulla situazione attuale all'interno della Lega Nord c'è una costante che è sempre presente e viene sempre puntualizzata. La base, quella nuda, cruda e tosta, non ha mai digerito il voto parlamentare dei fazzoletti verdi su Cosentino e su Ruby.

Evviva.

BUSTE PAGA PIU' LEGGERE

Da oggi, meno soldi in busta paga. Ecco perchè.

L'AMMAZZACAFFE'

lunedì 30 gennaio 2012

LATE SILVIO

 «Oggi, dopo diciotto anni siamo qui ad annunciare la nostra discesa in rete convinti che la rete sia la nuova agorà un formidabile luogo di incontro»

«Da oggi l’Agenda Digitale è un tema centrale nel nostro programma politico, dalla rete possono nascere migliaia di opportunità di lavoro e grazie alla rete possiamo dare un nuovo importante impulso all’economia italiana»

Non ci crederete, ma le frasi di cui sopra sono state pronunciate lo scorso Giovedi' da Silvio Berlusconi alla presentazione del nuovo sito internet del PDL.

Oggi, ripeto, oggi l'ometto di Arcore e tutto il PDL scoprono la rete e ne decantano le infinite potenzialità. Ufficializzando, dopo degli ultimi, l'uscita dall'età della pietra. Non so cosa ne pensiate voi, ma a me sembra di sentire il vecchietto che si iscrive all'università della terza età e messo per la prima volta davanti ad un computer connesso al  web rimane estasiato.

Tutto assolutamente normale se non fosse che quel vecchietto, mentre il mondo correva, ci ha governato per 8 degli ultimi 10 anni.

CI PENSA GIULIO

Schettino potrebbe scrivere un libro dal titolo "La Nave in porto" ??

George Bush potrebbe scrivere un libro dal titolo "4 motivi per evitare un conflitto" ??

Bossi padre e figlio, a quattro mani, potrebbero scrivere un libro dal titolo "L'immigrazione,  una risorsa per l'Italia" ??

Insomma, per farla corta, Tremonti può permettersi di scrivere un libro del genere ????


domenica 29 gennaio 2012

UNA VITA SEMPLIFICATA SENZA CALDEROLI

Di  Alessandro ROBECCHI 

A me gli occhi! Mesmerismo e magia! Voodoo tecnologico e superpoteri modernissimi. Pensate, fratelli terrestri, e specialmente italiani (una sottospecie): potrete addirittura chiedere un certificato via internet! Eh? Chi l’avrebbe mai detto? Potrete addirittura iscrivervi a un esame all’università senza andare a piedi a fare la fila in segreteria. Dopo la scoperta del fuoco, l’invenzione della ruota e del gratta e vinci, ammetterete che cambiare residenza o rinnovare un documento senza muoversi da casa è un passo che l’umanità aspettava da secoli. Cioè, l’umanità italiana, perché in quasi tutto il resto del mondo si tratta di cose abbastanza normali, se non decisamente banali e consuete. Il governo Monti annuncia la sua rivoluzione. Parole d’ordine: semplificazione e internet, meno burocrazia, leggi meno incasinate e contraddittorie e pubblica amministrazione più efficiente con l’ausilio di quelle diavolerie chiamate computer (chi ci avrebbe mai pensato, eh!). Poi, come tutti sanno, ogni poderosa innovazione porta con sé stupori e tremori. Il mio stupore: ma non c’era già tutta ‘sta roba? Ma se abbiamo avuto per tre anni in mezzo agli zebedei un ministro liofilizzato, isterico e collerico, che ogni due per tre digrignava i denti dicendo: “Ho fatto questo! Ho fatto quello!”. Credo si chiamasse Brunetta, il pover’uomo. A sentir lui si risparmiavano manciate di miliardi ogni giorno grazie alle sue innovazioni moderniste. E poi, all’apparir del vero, siamo ancora qui a promettere certificati online. A semplificarci la vita abbiamo avuto per tre anni una specie di bonzo padano che faceva addirittura i falò con le leggi inutili. Si chiamava Calderoli, mi pare di ricordare. E pure lui ci sfracellò i cosiddetti per anni: semplificava lo Stato, nientemeno. Per fortuna che il progresso non si ferma, tra poco potremo addirittura usare il computer per fare quello che già tutti gli altri terrestri fanno. Chissà se ci sarà pure un tasto per formattare i Brunetta e i Calderoli. Vuoi eliminare ‘sti buffoni? Sei sicuro? Sì. Click.

RESTERA' CINQUE ANNI.........

«Resterò cinque anni in consiglio comunale per spirito di servizio alla città e ai milanesi che mi hanno eletto»

Letizia Moratti Giugno 2011, dopo la sconfitta alle elezioni di Milano.

E' finita così.........

EBBENE SI: MONTI PIACE AI LEGHISTI !!!!!

Monti promosso su Radio Padania
E il sondaggio sparisce dal sito web

Il gradimento per il capo del governo era arrivato all'80%



La spaccatura fra la base leghista e i vertici del partito esiste oppure o è un'invenzione mediatica? I fischi che sabato piazza Duomo ha riservato a Bossi erano proprio per il Senatur, oppure (come dice Renzo) c'è stato un problema di sincronizzazione fra audio e video ed erano rivolti a Monti? E' tempo di dilemmi, in casa Lega. Nelle ultime ore a chiarire qualche dubbio ci aveva pensato Radio Padania Libera. O meglio, gli ascoltatori delle frequenze leghiste. Subito dopo la manifestazione di sabato, infatti, la radio aveva deciso di lanciare un sondaggio on line sul proprio sito. Domanda secca: «Cosa ne pensi dei primi mesi di attività del governo Monti?». Un quesito che, seguendo quello che è il pensiero del partito, non avrebbe dovuto lasciare scampo all'attuale premier. Del resto la Lega è, ad oggi, il più grande partito d'opposizione. E Bossi non nasconde, un giorno sì e l'altro pure, il malcontento verso questo esecutivo.
Invece il risultato era stato sorprendente. Oltre l'80% dei votanti (su 5493 voti) s'era detto favorevole a Mario Monti. Il 71,1, addirittura, si diceva «molto soddisfatto». I delusi erano circa il 3%. Gli «arrabbiati», invece, il 12,9. Un giudizio che lasciava poco spazio ai commenti. E che forse evidenziava in modo netto, se i numeri hanno ancora un senso, la divisione fra la base del partito e chi sta al timone. Ma il sondaggio non si trova più. E in Rete la notizia già spopola sui social media. Sulla home page del sito non ve n'è traccia. Sparito. L'area sondaggi, nella side bar sinistra, è completamente vuota. Solo chi ha conservato il vecchio link può ancora accedere e visualizzare i risultati.

sabato 28 gennaio 2012

DA SCHETTINO AD AUSCHWITZ

Der Spiegel, autorevole periodico tedesco, la settimana scorsa ha definito gli italiani come "poco affidabili". Insomma, un paese con molti "Schettino", a ribadire un generale senso di irresponsabilità che spesso ha interessato soprattutto la nostra classe politica.

Ieri, si è consumata la vendetta nostrana.  Il solito cerebroleso Sallusti, direttore del Berlusconiano GIORNALE, ha risposto così. Per i pochi che non se ne fossero accorti, ieri si celebrava il giorno della memoria, ovvero delle stragi dell'olocausto. Perchè la tempistica ha un suo significato....

venerdì 27 gennaio 2012

IL VERO SPOT DELLA PANDA

DOVE VA SEL ?

Per chi avesse ancora il dubbio su dove possa andare SEL ed il suo leader......

QUEI LADRONI DEGLI ONOREVOLI

Sparisce in parlamento una collana da 3mila euro dell’onorevole Goisis (Lega)

In omaggio al principio di generalizzazione, adesso si potrà dire tranquillamente “Quei ladroni degli onorevoli”. Perché la disavventura capitata all’onorevole Paola Goisis ha dell’incredibile. Dell’accaduto parlano due giornali, Libero e il Giornale. Il quotidiano di Belpietro nel Graffio:
Cos’hanno in comune spogliatoi di calcetto, posteggi accanto a campi rom e aule del Parlamento? Che non ci puoi lasciare oggetti di valore incustoditi. A Paola Goisis, deputata leghista, alla Camera è sparito un collier da tremila euro. Fini pensa a un cartello all’ingresso: «La presidenza declina ogni responsabilità…»
Il Giornale invece entra più nel dettaglio:
È la leghista Paola Goisis l’ultima vittima dell’onorevole Arsenio Lupin. È ancora ignota l’identità del ladro che si aggira alla Camera, ma il suo bottino è ben noto: penne, telefoni cellulari, iPad, computer portatili e perfino navigatori satellitari. Ma soprattutto cappotti (anche una pelliccia di visone) e portafogli. «Non si può stare tranquille nemmeno alla Camera, sparisce di tutto…», si è lamentata l’esponente del Carroccio, che ha raccontato così il furto: «Un mesetto fa ho commesso l’errore di lasciare la mia borsa, quella blu con il logo della Camera, su un divanetto del Transatlantico perch´ dovevo votare. E poi…». Per il furto la Goisis verrà rimborsata con appena 600 euro contro i 3mila del valore della collana.

Grazie a  http://www.giornalettismo.com/

giovedì 26 gennaio 2012

BESTEMMIARIO LEGHISTA

Breve sunto di ciò che i leghisti riescono a produrre in sole 24 ore:

1) Il Trota spiega gli investimenti delle camicie verdi:

    Non ci sono soldi in Tanzania, ma la Lega coerentemente ha investito i soldi in Paesi fuori dall’euro. La Lega non ha mai creduto nella moneta unica, ha investito i soldi perché poi in campagna elettorale non deve chiedere soldi a nessuno e ciò vuol dire che dopo le campagne elettorali nessuno può venire a chiederci conto.

Renzo Bossi, (versione Broker)  24 Gennaio 2012


2) La Padania  assimila Monti a Schettino:


La Padania 25 Gennaio 2012

3)  Bossi ricatta il PDL. E qui la domanda sorge spontanea:

 "ma la Lega ripenserà la propria alleanza con il PDL solo in Lombardia, o anche in Veneto e Piemonte dove i governatori sono del suo partito e le maggioranze sono garantite con l'appoggio fondamentale dello stesso PDL ?????"

mercoledì 25 gennaio 2012

IL FISCO ED I PUROSANGUE

Tratto da un articolo di ieri su LA STAMPA, a firma Francesco Giorgetti

.... è un'Italia di soliti evasori, furbi trafficoni, truffatori impudenti. Il 39% degli esercizi commerciali del territorio fiorentino, ad esempio, non rilascia scontrini fiscali. Lo stesso accade a Bologna: su 370 controlli eseguiti, la mancata emissione è stata riscontrata in 170 casi. A Venezia controlleranno 4mila e 600 studenti dell'Università di Cà dei Foscari per verificare chi ha effettivamente diritto a borse di studio e sovvenzioni. Ogni tanto, poi, incappano in storie degne di un film. A Padova hanno incastrato un imprenditore dell'autotrasporto, Roberto Cabbia, che non solo aveva omesso di versare tasse per 1,5 milioni di euro nonchè contributi previdenziali per altri 2,2 milioni di euro (lasciando in braghe di tela 300 dipendenti), ma aveva nascosto dapprima i soldi in Svizzera per poi allestire una scuderia di purosangue in Italia. Cabbia aveva infatti la passione dei cavalli e pur di comprare un campione a quattro zampe non esitava davanti a nulla. E' così che ha comprato "Mustang Grif" figlio del mitico "Varenne".  Mustang Grif, valutato 600 mila euro e vincitore già di diversi premi da 150 mila euro, ora corre per lo Stato: è stato sequestrato come provento illecito ed i prossimi premi finiranno sul Fondo unico Giustizia. Serviranno a finanziare caserme e tribunali. 

Mustang Grif, cavallo "pubblico"



IL PAESE ESAGERATO

E' un paese esagerato il nostro. Così esagerato che non ci si regola più neppure nell'arte del Photoshoppare.
Fino ad arrivare ad aggiungere una mano a quel povero Raul Bova.
Un mostro a tre mani..... incredibile. Ma vero.


martedì 24 gennaio 2012

BOSSI: IL RE DEL BLUFF

Quello che scrive Alessandro Gilioli su Bossi e sulle sue minacce di far cadere il governo lombardo se B. non dovesse ritirare il suo appoggio a Monti è senza dubbio ineccepibile e dovrebbe farci riflettere tutti, ad iniziare dagli elettori "padani" che abitano in Lombardia.

Ma in questa partita a poker io, se fossi B., andrei comunque a vedere il bluff del vecchio (ed ormai scarsamente lucido) leader leghista. Insomma, vediamo un pò se veramente Bossi avrebbe il coraggio di far cadere una giunta nel quale mantiene posti di assoluto potere da un ventennio e che, con la sua sopravvivenza, garantisce un lauto stipendio al suo figliolo prediletto.

Scommettiamo che il bluff rimanerà tale ?

Can che abbaia non morde.

FORTUNATAMENTE UNA BANCA......

lunedì 23 gennaio 2012

LA FEDE DI FEDE HA UN COSTO

Ora tutti a scandalizzarsi per il fatto che Emilio Fede, stretto alle corde e praticamente sull'orlo del licenziamento da direttore del TG4, chieda tra i 7 e gli 8 milioni di euro di buonuscita a Mediaset.
Il poveretto, per vent'anni,  ha centrifugato con il suo pseudo Tg, cervelli di casalinghe e massaie convertendole al più becero Berlusconismo, ha procacciato, nel suo prezioso tempo libero,  prostitute al suo sultano beccandosi un rinvio a giudizio, se ne è infischiato di ogni elementare regola vigente nel mondo dell'informazione ed ora vogliamo criticarlo perchè esige quella considerevole somma per togliersi dalle balle ?

Pensateci bene: per l'intensità ed il valore dei servizi resi e per i noti possedimenti del suo padrone ed idolo, non è mica una somma  così elevata !!!!!




CHE POI.... FARANNO PACE CON IL FISCO....

Anni fa per un errore sul mio 730 per un importo pari a 50 euro non versati all'erario dovetti pagare circa 300 euro tra mancato versamento, multa ed interessi.
Ora, voglio proprio vedere quanto pagheranno questi signori, dopo che, ovviamente, "faranno pace con il fisco...."

CHE BELLE CROCIERE AI TEMPI DI BERTOLASO

Di Alessandro ROBECCHI

Il gigante spiaggiato della Costa Concordia sarà pure una metafora niente male di come ce la passiamo da queste parti. Così come la moldava venticinquenne (un passo avanti: per Silvio sarebbe stata anzianotta). Così come il gesto di bullismo dello sfiorare le isole per mostrarsi capitani coraggiosi. Così come il dibattito un po’ fesso sul fatto che abbiamo bisogno di eroi almeno quanto siamo in mano a poderosi cialtroni. Insomma, tutto previsto e tutto prevedibile, tutto prevedibilmente commentato dai soliti prevedibili commentatori. Cosa mancava a completare il quadretto di ordinario albertosordismo nazionale? Mancava lui, Guido Bertolaso. Che interviene piccato per difendere la “sua” Protezione Civile, che sarebbe stata “delegittimata” con “calunnie e false accuse”. Insomma, Bertolaso ci dice che “quando c’era lui, caro lei”, le cose andavano meglio. Ecco. Si dà il caso, però, che proprio in questi giorni si inseguano in rete e sui media più attenti certe divertenti conversazioni del Bertolaso dei tempi d’oro. Quando c’era lui, caro lei, poteva telefonare all’Aquila prima del terremoto per dire che la convocazione della Commissione Grandi rischi “è un’operazione mediatica” e “che non ci sarà mai la scossa che fa male” (bingo!). In un’altra telefonata (con Gianni Letta), Bertolaso esprime il timore che ai funerali delle vittime del terremoto Berlusconi non conquisti la prima fila, eventualità che lo angoscia al punto da proporre che il presidente della Camera, o del Senato, se ne stiano a casa. E tutto questo senza contare i rinvii a giudizio, i massaggi al centro benessere, gli appalti, i vari G8 e altre cosucce ancora. Se il capitano Schettino fosse l’unità di misura del cialtronismo nazionale, qui saremmo davanti a uno Schettino al quadrato, a uno Schettino al cubo. Che però ci fa ancora la lezioncina e la moraletta. “Per salvare tutti sarebbe bastata una app da due euro”, ci dice Bertolaso. E per salvarci da Bertolaso, invece, cosa serve? Un po’ di decenza? Un po’ di silenzio è chiedere troppo?

AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE

Che la Costa Crociere sia uscita a pezzi dagli eventi dell'Isola del Giglio a seguito del comportamento fin troppo disinvolto del Comandante Schettino, non c'è alcun dubbio.
Ma che, addirittura, 48 ore dopo la tragedia, fosse ancora possibile prenotare una vacanza sulla Costa Concordia che giaceva obliqua e praticamente affondata fuori delle coste toscane, bè, allora, al peggio non esiste fine.....

domenica 22 gennaio 2012

SI, SIAMO UN PAESE STRANO

Un paese nel quale si viene espulsi dalla magistratura perchè si porta discredito a questa categoria ma si può beatamente continuare ad esercitare il ruolo di deputato, consentitemolo, è veramente strano.
Un paese nel quale la Digos fa rimuovere la bandiera italiana alla manifestazione di un partito per motivi di ordine pubblico, non è strano. E' semplicemente fottuto.

LI RICHIAMERANNO AL GOVERNO

Lo richiameranno al governo. Chi lo richiamerà ?  Non è dato sapere.
Ma il direttore de IL GIORNALE Sallusti, avverte tutti.
"Berlusconi è pronto a tornare"
Non vi suona come una funesta minaccia ?

sabato 21 gennaio 2012

IL PAESE DEGLI INCHINI

Marco Travaglio - IL FATTO QUOTIDIANO
Dopo il naufragio e l’alibi di ferro del comandante Schettino sullo scoglio spuntato a sua insaputa, all’isola del Giglio c’è un’altra metafora galleggiante che ci inchioda alla nostra irredimibile italianità: il rito dell’inchino. “Ne avrò fatti cinquanta”, racconta ai magistrati il bulletto di Meta di Sorrento, e forse è l’unica cosa vera che dice. Che sarà mai un inchino, nel Paese delle riverenze, dei salamelecchi, dei piegatori di schiene e dei nati curvi? Ecco perché il capitano De Falco assurge subito al rango di eroe, anche se ha fatto solo un paio di telefonate previste dalle sue mansioni: perché pare un extraterrestre. Nelle intercettazioni siamo abituati a sentire gente che si dà del tu e di gomito, che fa pappa e ciccia, che si fa du’ spaghi alla pizzeria dietro l’angolo, che sistema tutto perché in Italia tutto si aggiusta o almeno si arrangia. De Falco invece dà del lei, dice “comando io”, cita le leggi e le rotte, grida “è un ordine!”. È vero che fa solo il suo dovere. Ma è questo che fa di lui un marziano: non fa l’inchino. Intanto, mentre Meta di Sorrento riabbraccia il suo genius loci come un perseguitato (che sarà mai un inchino?), a Castellammare la processione di San Catello si ferma anche quest’anno davanti alla casa del boss. Fa l’inchino. E in Parlamento, sotto il governo che aveva promesso “mai più condoni”, tutti i partiti di tutti i colori si fanno il condono, anzi l’autocondono sui manifesti abusivi, come ogni anno, come sempre. Si autoinchinano. Nel libro Alla fine della fiera. Tangentopoli vent’anni dopo di Federico Ferrero, il pregiudicato Primo Greganti rivela: “Ho dato una mano alla campagna elettorale di Fassino per le comunali di Torino”. Possibile che Fassino non sappia che Greganti è stato condannato a 3 anni e mezzo per le mazzette della Ferruzzi e del gruppo Gavio al Pci- Pds? Possibile che non abbia detto a Greganti: “Caro, non è il caso, faccio da solo”? O forse non glielo poteva dire ed era obbligato all’inchino? Monti continua a tenersi al governo un condannato per Tangentopoli, il sottosegretario Milone, che ha pure enormi conflitti d’interessi nel gruppo Ligresti. Perché non se ne libera? Inchino forzato anche quello? Il ministro Passera, dopo averlo incautamente nominato, lascia al vertice dell’Agenzia per le strade il presidente del Consiglio di Stato Pasquale De Lise, di cui sono noti pensieri, parole, opere e soprattutto omissioni. Che aspetta a liberarsene? O forse non può e deve invece inchinarsi? E quando finirà, Passera, la sua lunga “riflessione” sulle frequenze tv? Un altro inchino che non può rifiutare? Filippo Penati, miracolosamente a piede libero con tutte quelle tangenti a Sesto San Giovanni, si è “autosospeso” dal Pd, ma seguita a sedere nel Consiglio regionale della Lombardia, luogo notoriamente ben frequentato, e ora è entrato nella commissione regionale d’inchiesta sul San Raffaele. Cos’è, uno scherzo? O l’han messo lì in veste di intenditore, insomma di tecnico? Che aspetta il Pd a dirgli di ritirarsi e a domandargli se non gli venga un po’ da ridere? C’è qualche inchino che ci sfugge? (Penati è nel GRUPPO MISTO non più nel PD che non può più dirgli nulla! – Nd.E.) Con quale faccia il Pd può fare opposizione a Formigoni, se si tiene in casa un Penati, per giunta travestito da sceriffo? Formigoni è l’uomo che sapeva troppo poco. Schettino gli fa un baffo: sono 15 anni che gli arrestano un assessore ladro dopo l’altro, e lui cade sempre dal pero, anzi dallo yacht (pagato sempre da qualcun altro a sua insaputa): “Casi individuali”. Non vede e non sente nulla, forse perché è talmente chinato che non riesce ad alzare lo sguardo. Uno Scajola al cubo. E mai che incontri un capitano De Falco che gli urli: “Vada a bordo, cazzo!”. A furia di casi individuali, resterà solo. E ovviamente ignaro di tutto. Come il palo della banda dell’ortica di Jannacci: “Lui era fisso che scrutava nella notte, l’ha vist na gota ma ‘n cumpens l’ha sentu nient, perché vederci non vedeva un’autobotte, però sentirci ghe sentiva ‘n acident… Ed è arrabbiato con la banda dell’Ortica, perché lui dice: ‘Non si fa così a rubar!’…”.

ALLA CANNA DEL GAS

venerdì 20 gennaio 2012

LE DIFFICOLTA' DEI GIOVANI

«Il giorno 21 si terrà a Monza un convegno su "Imprese, lavoro e pensioni: quale futuro?". Particolare attenzione sarà dedicata ai giovani, perché i giovani hanno davanti, ahimè, una vita di grosse difficoltà per quanto riguarda l'inserimento nel mondo del lavoro. Avremo quindi la testimonianza di un giovane come Renzo Bossi, ma anche quella dell'onorevole Paolo Grimoldi, un giovane politico in carriera. A questi giovani chiederemo di portare la testimonianza di come vedono il futuro della loro pensione».


Gruppo politico femminile Lega Nord,
Radio Padania, 19.1.2012
 
 
Se le difficoltà dei giovani te le spiega uno come Renzo Bossi, giovane leghista per nulla interessato dal fenomeno del nepotismo, che guadagna 11 mila euro al mese a nostro carico, stiamo freschi..........
 

ONORE A CHICCO (MENTANA)

Non ci possiamo permettere di trasformare il caso Costa Concordia in una sorta di reality show stile Cogne o Avetrana. E per questo ho molto apprezzato ieri sera Mentana che presentando il suo quotidiano Tg serale ha testualmente detto:

" se cercate aggiornamenti su quanto accaduto alla nave della Costa Crociere all'isola del Giglio, cambiate canale"

Abbiamo abbondantemente capito cosa è successo al largo delle coste toscane. Abbiamo abbondantemente compreso la personalità ed il pessimo comportamento di Schettino, che altro non è che l'atteggiamento di molti piccoli italiani che negli ultimi 20 anni hanno avuto l'onere di rappresentare questo paese e di guidarlo quasi allo sfascio.

Ma ora basta. Abbiamo problemi più seri. Ed il costruire un romanzo rosa a puntate sul Titanic nostrano altro non è che uno sviare l'attenzione su ciò che invece dovrebbe preoccuparci principalmente.

Condanniamo gli Schettino insomma. Ma non trasformiamoli in protagonisti di una saga infinita.

Questo paese deve andare avanti e preoccuparsi di cose più serie che ne compromettono il futuro.

 Anche dopo il Titanic toscano.

giovedì 19 gennaio 2012

VI PIACCIA O NO

Vi piaccia o no, ora gli italiani la pensano nel modo che vedete sotto.
Il Pdl scende al 22,5%. Sono 16 punti percentuali in meno rispetto alle ultime elezioni, non so se lo avete capito.
E,  a quanto sembra, è finita l'era in cui prendere le parti degli evasori o dei filo camorristi portava voti.
Forse 17 anni di becero berlusconismo ci hanno definitivamente svegliato.
E se si preferisce un governo che non si è certo fatto scrupoli per darcene di santa ragione ad un possibile ritorno del pifferaio di Arcore o ad un suo epigone, qualche motivo dovrà pur esserci.



I FRUTTI DELL'EVASIONE FISCALE

Consentire tacitamente , senza denunciare,ogni comportamento del privato cittadino propenso ad evadere il fisco, significa avallare, senza batter ciglio, policy scolastiche che hanno come diretta conseguenza il fatto che l'istruzione dei nostri figli si paghi, in realtà, due volte.
Pensiamoci la prossima volta quando alla visita specialistica la segretaria dell'insospettabile professionista vi propone il solito giochino del "120 senza fattura, 150 con".....

mercoledì 18 gennaio 2012

I VERI EROI

È vero sì, piango, mi capita di piangere, non credo sia una debolezza. L’umanità non è una debolezza». «Vi posso chiedere un favore? Dimenticatevi di me. Smettete di parlare di me. L’eroe non sono io». Eppure, l’intuizione che sulla Concordia stava succedendo qualcosa… «L’intuizione? L’eroe è il mio sottocapo Alessandro Tosi, è lui che ha capito tutto quella notte. È lui che alle 22,07 guardando un puntino verde su un monitor senza sapere nulla che non fosse una telefonata dai carabinieri di Prato mi ha detto, “comandante, quella nave da crociera va troppo piano, 6 nodi… che ci fa a 6 nodi e a rotta invertita la Concordia? Com a n d a n t e , chiamiamoli. Lì c’è un guaio”. Capite chi è l’eroe? ». Sì ma… «Sì ma niente. Un altro eroe? Sapete chi ha salvato quasi tutte le persone quella notte dopo che il comandante aveva abbandonato la nave? Un ragazzo meraviglioso del nostro elisoccorso. Marco Savastano. È questo il nome che dovete scrivere. E dovreste fare una pagina di soli nomi di marinai della Guardia costiera, della Marina militare, della Finanza, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, che quella notte hanno dimenticato se stessi per gli altri.

Il Capitano di Fregata Gregorio DE FALCO  sottolinea chi sono i veri eroi.

Il C.F. Gregorio DE FALCO

EMILIO FEDE DIXIT......

LA PREVALENZA DELLO SCHETTINO

Massimo Gramellini - LA STAMPA

C’erano voluti due mesi per ritornare all’onor del mondo. Due mesi di loden e manovre, di noia e ricevute fiscali. Due mesi per nascondere i politici di lungo corso sotto il tappeto o in un resort delle Maldive. Due mesi per far dimenticare il peggio di noi: la faciloneria, la presunzione, la fuga dalle responsabilità. E invece con un solo colpo di timone il comandante Schettino ha mandato a picco, assieme alla sua nave, l’immagine internazionale che l’Italia si stava ricostruendo a fatica. Siamo di nuovo lo zimbello degli altri, il luogo comune servito caldo nei telegiornali americani, il pretesto per un litigio fra due politici francesi (francesi!), uno dei quali ieri accusava l’altro di essere «come quei comandanti che sfiorano troppo la costa e mandano la loro barca contro gli scogli».
Mi auguro che non tutto quello che si dice di Schettino sia vero: anche i capri espiatori hanno diritto a uno sconto. Ma se fosse vero solo la metà, saremmo comunque in presenza di un tipo italiano che non possiamo far finta di non conoscere. Più pieno che sicuro di sé. Senza consapevolezza dei doveri connessi al proprio ruolo. Uno che compie delle sciocchezze per il puro gusto della bravata e poi cerca di nasconderle ripetendo come un mantra «tutto bene, nessun problema» persino quando la nave sta affondando, tranne essere magari il primo a scappare, lasciando a mollo coloro che si erano fidati di lui. Mi guardo attorno, e un po’ anche allo specchio, e ogni tanto lo vedo. Parafrasando Giorgio Gaber, non mi preoccupa lo Schettino in sé, mi preoccupa lo Schettino in me.

martedì 17 gennaio 2012

SENZA PAROLE

Servono commenti ?

DOVE ERAVAMO RIMASTI ?

Non è il titolo di un articolo del Corriere della Sera di oggi.
E' il titolo di un articolo del Corriere della Sera del 9 Gennaio 1995.
Sono passati 17 anni.
Invano.

9 Gennaio 1995


Ed Eugenio Scalfari non le manda certo a dire in proposito.......





UNA COLLETTA PER GLI ESERCENTI DEI BALNEARI

Quando l'estate prossima pagherete l'affitto stagionale di ombrelloni e lettini, ricordatevi che state compiendo una buona azione. Una sorta di finanziamento ad una caritas. Insomma aiutate dei poveracci. Che guadagnano, ci crediate o no, in media 13.600 euro l'anno.
Praticamente indigenti.


lunedì 16 gennaio 2012

TUTTI CONTRO, ERGO NON SI CAMBIA

Sembra che l'83% degli italiani sia contrario al Porcellum, la pessima legge elettorale attualmente in vigore.
E sembra che addirittura 3 elettori su 4 del centro destra pensino che vada cambiata.

Ora che cosa vi aspettate ?  Che il parlamento dei "lodi Alfano" e dei "Ruby è la nipote di Moubarak" provveda a prendere atto di tale avversione degli elettori verso questo sistema elettorale proponendone un altro più virtuoso da portare alle camere per la successiva approvazione prima della prossima tornata elettorale ? 
Detto in parole povere: vi aspettate che questo Parlamento sia capace per una volta in quattro anni di fare proprie le istanze che provengono dalla base elettorale ?

Certo che no. Nulla cambierà e tra un anno voteremo con questa stessa legge.
Del resto, almeno ad uno piace. Chi ?  Sempre lui.. avevate qualche dubbio ?

domenica 15 gennaio 2012

COSTA CONCORDIA, LE ACCUSE AL COMANDANTE

Francesco Schettino è stato invitato a risalire sulla nave per coordinare le procedure di evacuazione. Ma lui non l’ha fatto

Sarebbe stato piu’ volte invitato a risalire sulla nave dal personale della guardia costiera Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia. Lo si apprende da fonti qualificate.

SCHETTINO GIU’ – Quando i militari convogliati all’isola del Giglio dalla Capitaneria di porto di Livorno hanno individuato Schettino giu’ dalla nave (intorno a mezzanotte e trenta, secondo quanto si apprende), secondo quanto appreso gli hanno ricordato le proprie responsabilita’ e la gravita’ del suo comportamento in qualita’ di comandante, invitandolo a risalire a bordo per coordinare le procedure di evacuazione, come prevede la legge. Schettino, sempre secondo quanto appreso, avrebbe assicurato che sarebbe risalito a bordo della ‘Concordia’, ma questo non e’ mai avvenuto.

LA PAROLA ALLA DIFESA – - ‘E’ stata una manovra di emergenza, avvicinarsi cosi’ tanto alla costa e’ stato l’unico modo per evitare che la nave affondasse in mare aperto’. E’ la versione del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, affidata al suo legale avvocato Bruno Leporatti. Schettino e’ in carcere sottoposto a fermo di pg con l’accusa di omicidio volontario, naufragio e disastro. ‘Non condivido l’impostazione dell’accusa – dice l’avvocato Leporatti – aspettiamo di leggere gli atti della procura e che il gip fissi l’interrogatorio di garanzia il mio assistito esprime il proprio cordoglio nei confronti delle vittime ma tiene anche a difendere la correttezza delle propria manovra. Il mio assistito e’ sconvolto e costernato’. (ANSA)




INVARIATO

GLI VIENE DA VOMITARE.....

Sapesse a noi......

sabato 14 gennaio 2012

OHIBO' !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

MAI FORCAIOLI

DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA :

Mai:  significa “neanche una volta”, “in nessun caso”

Forcaioli: Chi è fautore della forca, della repressione violenta contro gli avversari politici

BOSSI, l'altro ieri:


CAMERA DEI DEPUTATI - 1993 - Dai banchi della Lega Nord.........


venerdì 13 gennaio 2012

IL BRIVIDO DI UN'EMOZIONE

Oggi pomeriggio mi è capitata una replica di un telefilm della serie "Cold Case".
Ad un certo punto, alla fine dell'episodio, è partito come soundtrack questo pezzo musicale che, confesso, non conoscevo.
L'ho rintracciato ed ho scoperto l'autore grazie ad un software di riconoscimento musicale che ho montato sul mio telefonino (Shazam).
Mi ha trasmesso un'emozione unica. Incredibile. Ho passato la serata ad ascoltarlo in continuazione.
Che dire, è ancora bello chiudere gli occhi e sognare con la musica.
Ti fa sentire vivo.

Like a Rock.  Bob Seger -  1986

OPEN LEGA

Bè, ora fatevela finita di sostenere che la Lega sia una forza politica populista che basa il suo consenso su accentuati sentimenti di avversione verso gli immigrati ed i meridionali.

I padani, nelle ultime 48 ore, hanno fatto parlare i fatti contro queste bislacche tesi.

Chi investe il contributo pubblico ai partiti di Roma ladrona in Tanzania (Africa) e salva con il voto dei propri parlamentari, deputati campani in odore di camorra (Cosentino),  ha una visione del mondo assolutamente globalizzata, solidale ed aperta.

Quasi meglio di quella del PD......




DE MAGISTRIS, IL MINIMALISTA

De Magistris, primo cittadino della città partenopea, in versione minimalista.

Hanno ragione i tassisti napoletani. Non italiani. Solo quelli napoletani.....

IL "SUA INSAPUTA" TECNICO

APPLAUSI

Confermo: l'applauso che i deputati del centro destra ieri hanno dedicato a Cosentino, dopo che la Camera si è espressa per il no al suo arresto è decisamente più condannabile e peggiore  di quello delle mogli e dei parenti dei camorristi che dedicano ai loro cari nel momento in cui viene la Polizia ad arrestarli.

giovedì 12 gennaio 2012

LA PARABOLA DEL CATTIVO

SALVATE IL SOLDATO COSENTINO

Il parlamento ha salvato Cosentino dall'arresto. Grazie anche al pressing di B. che dopo un paio di mesi di quasi totale silenzio ed indifferenza, aveva scatenato l'esercito per la salvezza del suo deputato campano.
Uno come Cosentino sa troppe cose. E non può finire al fresco.
Potrebbe parlare....

PERCHE' NOI ITALIANI PAGHIAMO IL GAS IL 50% IN PIU' RISPETTO ALLA GRAN BRETAGNA ?

Lo confesso, a me Antonio Polito, ex senatore del PDL, ex direttore del Riformista ed attuale editorialista del Corriere della Sera  è sempre stato un pò sulle palle.
Ma in questi giorni, leggendo i vari quotidiani, è stato forse veramente l'unico a centrare in maniera inequivocabile cosa significhi "liberalizzare".
Andando a prendere la polpa e non rosicchiando miseramente le ossa....
Tanto, a pagare, sono sempre i soliti noti.


Antonio Polito - IL CORRIERE DELLA SERA


La pagliuzza e la trave
A proposito di liberalizzazioni, noi italiani paghiamo il gas fino al 5o% in più della Gran Bretagna
Come Fiorello, che ne ricava un divertente video quotidiano su Twitter, ognuno di noi alla mattina va dal giornalaio, scambia due chiacchiere col benzinaio, saluta la farmacista, salta su un taxi. Sono giornate di grandi discussioni. Noi consumatori sosteniamo che se questi mestieri si aprissero a un po' di concorrenza, spenderemmo qualche euro in meno e avremmo qualche occupato in più. Loro ci mostrano i volti di gente modesta e lavoratrice, che di certo non ha passato le vacanze a Cortina, e che comincia a soffrire di una sindrome da accerchiamento. Su un punto hanno ragione: non meritano di portare da soli la croce dei ritardi italiani in materia dì libero mercato, né di essere additati come l'ostacolo principale alla crescita.
L'altra sera in tv Antonio Catricalà ha detto che il governo sarà «senza pietà» con chi evade, e analoga inflessibilità ha annunciato nei confronti delle categorie cosiddette protette. Ma lo stesso sottosegretario, a una domanda sui vantaggi che porterebbe la separazione proprietaria tra Eni e Snam rete gas, ha invece risposto che «non è una priorità» del governo. Ora, poiché noi italiani paghiamo il gas fino al 5o% in più del Paese più liberalizzato d'Europa, la Gran Bretagna (fonte Istituto Bruno Leoni), e poiché negli ultimi dieci anni abbiamo pagato il gas il 43,3% n più (fonte Cgia di Mestre), e poiché una famiglia tipo pagava 1050 euro nel 2010 e ora ne paga 1.209 (fonte senatore Morando e onorevole Testa), ci domandiamo perché mai non sia una priorità intervenire in questo settore. Quanti giornalai e tassisti e farmacisti liberalizzati ci vogliono per fare un mercato del gas liberalizzato? L'equità, stella polare dichiarata di questo governo, deve valere anche per i lavoratori autonomi e i professionisti. Prima di cercare la pagliuzza nell'occhio dei «piccoli» e dei «privati», bisogna rimuovere la trave in quello dei «grandi» e dei «pubblici». Sono infatti i mercati in cui il soggetto dominante è pubblico quelli dove c'è più grasso da raschiare. Negli ultimi quattro anni l'impennata maggiore l'hanno registrata le bollette dell'acqua (+25,5%) e i biglietti dei trasporti ferroviari (+23,6%), a fronte di un'inflazione del 4,9%. Si parla tanto di concorrenza nell'Alta velocità, ma pochi sanno che un recente decreto legge del governo Berlusconi proibisce al concorrenti delle Fs sulle tratte regionali di effettuare fermate tra una regione e un'altra, con l'esplicita finalità di... evitare la concorrenza alle Fs, i cui treni locali sono sussidiati con i soldi dei contribuenti.
Quanto ci costa tutto ciò? E quanto ci costa spostare un conto corrente da una banca a un'altra? E quanto pesa sulle nostre bollette il grande business degli incentivi che paghiamo non solo alle energie «rinnovabili» ma anche a quelle cosiddette «assimilate», al punto che in Italia in nome dell'ambiente diamo soldi perfino ai petrolieri? E perché le tariffe della raccolta dei rifiuti urbani sono cresciute del 60° in dieci anni, e quelle delle assicurazioni auto quattro volte più dell'inflazione dal '94 a oggi?
Di barriere da rimuovere per liberare la crescita il governo ne ha dunque a sufficienza. Siccome è tecnico, non può avere timore di cominciare da quelle che proteggono i santuari più ricchi e più inaccessibili.

LE MORTI DEGLI SCIENZIATI NUCLEARI IRANIANI

Un professore universitario iraniano, Mostafa Ahmadi Roshan, 32 anni, è stato ucciso ieri a Teheran dall’esplosione di una bomba che alcuni motociclisti avrebbero piazzato sulla sua auto, una Peugeot 405. Roshan, un chimico dell’università Sharif di Teheran, lavorava anche in uno dei principali impianti del programma nucleare iraniano, quello di Natanz nell’Iran centrale.
L’agenzia di stampa Fars News, considerata una fonte di notizie semiufficiale del governo iraniano, ha accusato dell’attentato il Mossad, il servizio segreto israeliano, citando il blog di un giornalista statunitense di Seattle, Richard Silverstein.
Negli ultimi cinque anni, una serie di sparizioni e di uccisioni hanno colpito scienziati coinvolti a vario titolo nel programma nucleare iraniano, che il paese sostiene essere destinato a fini unicamente pacifici e per la produzione di energia. Negli ultimi mesi le accuse all’Iran sullo sviluppo di tecnologie nucleari anche per fini bellici ha portato a sanzioni della comunità internazionale e a scontri diplomatici con diversi paesi occidentali. Oltre agli scienziati iraniani uccisi o scomparsi, il programma nucleare iraniano è stato colpito da un potente virus informatico, Stuxnet, la cui origine non è mai stata chiarita, ma di cui si sospetta la creazione da parte di Israele. Israele ha più volte fatto dichiarazioni bellicose nei confronti dell’Iran, facendo capire che non tollererà lo sviluppo di armi nucleari da parte del paese. Da parte sua, l’Iran accusa costantemente Israele, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e i paesi occidentali di aver organizzato un piano per uccidere gli uomini chiave del suo programma nucleare, i cui nomi, secondo l’Iran, gli vengono rivelati dall’AIEA.
Il Daily Telegraph fa un elenco degli scienziati o dei militari uccisi, feriti o scomparsi in circostanze non chiarite (Reuters fornisce un elenco simile degli episodi che hanno colpito il programma iraniano):
Alireza Asgari, ex viceministro della difesa molto vicino ad Ahmadinejad, scomparve dal suo albergo nel 2006 durante una visita in Turchia. Voci non confermate dissero che avesse disertato e che fosse in contatto con agenzie dei servizi segreti stranieri;
Ardeshir Hossein-Pour, scienziato che lavorava in un altro dei principali impianti di trattamento dell’uranio del paese (quello di Isfahan), morì nel 2007, a 44 anni, e le autorità annunciarono che la morte era stata causata da “soffocamento da gas”;
- Massud Ali Mohammadi, professore di fisica e di energia nucleare in un’università di Teheran, venne ucciso da una bomba fuori da casa sua nel gennaio del 2010;
Shahram Amiri, un fisico dell’impianto di Natanz, scomparve a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, mentre partecipava a un pellegrinaggio alla Mecca, nel maggio 2009. Fu al centro di una vicenda mai chiarita del tutto che lo vide ricomparire negli Stati Uniti e ritornare in Iran nel luglio 2010. Venne accolto come un eroe e raccontò di non aver ceduto alle offerte per rivelare i dettagli del programma nucleare del paese, ma da allora scomparve di nuovo;

Majid Shahriari, della facoltà di ingegneria nucleare all’università Shahid Beheshti di Teheran, venne ucciso il 29 novembre 2010 in circostanze molto simili a quelle di Roshan, lo scienziato ucciso oggi;
Fereydun Abbasi, professore dell’università Shahid Besheshti di Teheran, venne ferito in un attentato lo stesso giorno di Shahriari, tre mesi prima di diventare capo dell’Organizzazione Iraniana per l’Energia Atomica, carica che mantiene tuttora;
Dariush Rezaei-Nejad, uno studente di elettronica che in seguito venne sospettato di essere coinvolto nel programma nucleare iraniano, venne ucciso a Teheran nel luglio 2011;
il generale Hassan Tehrani Moghaddam, capo del programma missilistico iraniano, venne ucciso in un’esplosione in una base militare fuori da Teheran, il 12 novembre 2011.

Il programma iraniano risale a parecchio tempo fa: nei primi anni Cinquanta, dopo che lo shah Mohammad Reza Pahlavi prese il potere con un colpo di stato e con l’aiuto degli Stati Uniti, venne avviato un programma nucleare con il sostegno statunitense. Dopo la rivoluzione iraniana del 1979, l’aiuto occidentale finì e il programma subì diverse interruzioni e sospensioni, ma negli ultimi anni è ripreso ed ha causato polemiche tra il governo iraniano e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che a novembre 2011 ha rilasciato un rapporto molto duro sulle ambizioni nucleari dell’Iran. Nel settembre 2011 l’Iran ha inaugurato il suo primo reattore nucleare, costruito con l’aiuto dell’ente governativo RosAtom, quello di Bushehr I. In base agli accordi internazionali, l’Iran non potrebbe portare avanti in quanto firmataria, fin dal 1968, del Trattato di Non Proliferazione nucleare (a differenza di Israele, Pakistan e India). La firma del trattato pone l’Iran sotto il controllo dell’AIEA.

Fonte:  www.ilpost.it

mercoledì 11 gennaio 2012

IL PRAGMATICO INGEGNO

Bè che dire.....
Almeno, i prezzi stracciati, non sono a nostro carico......


IL CASO

Sconto-senatori in trattoria
pranzo completo a 20 euro

Via da Palazzo Madama dopo i rincari. Il parlamentare promotore dell'iniziativa: "I soldi non si buttano, a Roma abbiamo già forti spese"


di CARMELO LOPAPA

ROMA - È la "dura" vita dei senatori. Avranno pure l'indennità più alta d'Europa, ma è "crisi" anche per loro. Ora che i prezzi al ristorante di Palazzo Madama sono quasi triplicati, hanno lanciato la caccia al risparmio a tavola. E hanno vinto la sfida. Tre antipasti caldi e un primo a base di pesce, vino, acqua e caffè: tutto a 20 euro. 2012, fuga dal Senato.

La convenzione è stata stipulata con un ristorante a due passi da Piazza del Collegio romano. Si chiama "Sapore di Mare", almeno altri tre offrono sconti in zona. Ma la singolare gara "bandita" dal senatore Valerio Carrara per conto dei colleghi, se l'è aggiudicata il locale in via del Piè di marmo. Gli onorevoli esibiscono tesserino, et voilà, il pranzo a base di pesce a prezzo stracciato è garantito. E presto, busseranno agli stessi locali anche i loro colleghi della Camera, dato che da ieri, alla ripresa dei lavori, i deputati si sono imbattuti negli aumenti nel loro ristorante: pranzo completo che tocca anche i 30 euro.

(Fonte: www.repubblica.it)

LE BUONE IDEE

martedì 10 gennaio 2012

COSCA CHE PERDE SI CAMBIA

MEOMORIA CORTINA

Marco Travaglio - IL FATTO QUOTIDIANO

Nei paesi seri non c’è bisogno di spiegare la differenza fra guardie e ladri, perché nessuno (a parte i ladri) difende i ladri. Invece nel Paese di Sottosopra, come lo chiamava Bocca, sgovernato per nove anni su 17 da un noto evasore che giustificava l’evasione, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera deve discolparsi dall’accusa di leso Caimano per aver dichiarato “se si dice che evadere è giusto non siamo un paese civile”. E Monti fa notizia perché rammenta quella che in un altro paese sarebbe un’ovvietà – sono gli evasori a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” – e solidarizza con la Guardia di Finanza per i sacrosanti blitz a Cortina e a Portofino.

Intanto il primo partito della sua maggioranza solidarizza con gli evasori. Ma non potendolo dire esplicitamente (gli elettori sono nervosetti), si arrampica sugli specchi della logica per tener buoni sia gli evasori sia gli onesti. Quattro passi nell’ultimo delirio.

Fabrizio Cicchitto: “Si criminalizza un’intera città a scopi ideologici, politici e mediatici”. Anche se è Cicchitto, prendiamo sul serio le sue parole: quale sarà mai l’ideologia politica della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, i cui vertici li ha nominati il governo B.? Bolscevichi in divisa grigia? Mistero.
Osvaldo Napoli/1: “Non è vero che il contribuente onesto non ha nulla da temere. Gli accertamenti con metodi polizieschi colpiscono a caso e nella rete finiscono spesso contribuenti onesti”. E come dovrebbero essere gli accertamenti di una forza di polizia, se non polizieschi? E come fa un contribuente onesto a finire nella rete degli evasori? Risposta: non pagando le tasse.
Napoli/2: “L’Italia non è un popolo di evasori. Non c’era bisogno di arrivare fino a Cortina, bastava scendere nel bar sotto casa per scovare l’evasore”. Lievissima contraddizione: se basta scendere nel bar sotto casa, allora siamo un popolo di evasori.
Napoli/3: “Se il fisco si toglie l’elmo e invece della sciabola impugna il pc e anziché invadere le strade di Cortina invita nei suoi uffici i contribuenti, la guerra all’evasione diventerebbe un accordo fra uno Stato vigile e dialogante e un contribuente meno reticente”. Ecco: si invita l’evasore in ufficio, gli si offre il tè coi pasticcini e si apre un dialogo per accordarsi: facciamo a mezzo?
Maurizio Lupi/1: “No a uno stato di polizia fiscale. Non va fatta di tutta l’erba un fascio, non siamo tutti evasori. Mi preoccupa la spettacolarizzazione mediatica, la repressione totale”. Appunto: proprio perché non siamo tutti evasori, bisogna punire quelli che lo sono. La spettacolarizzazione mediatica fa parte della terapia: così l’evasore non ancora preso si spaventa e magari paga le tasse. Si chiama deterrenza. Quanto allo “stato di polizia”, non facciamo ridere: in America gli evasori finiscono su due piedi in galera: qui rischiano massimo una multa. Infine: come dovrebbe essere la repressione, se non totale? Parziale? Prendi due evasori e ne punisci uno solo? O li punisci tutti e due, ma solo un po’?
Lupi/2: “Non c’era bisogno del blitz per sapere che c’è evasione” Infatti i blitz non si fanno per sapere se si evade, ma chi evade.
Daniela Santanchè/1: “Ora chi va a Cortina è marchiato come evasore”. Ma perché mai? Chi va a Cortina e non evade gode come un riccio nel vedere chi evade finalmente nei guai. Santanchè/2: “A St. Moritz non ci sono forse evasori? Gli evasori stanno ovunque”. Giusto, ma St. Moritz è in Svizzera e dunque la Finanza non può andarci.
Santanchè/3: “Ora tutti andranno in vacanza a St. Moritz”. Vuol forse dire che “tutti” quelli che vanno a Cortina sono evasori? E perché mai dovrebbero trasferirsi a St. Moritz, visto che con gli evasori la Svizzera è molto più severa dell’Italia?

Ps. Ieri il Suv della Santanchè è stato inopinatamente multato per divieto di sosta a Courmayeur. Un altro duro colpo all’economia del Paese. Ora tutti i Suv andranno in vacanza a St. Moritz.

Al di là di quanto sostiene Travaglio, che è decisamente condivisibile, le sparate sopra riportate dei disonorevoli del PDL ormai famosi per aprir bocca senza assicurarsi che il cervello sia in funzione, testimoniano ancora una volta come il popolo degli evasori, (che vota), a destra  vada coccolato e tutelato a prescindere. Perchè ritenuto "vicino agli ideali del berlusconismo più becero". Ora però, bisognerebbe capire come la pensano gli aficionados del partito dell'ometto che pagano pedissequamente fino all'ultimo centesimo di tasse. Perchè la coperta elettorale è molto corta. E se la si tira,  si corre il rischio che la parte che rimane scoperta possa essere quella dell'elettorato destrorso onesto, molto probabilmente preminente.
Che potrebbe incazzarsi.

 

I SOLDI DELLA LEGA EMIGRANO ALL'ESTERO

Di Giovanni Mari - IL SECOLO XIX

La Lega Nord investe. Gestisce milioni di euro e compra quote di fondi, titoli di Stato, valuta straniera. Nell’ultima settimana di dicembre, tra il 23 e il 30, da un solo conto bancario, sono partiti una decina di milioni, almeno sette verso l’estero. La fetta più grossa è stata stanziata per un fondo basato in Tanzania da 4,5 milioni. Quindi 1,2 milioni per un altro fondo a Cipro e poco più di un milione di euro investiti in corone norvegesi. In tutti i casi si tratta dei quattrini di finanziamento pubblico dello Stato incassati dal Carroccio come “rimborsi elettorale”.
È un movimento vorticoso di denaro quello che gestisce il segretario amministrativo federale Francesco Belsito, appena sceso dalla poltrona di sottosegretario alla Semplificazione. Il respiro delle operazioni è nazionale, ma la centrale operativa è Genova, dove Belsito vive. E tutto ruota attorno al Banco popolare. I movimenti-base sono gestiti attraverso diversi conti correnti ordinari nelle varie filiali; i movimenti straordinari sono invece coordinati da Banca Aletti, il capillare sistema di private e investment banking dello stesso Banco popolare.
I movimenti-base sono vistosi spostamenti, in entrata e in uscita: nell’ultimo semestre dai soli conti liguri sono stati trasferiti almeno 700 mila euro ad altri conti della Lega Nord, sono stati emessi almeno 450 mila euro in assegni circolari e lo stesso Belsito ha ritirato in contanti almeno 50 mila euro. Più sostanzioso il programma di investimenti gestito per la Lega Nord attraverso Banca Aletti tra Natale e Capodanno. Anzi, gli spostamenti di massa di denaro sono cominciati a metà del mese scorso: un investimento in 7,7 milioni di corone norvegesi (poco più di un milione di euro) vincolato per sei mesi a un interesse del 3,5%. Il fatto curioso, che emerge immediato, è che in quegli stessi giorni investire in Bot o Btp era più conveniente. Il primo, in ordine di tempo, porta a Cipro: 1,2 milioni di euro dalla Lega Nord per l’acquisto di quote del fondo “Krispa Enterprise ltd”. Il fondo è basato a Larnaca, città turistica della costa meridionale, vicina al confine con Cipro Nord. Più coraggioso, senza dubbi, il collocamento dei 4,5 milioni di euro per un’operazione in Tanzania.

È l’ultimo spostamento dell’anno appena trascorso e, nei fatti, svuota una delle dotazioni consegnate a Banca Aletti da Belsito per conto della Lega Nord: quasi otto milioni in una decina di giorni. L’operazione in purchase investment sui fondi africani coinvolge il consulente finanziario Stefano Bonet, coinvolto in un rocambolesco fallimento societario nel 2010 e in affari con l’ex ministro “meteora” dell’ultimo governo Berlusconi, Aldo Brancher (si dimise dopo 17 giorni perché indagato sulle scalate ad Antonveneta).

Ma non lo trovate meraviglioso ?  La Lega Nord investe 4,5 milioni di euro in Tanzania (Africa).
E' come se un vegetariano  investisse i suoi risparmi in una macelleria..........

lunedì 9 gennaio 2012

SI INCAZZA. E RACCONTA TUTTO

Francesco De Vito Piscicelli, l'imprenditore che durante il terremoto de L'Aquila, alle 3 della mattina, rideva perchè annusava fior di affari, ha rilasciato la seguente interessantissima intervista al Fatto Quotidiano.

Praticamente un preoccupante spaccato dell'Italia attuale, ed una denuncia postuma del mondo che girava intorno alla figura dell'uomo della provvidenza: Bertolaso.


Marco Lillo - IL FATTO QUOTIDIANO

Francesco de Vito Piscicelli riassume così al Fatto la molla che lo ha spinto a collaborare con la Procura di Roma: "Quelli che andavano in vacanza gratis o che ho pagato sono tutti ai loro posti al ministero e alla presidenza del consiglio. Io che lavoravo e pagavo per non avere rotture, sono trattato come se fossi il mostro. Mi braccano le troupe di Mediaset perché atterro sulla spiaggia per il vento? Ora mi incazzo e racconto tutto".

I pm romani hanno fatto il punto con i Carabinieri del Ros. Piscicelli sarà risentito. Gli indagati sono cinque e tra questi ci sono il commissario dei mondiali di nuoto Claudio Rinaldi e il magistrato contabile Antonello Colosimo. Gli altri tre sono funzionari che hanno avuto un ruolo nel controllare i cantieri dei mondiali del nuoto. Piscicelli ha accetatto di parlare con il Fatto e finalmente fa nomi e cifre: "Ho pagato un milione di euro in contanti complessivamente ai funzionari più tanti favori e incarichi di lavoro. Mi hanno spennato come un pollo, capito? Altro che mostro. E ora mi minacciano anche".

Piscicelli chi la minaccia? Ho appena finito una lunga seduta per una denuncia con i carabinieri della caserma di Orbetello. Stamattina (ieri Ndr) sono uscito dal cancello della mia villa all'Argentario e ho trovato ad aspettarmi tre persone, tutte con la pistola che si vedeva sotto il maglione. Mi hanno minacciato pesantemente. È la seconda volta che succede. La prima volta era stato a piazza di Spagna, all'uscita da un ristorante. Ero da solo e anche allora ho denunciato tutto ai magistrati. Quel giorno mi hanno detto: 'stia attento a quello che fa'. Non sembravano delinquenti comuni ma persone di un certo livello. Non vogliono che parli con i pm.

Piscicelli perché all'improvviso ha deciso di collaborare?
A luglio mi sono presentato spontaneamente ai pm perché non sopportavo più questa situazione. Mi trattano come se fossi colpevole di chissà cosa. Solo per una telefonata maledetta nella quale mio cognato dice quella battuta da c..., sui terremotati scusi il termine e io non lo contraddico perché ero stanco nella notte. Ma io non ho mai lavorato a L'Aquila.

A dire il vero gli investigatori sostengono che era proprio lei a parlare. Comunque la sua immagine è rimasta inchiodata a quella telefonata. Ad altri è andata meglio. Carlo Malinconico, che ha fatto le vacanze a spese sue, è sottosegretario.
Io non ho nulla contro Malinconico. Non ho mai lavorato con lui ma l'ho conosciuto e lo considero una bella persona. Ma le pare possibile che a mi fanno fuori da tutto, mi mettono in carcere e mi trattano come un mostro mentre lui invece è diventato sottosegretario alla presidenza del consiglio?

A me sospendono la licenza di volo solo perché mi chiamo Piscicelli e non certo per l'atterraggio sulla spiaggia in pieno inverno con il vento forte, mentre a lui nessuno dice nulla. Ma si è accorto che ieri non c'era traccia in nessun articolo del nome di Malinconico mentre io, pure se collaboro con la Procura, sono sempre il mostro? Non sarà che c'entra il fatto che lui era presidente della federazione degli editori dei giornali e ora è alla Presidenza del consiglio?

Allora ce la racconti finalmente questa storia delle vacanze di Malinconico a Porto Ercole
Dunque un giorno mi chiama Angelo Balducci e mi invita a prendere un aperitivo nel centro di Roma. Io vado e lui mi dice: ‘Francesco mi devi prenotare due vacanze. La prima a Capri per due amici francesi, che però pagano loro e non ti devi preoccupare di altro che di prenotare. La seconda, invece all'hotel Pellicano di Porto Ercole, l'ospite è Carlo Malinconico, però in questo caso ti prego di anticipare tu la somma'.

Piscicelli ma lei è un ingegnere o un agente di viaggio? E poi che vuol dire anticipa tu?
Angelo Balducci era potentissimo allora. Sapeva che conoscevo bene Roberto Sciò, il padrone dell'hotel Pellicano e non potevo dire di no. Gli feci solo presente che una camera al Pellicano costa 1500 euro a notte. Così anticipai i soldi e ancora oggi aspetto che Balducci me li restituisca.

I Carabinieri del Ros di Firenze hanno accertato che lei ha pagato 9 mila e 800 euro, come da fattura alla sua società. Ma sostengono che lei avrebbe pagato ancora altre volte. Insomma quell'aperitivo con Balducci quanto le è costato?
Sì è vero, un'altra volta Diego Anemone mi chiese di prenotare di nuovo pagando ma non mi sono fatto fregare e ho chiesto a Diego di anticiparmi i soldi. Ho pagato in contanti sì ma con i soldi suoi.

Ha chiesto i soldi indietro a Malinconico o a Balducci?
Ma scherza? Malinconico non mi aveva chiesto nulla. Quanto a Balducci, non è elegante fare una cosa del genere. In certi ambienti non si usa. Certamente speravo che Balducci me li restituisse ma non avrei mai osato chiederli. Mi costituirò parte civile nel processo e me li ridarà.

A chi ha dato i soldi?
Questo lo deve chiedere ai magistrati. Io noto che i funzionari che lavoravano con me sono ancora tutti lì. Per esempio Paolo Zini che dirigeva i lavori o il commissario Claudio Rinaldi. Un magistrato mi ha chiesto di mettergli a disposizione il mio autista per un anno. Il coordinatore per la sicurezza, Pierpaolo Gandola, voleva uno stipendio in nero di 2 mila e 500 euro al mese. Ma l'ho pagato un mese solo e poi ho detto basta.
Poi ho dato un incarico di progettazione spendendo 700 mila euro a un team all'interno del quale c'era il figlio della dottoressa Natalia Muzzatti, Fabio Frasca, perché era una funzionaria importante del ministero e mi chiese Angelo Balducci, tramite l'ingegnere Bentivoglio di aiutare il figlio

Dichiarazioni tutte da verificare. Il magistrato contabile Antonello Colosimo che però ieri ha dichiarato "sono completamente estraneo". Mentre Fabio Frasca replica: "Facevo parte di un team con altri due progettisti e mi occupavo della parte strutturale per tutte le gare a cui ha partecipato Piscicelli per i mondiali di nuoto, il compenso stabilito era di 80 mila euro".


domenica 8 gennaio 2012

IL VERO PROBLEMA

Il vero problema non è quanto guadagnino i nostri parlamentari (comunque decisamente troppo).

Il vero problema è che a rappresentarci abbiamo scelto un branco di fannulloni assenteisti.

O meglio, non li abbiamo scelti noi (grazie a questa scellerata legge elettorale). Li hanno scelti i segretari di partito.

IL PIU' BRUTTO

Oggi, e solo oggi, concedetemi un post  "leggero"......


Tevez

sabato 7 gennaio 2012

CHI HA STANGATO GLI ITALIANI ?

Il Tempo, giornale destrorso ed assolutamente filo berlusconiano, diretto da Mario Sechi,  ci dice la verità su chi ha veramente stangato o stangherà con ( i provvedimenti passati del suo governo) ,  gli italiani.........


di Camilla Conti - IL TEMPO

Chi ci ha stangato di più con le tasse, Silvio o Mario? E soprattutto: di quanto aumenta la pressione fiscale per effetto della correzione dei conti complessivamente operata dai due governi? Le risposte arrivano da uno studio elaborato da Eutekne.info sull’ammontare complessivo della correzione dei conti attuata dalle diverse manovre che si sono susseguite nel secondo semestre del 2011. Secondo i calcoli dell'ufficio studi dell'ordine dei Commercialisti per il 2012 l'incremento è di 239 punti percentuali: si passa da una pressione fiscale che, prima di luglio 2011, era attesa per quell'anno in misura pari al 42,71 per cento, ad una pari al 45,09. Per l'anno 2013 l'incremento è di 310 punti percentuali: si passa da un valore che, prima di luglio 2011, era atteso per quell'anno in misura pari al 42,56 per cento, ad una pressione fiscale attesa oggi del 45,66%. Per l'anno 2014 l'incremento è di 309 punti percentuali: da 42,43 per cento, atteso prima di luglio 2011, al 45,52 per cento di oggi.

Torniamo, quindi, alla prima domanda. Ovvero a quanto di questo aggravio della pressione fiscale è riconducibile alle scelte operate sotto il governo Berlusconi e quanto a quelle operate sotto il governo Monti.

Per quanto riguarda il 2012, su 239 punti percentuali di incremento della pressione fiscale, 132 (55,51% dell'aumento) sono riconducibili alle scelte operate sotto il Cavaliere e 107 (44,49% dell'aumento) sotto Monti. Per il 2013, su 310 punti percentuali di incremento della pressione fiscale, 224 (72,43% dell'aumento) sono riconducibili alle scelte operate sotto il governo Berlusconi e 86 (27,57% dell'aumento) sotto il governo Monti. Per quanto riguarda infine il 2014, su 309 punti percentuali di incremento della pressione fiscale, 237 (76,69% dell'aumento) sono riconducibili alle scelte operate sotto il governo Berlusconi e 72 (23,31% dell'aumento) sotto l'attuale Esecutivo. Tradotto: buona parte dell'aumento della pressione fiscale è già riconducibile alle manovre varate dall'ex premier. Con la differenza che con Monti la stangata decorre già dal 2012 mentre gli aggravi decisi da Tremonti erano stati collocati tra il 2013 e il 2014. In sostanza l'aumento della pressione da parte del fisco va equamente diviso: all'inizio pagheremo le imposte targate Monti e poi dovremo fare i conti anche con quelle di chi lo ha preceduto. Il risultato è un incremento della pressione fiscale senza precedenti: sul 2012, si passa dal 42,7% atteso ante luglio 2011 al 45,1%; sul 2013, dal 42,6% al 45,7%; sul 2014, dal 42,4% al 45,5%. Il verdetto è impietoso e prescinde dai confronti: si continua a correggere i conti pubblici, prediligendo gli aumenti delle imposte ai tagli di spesa, ossia la strategia più recessiva tra le due percorribili.


RIEPILOGANDO
 
Incremento anno pressione fiscale     Gov. Berlusconi          Gov. Monti
2012 = 239 punti                                                 132                             107
2013=  310 punti                                                 224                              86
2014=  309 punti                                                 237                              72

Ricordatevi di questi dati quando B. scenderà dalle nuvole raccontandovi, mentendo come al solito spudoratamente, che lui, le mani in tasca agli italiani, non le ha mai messe.