venerdì 27 luglio 2012

SPUNTA A SINISTRA


Sul Corriere dello Sport. Davvero.

 

 

 

DOVE VA IL TRENO DEL PD

Di Alessandro ROBECCHI

Interpretando appieno la nostra missione di quotidiano di servizio, pubblichiamo l’orario estivo del Pd.
Veltroniani. Ogni lunedì e giovedì alle 8.45. Partenza da Roma Termini, arrivo previsto al governo: mai. Possibili deviazioni durante il tragitto. Servizi: ristorante, carrozza cinema, aria condizionata, corsi di scrittura creativa e di cocktails (supplemento).
Fassino Express. Partenza da Torino Porta Nuova il martedì alle 7,36. Carrozza riservata per Marchionne e dirigenti Fiat. *
Fioroni (autobus sostitutivo). Ogni martedì e sabato alle 14.20, dopo le pappardelle al cinghiale, partenza dal Santuario di Loreto, arrivo previsto a Roma Divino Amore in serata (orario variabile a seconda dalle visioni dell’autista). Gay e famiglie di fatto solo posti in piedi.
Gentiloni Freccia Bianca. Accelerato a carbone. Parte da Caserta il lunedì alle 6.45. Arrivo previsto nell’ottobre del 2016 a Cuneo, dove intende mettere al centro l’agenda Monti.
Ichino Metrobus. Servizio navetta Bocconi-Palazzo Chigi. Due volte al giorno (9.30 e 17.45). Sedili in pelle, aria condizionata, corsi d’inglese, marketing, seminari sulla spending review.**
Bersani Freccia Rossa. Partenza tutti i giorni da Roma Termini (ore 8.15). Destinazioni: lunedì, mercoledì, Sel. Martedì e giovedì, Casini. Venerdì e sabato larghe intese. Domenica tragitto a sorpresa. Possibilità sconti per comitive. Supplemento per gay sposati. 
Melandri. Soppresso nel mesi estivi.***
Fassina Left Express. Tutti i venerdì, ore 12,30. Treno a lunga percorrenza e alta velocità per superare l’agenda Monti, purtroppo su binario unico e scartamento ridotto.

*Non ferma a Mirafiori, Termini Imerese, Pomigliano, Melfi causa timori di linciaggio.
** Solo prima classe Superior, prenotazione obbligatoria, i lavoratori sorpresi a bordo saranno espulsi anche col veicolo in movimento.
*** Nessun disagio per i passeggeri.

LA PELLEGRINI SI ALLENA

Sul letto ?



mercoledì 25 luglio 2012

VAFFANCULO ALLO SPREAD

Ieri sera, a cena, c'avevo i cognati tedeschi. Tavola apparecchiata. Televisione accesa sul Tg LA 7.

Spread a volontà, crisi di liquiditá, possibilità che quest'anno non vengano pagate le 13 esime mensilità al personale statale ed ai pensionati. Non era un telegiornale. Era una lettura di necrologi. Con il nome della Merkel che risuonava ogni tanto. Ed io che provavo a tradurre ai miei ospiti.

I miei cognati tedeschi, nel pomeriggio erano stati a fare spesa. Ed avevano preso atto con stupore che dalle nostre parti shampoo, deodorante, bagni schiuma e latte fresco, costano il doppio esatto rispetto alla Germania. E la cosa li aveva sconvolti. Soprattutto perchè di media, i loro stipendi, sono il doppio dei nostri.

Mentana intanto continuava la lettura delle tragiche notizie: avvisi di garanzia a Mancino e Dell'Utri per la trattativa Stato-Mafia. Ho provato a render conto di cosa si parlava. È stato come tentare di spiegare ad un eschimese la praticità di una maglietta con le maniche corte.

Da bravo padrone di casa ho iniziato a servire la cena. In cucina quando ci sono ospiti, mia moglie non deve entrare. Mi innervosisce.

Primo piatto: farfalline pomodori e basilico. Uso i pomodori datterini. Li faccio bollire. E li passo in un soffritto di odori. Cipolla, sedano, carota, basilico fresco del mio fruttivendolo di fiducia che ha una flagranza inebriante. Spolverata di olio pugliese sopra. Parmigiano D.O.C. di Reggio Emilia a ricoprire il tutto. Una delizia. Il basilico fresco poi, lo metto sopra a foglioline a guarnizione del piatto. Fa molto trend.

Mentana intanto parlava della Sicilia. Sull'orlo della bancarotta fraudolenta.

Io versavo ai miei ospiti un Verdicchio Podium cantine Garofoli. Una delizia prelibata. Per me quel vino è unico. Ne tengo sempre una bottiglia da parte.

Ho provveduto poi a cambiare i piatti. Ho servito una semplice caprese. La mozzarella l'avevo acquistata nel negozio di specialità pugliesi aperto da poco sotto casa. Se assaggi quella mozzarella, non riesci mai più a mangiarne un'altra di quelle che trovi, fresche, nei supermercati. La differenza di sapore è enorme. Perché la prima praticamente ti si scioglie in bocca e ti lascia quel retrogusto unico.

Mentana intanto parlava di possibili elezioni in autunno e del PDL contrario a questa ipotesi, perché i sondaggi per i Berluscones sono tragici.

La voce di Mentana spesso veniva coperta dai sehr gut dei miei ospiti. Per chi non mastica il tedesco, sehr gut significa "molto buono". E non era riferito a Mentana.

Il gelato fresco chiudeva la cena. Cioccolato d'arancia e crema veneziana. Piena di pezzettini di frutta fresca. Acquistato nella migliore gelateria del mio paese.

Il caffè a cialde, rigorosamente napoletano, metteva la pietra tombale sul convitto.

Mentana con i suoi necrologi non riempiva più lo schermo della mia TV.

La semplicissima ma gustosa cena aveva positivamente sconvolto i miei ospiti tedeschi.

Che venivano definitivamente massacrati con una grappa di prugne fatta in casa.

Vaffanculo allo spread.

Dio salvi l'Italia.

 

 

 

lunedì 23 luglio 2012

SOTTO RICATTO

Pensate che vita infernale conduce B.  E' contorniato da almeno una decina di persone che se parlassero rivelando la verità sul suo sporco passato, lo farebbero finire in prigione prima del volgere della giornata.
Penso a Dell'Utri, a Brancher, a Mills, a Sciascia, a Berruti. Tutta gente che gli ha evitato le patrie galere. Tutta gente che si è "meritata" la sua eterna riconoscenza. Con scranni parlamentari, ville, o incarichi di prestigio. Ora il livello è sceso. E di brutto. La Minetti ha rilanciato la sua offerta per il silenzio eterno. Non si accontenta di poco la ragazza....

domenica 22 luglio 2012

FUORI DAL PD

Pippo Civati e i rottamatori a convegno: “Noi del Pd più vecchi di Berlusconi”.

Il consigliere regionale lombardo convoca i suoi ad Albinea e spara a zero sulle alleanze: “Non si va al governo nazionale con Casini che ha governato assieme all’ex presidente del consiglio. È una questione di civiltà politica, se no la gente non capisce più niente. Meglio Di Pietro e Vendola”.

“Il Pd è il nostro partito e siamo qui per lavorare per il Pd, certo però fino a che rimane quel progetto, perchè se si prendono altre strade e si sceglie l’alleanza con Casini, allora non è più colpa mia”. Parole dure quelle di Pippo Civati, consigliere della Regione Lombardia e leader dei rottamatori del partito che si incontrano questo weekend ad Albinea, vicino a Reggio Emilia, nella due giorni chiamata Prossima Italia.

Più che rottamatori, si definiscono “i preclusi”, quelli che all’Assemblea del Partito Democratico domenica scorsa hanno portato proposte concrete su matrimoni gay e primarie e non hanno potuto votarle. E se gli animi sembrano meno amareggiati del previsto, su un punto il consigliere Civati è irremovibile: “Non si va al governo nazionale con chi ha governato con Berlusconi premier. È una questione di civiltà politica, se no la gente non capisce più niente. Credo che se il Pd sceglie di allearsi con Casini, lasciando a casa tutta l’altra sinistra, il problema diventa grave per tutti. Le alleanze si costruiscono sulle cose da fare. Però cominciamo a parlarne”. Dure parole che seguono le dichiarazioni di ieri di Casini che ha definito i matrimoni omosessuali “contro natura” e che Pippo Civati insieme a Ivan Scalfarotto, vice presidente del Pd ha condannato come non degne di un paese civile.

A “Prossima Italia”, si discute di sinistra e cambiamento: “10 cose buone per l’Italia la sinistra deve fare subito” è il libro presentato per l’occasione e che lancia alcune sfide ad uno schieramento che deve intervenire, dicono, prima che sia troppo tardi. “Se votassimo oggi,- dice Civati, – il Partito Democratico rischierebbe di perdere. Domenica ho visto un partito arroccatissimo, preoccupato del futuro, titubante, molto di vertice. Dobbiamo dare l’immagine che governiamo nel 2013 e non nel 1994. Se a destra rischiano di avere Berlusconi per la sesta volta, noi dobbiamo avere il coraggio di proporre soluzioni nuove”.

Il Partito Democratico ha bisogno di un aggiornamento, per restare al centro della scena politica italiana, e per farlo i rottamatori di Civati lanciano una sfida su dieci punti, a partire da legalità e trasparenza. Ma l’appuntamento è troppo vicino all’Assemblea di domenica scorsa per tralasciare osservazioni sulla condizione del partito. E uno dei punti più critici secondo il consigliere sono le primarie: “Io dico solo che c’è il rischio di farle slittare troppo. Però francamente dovrebbero essere i candidati ad avere a cuore la questione: io non voglio candidarmi, a meno che in futuro non ci siano condizioni peggiori di oggi. E no, non sostengo Renzi, in questo momento non sostengo nessuno. Io sono solo preoccupato che non si riesca a vincere, o peggio che si vinca con la formula del “quasi vincere”, con la formula delle grandi intese ”.

La domanda che si pongono i rottamatori di Albinea è se queste energie giovani potranno davvero trovare spazio nel Partito Democratico. “C’è molta amarezza, ma troveremo il modo di farci sentire – dice Giulia Morini, consigliere Pd di Modena diventata famosa per il suo grido in sala domenica scorsa “basta con questi tecnicismi”, in riferimento al mancato voto sull’Ordine del Giorno legato ai matrimoni omosessuali. Sono quelle che Bersani ha definito “beghe interne”, con un’espressione che non è piaciuta per niente a Civati: “è sbagliato quello che ha detto il segretario. Solo perché c’è la crisi, non vuol dire che il riconoscimento dei diritti, in un paese che soffre per le vicende economiche non sia importante per molte persone. Io avrei voluto votare quell’ordine del giorno”. E il consigliere regionale avverte: chi si schiera contro i matrimoni gay è contro anche altre formule come i Dico, quindi è difficile se non impossibile trovare una mediazione,.

Tra il pubblico di Prossima Italia, anche alcuni volti conosciuti, come lo scrittore Paolo Nori o il consulente per la comunicazione politica e blogger Dino Amenduni, che dice “ ad Albinea si cerca sempre di venire. È una boccata d’ossigeno. Le proposte che si sentono qui potrebbero entrare nell’agenda politica del centro sinistra per le prossime elezioni”. Nella due giorni targata Civati, in programma gli interventi di giovani militanti e amministratori per parlare di alcuni punti caldi: evasione fiscale, spending review, patrimoniale, ma anche cultura e consumo del territorio. Ad aprire i lavori in esclusiva, la video inchiesta sulle guardie svizzere e capitali trafugati all’estero, sponsorizzata da “Prossima Italia” e realizzata dalla giovane regista Elly Schlein

Il Fatto Quotidiano

giovedì 19 luglio 2012

GIÚ DA MARTE

Ora, io capisco benissimo che in politica conta vincere. E che per vincere le alleanze sono importanti. Ma pensate ad un immaginario poveraccio dislocato negli ultimi 10 anni su Marte a studiare la possibilità dell'esistenza di una forma di vita su quel pianeta. Immaginatelo di ritorno nel 2013 sulla terra e realizzare che Bersani e D'Alema sono alleati di Fini.

Non pensate che si metterebbe subito a fare autostop spaziale per ritornare sul pianeta rosso ?

 

 

UNA TELEFONATA TI ALLUNGA LA VITA

Mi sa che Pino Corrias è stato l'unico a capire veramente come stanno le cose sullo scandalo Mancino - Quirinale.....

mercoledì 18 luglio 2012

NON PARLO PER IL BENE DI TUTTI

I SILENZI D'ORO DI NICOLE MINETTI

Di Caterina Soffici (IL FATTO QUOTIDIANO)

Altro che capretta espiatoria. La Minetti è una iena per niente incline a farsi sacrificare sull’altare del Berlusconi Redivivo. Ieri in Consiglio regionale li ha stesi: “Non parlo per il bene di tutti”. Non solo non si è dimessa, ma ha alzato la posta. In quella semplice frasetta c’è la sintesi ultima e suprema di 20 anni di berlusconismo. “Non parlo per il bene di tutti” non è una novità. È la regola della casa e la ragazza non fa altro che stare al gioco. Bisogna riconoscere alla Minetti di aver capito il meccanismo alla perfezione e di condurre la sua partita in modo strategicamente perfetto. L’insieme di intricate vicende personali e di affari e di amicizie che ha tenuto insieme il sistema di potere alla corte di Arcore è basato su un implicito ricatto: io ti sfrutto, tu paghi. C’era sempre uno che vendeva e Lui che comprava. Le olgettine sono state una parentesi finale, se volete la più dissennata ma anche la più ludica. Ma dai tempi dello stalliere di Marcello Dell’Ultri c’è sempre stato qualcuno che non parlava per il bene di tutti. Ognuno degli attori di questo racconto aveva qualcosa da vendere in cambio di un pezzettino di potere, di un privilegio, di una poltrona. Se li guardiamo a ritroso, questi anni, vediamo una serie di grandi profittatori scaltri e avventurieri, ma anche tanti più ingenui peones che si sono venduti per un tozzo di pane, squallidi comprimari che si sono accontentati di pranzare con le briciole del banchetto. La Minetti non vuole fare questa fine. Bisogna riconoscerle una grandiosità nell’uscita di scena. Ha qualcosa di disperato e al tempo stesso di grandioso, come una eroina di un romanzo ottocentesco. Con le sue magliette attillate, le sue scritte provocatrici, le sue labbra gonfiate e tutto il silicone che si porta addosso, agisce da grande sciantosa ed è fredda come una giocatrice di carte professionista. Alza la posta e si capisce che ha in mano un poker d’assi, per tirare così la corda. La situazione, per uno spettatore esterno, è uno spasso. È il tormentone più divertente dell’estate e sarebbe ancora più spassoso conoscere in diretta le reazioni del cerchio magico del Cavaliere di fronte alla sfrontatezza della ragazza. Ma chi si crede di essere? Non è altro che una miracolata, una ex igienista dentale, una soubrettina di Colorado Cafè, una tettona siliconata. Come osa sfidarci? Pensate la faccia di Angelino Alfano quando ha capito che le dimissioni se le poteva scordare. E la Santanchè? La mascella freme, ma dovrà aspettare per vedere rotolare la testa della odiata Nicole. “Il tempo delle Minetti è fi-ni-to” ave – va detto. Per il momento è solo so-spe-so. Adesso si stupiscono che non obbedisce. Eppure la Minetti ha sempre giocato secondo le regole della casa. Do ut des, una cosa a te e una a me. Non c’era incantamento, infatuazione o altro nei suoi comportamenti. Pensate che facesse beneficenza quando si vestiva da suorina o infermiera alle feste di Arcore? Era una boy scout quella sera in Questura a Milano per tirare fuori dai guai quella sciagurata di Ruby? Nelle intercettazioni dimostra di avere già le idee chiarissime su tutto quando diceva di Berlusconi: “Si sta comportando come un pezzo di merda per salvare il suo culo flaccido”. Se qualcosa salverà il culo sodo della Minetti sarà solo il suo cinismo.

martedì 17 luglio 2012

SON GIÀ A BRACCETTO......

Ma davvero avete creduto al nuovo corso della Lega ? Tempo di ripensamenti. Tempo di rimbrotti.....

NON SFONDA

Sorge il dubbio che gli italiani si siano veramente svegliati. E che in questo giro abbiano smesso di credere alla sesta discesa in campo del grande satrapo. I sondaggi non sfondano. Anzi, si ha come la sensazione che la nuova candidatura di Silvio abbia causato una presa di coscienza delle forze anti Cav.

Si verificherebbe pertanto una cosa decisamente curiosa. B. che sortisce l'effetto contrario al suo intento, rinsavendo i suoi nemici, rivitalizzandoli. Causando dunque quel quid che ti spinge fisiologicamente verso le urne, perché tutto si può sopportare, ma non un'altra stagione di veline, di lifting e di plastica applicata alla politica.

E se la Minetti non si dimette, io sono con lei. Appoggio la sua decisione. Era la persona di fiducia inviata a prelevare Ruby in questura alle due di notte. Ora non può diventare simbolo di una finta rivoluzione.

 

 

COSE DA MILIARDARI

lunedì 16 luglio 2012

LA SOLITUDINE DEL SENATUR

L'annus horribilis di Umberto Bossi sembra non finire mai. Ieri era previsto un suo comizio a Trescore Cremasco. Avrebbe dovuto essere preceduto da una cena con notabili del partito, personalità locali. Nessuno si è presentato: Bossi ha cenato solo.
(http://www.corriere.it/)

domenica 15 luglio 2012

FATEMI CAPIRE

Qualcuno potrebbe spiegarmi per quale motivo, la Minetti secondo B. il 27 Gennaio 2011 era una persona preparata, laureata con 110 e lode e madre lingua inglese.......




Ed ora, pur in possesso di queste meravigliosi doti, di punto in bianco, proprio oggi, dovrebbe dimettersi ?






DEPRESSE

 

 

LA LEGA CORRE DA SOLA

Segnatevi questa: la Lega si smarca dal PDL nuovamente marcato Berlusconi. Non ci credete ?

Neppure io......

Ed allora segnatevi pure queste dichiarazioni....

Maroni: noi abbiamo rinnovato, loro no. Inconcepibile un'altra alleanza con Berlusconi.

Salvini: nessun elettore leghista capirebbe una nuova alleanza con Berlusconi. Silvio è il vecchio, se corre nuovamente, lo fa senza la Lega.

 

 

 

venerdì 13 luglio 2012

PAROLA DI SILVIO......

14 Giugno 2012 - LA REPUBBLICA

 

13 Luglio 2012:

 

 

QUALE FUTURO ?

A tutti i diplomandi, diplomati, laureandi e laureati d'Italia. A voi che la pensione resterà una chimera. Sappiate che in compenso, questa società, vi spalancherà una straordinaria opportunità. Giustamente pubblicizzata dai giornali specialistici nel settore "offerte di lavoro".

Il nuovo "AMICI" di Maria De Filippi, vi attende. E la vita vi sorriderà.......

 

 

 

NO DOUBTS......

 

mercoledì 11 luglio 2012

LA SPENDING REVIEW E LA CONSIP

Bizzarra questa convinzione che delegando tutti gli acquisti della Pubblica Amministrazione alla CONSIP si ottenga, in automatico, un forte risparmio sulla spesa pubblica. Lasciate che vi racconti che anni fa, nello svolgimento della mia professione, ero l'amministratore di una piccola mensa pubblica. Si compravano derrate alimentari e generi freschi sul mercato locale. Ad un certo punto ci imposero di passare attraverso la CONSIP, per risparmiare. Così, la stessa CONSIP, fece accordi con delle ditte locali per fornire generi di prima necessità come il pane. Lo sapete cosa successe ? Una cosa stranissima.......

Quello stesso pane che pagandolo direttamente al panificio che ci riforniva prima dell'avvento CONSIP, costava 0,76 euro il Kg, dopo l'accordo della stessa CONSIP con il medesimo panificio iniziò ad essere consegnato, fatturato e pagato 1,35 euro il kg. Praticamente raddoppiò. Da un giorno all'altro pur mangiando lo stesso pane dello stesso panificio, ci costò due volte tanto.

No, vi dico questo, tanto per informarvi su cosa ci aspetta.......

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LE MANCATE PRIORITA'

Adesso però, dopo che ci siamo sorbiti una decina di manovre nell'ultimo biennio costellate da una spending review che lascerà innumerevoli cadaveri sul campo, spiegateci, in parole povere, perché una legge che combatta duramente la corruzione nello stato più corrotto d'europa, sia cosí difficile da approvare.

 

 

sabato 7 luglio 2012

SOLO PER LA CRONACA

Leggendo il testo della spending review, ho notato che tra le tante misure adottate, se ne può trovare una di cui si vocifera da anni: il taglio dell'organico dei nostri militari. Al momento sembra che un 10% dei nostri soldati verrà accompagnato attraverso meccanismi di ammortizzatori sociali alla pensione nel giro di un paio d'anni. Pochi però ricordano che il taglio preventivato dal Ministro della Difesa Di Paola parlava di circa 35 mila uomini con le stellette da esodare.

Pochissimi, o nessuno, nella pubblica opinione, è invece a conoscenza del fatto che il Ministero della Difesa, pur in presenza di un acclarato e certificato esubero di personale, spende ogni anno 300 milioni di euro per pagare straordinari e compensi che potrebbero essere non liquidati se sostituiti con ferie da usufruire.

Ora ditemi voi, quale altra organizzazione o impresa privata pagherebbe gli straordinari in presenza di personale da esuberare. La Difesa lo fa. Anzi, la Difesa continua a farlo.

Anche dopo aver approvato la spending review.

giovedì 5 luglio 2012

I DON'T ASK DON'T TELL

L’appuntato scelto della Guardia di Finanza Marcello Strati, in servizio alla dogana di Como, ha scritto una lettera (che ha pubblicato online) al vicecomandante dell’Arma dei carabinieri Clemente Gasparri che in una lezione alla Scuola Ufficiali di Roma aveva detto: «Ammettere di essere gay, magari facendolo su un social network, come un graduato della Guardia di Finanza, non è pertinente allo status di Carabiniere». Le parole del vicecomandante Gasparri, fratello del senatore del Pdl Maurizio Gasparri, sono state riportate da Il Fatto Quotidiano e non sono state smentite dall’Arma dei carabinieri.


Buongiorno, Generale.
Chi le scrive si sente direttamente chiamato in causa dalle sue esternazioni alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri di Roma.
Ma andiamo al dunque,
non so se sono io il “graduato” della Guardia di Finanza a cui si riferisce nel suo discorso che ha “ammesso” (come se si trattasse di una colpa) di essere gay. Forse si o forse no, chissà. In ogni caso, caro Generale, eccomi qua, Appuntato Scelto della Guardia di Finanza Strati Marcello in servizio nel Corpo da 26 anni, attualmente a Como, al Gruppo di Ponte Chiasso , fiero di appartenere alle Fiamme Gialle. Servo il mio Paese con onestà e senso del dovere. Ah, dimenticavo, sono omosessuale.
Sì, come Lei accenna, sono gay su Facebook e su Twitter, sono gay davanti ai miei amici e ai miei colleghi. Ho “ammesso” questa vergogna (perché Lei, Generale, sembra considerarla tale) già da parecchio tempo. In caserma sanno di me da circa 12 anni e, Le sembrerà strano, ma pare che ai colleghi e soprattutto ai miei Superiori gerarchici non interessi proprio nulla del mio orientamento sessuale. E’ per questo che nell’anno del Signore 2012 mi ha fatto impressione leggere certe affermazioni da parte del Vice Comandante di una delle più importanti Istituzione della nostra Repubblica, l’Arma dei Carabinieri.
Cosa vuol dire, come dice in un passaggio del suo discorso, che “ammettere di essere gay non è pertinente allo status di Carabiniere”? Io non vado in giro con un cartello appeso al collo con su scritto “omosessuale” ne quando mi presento dico “piacere, sono l’App.Sc Strati e sono gay”. Io cerco di essere quello che sono davanti a tutti senza dovermi più nascondere e comportandomi con naturalezza, cercando di dimostrare ai colleghi che non c’è nulla di male nell’essere gay, che la vita sessuale di ciascun militare non condiziona in alcun modo l’attività operativa.
Le sue affermazioni ci riportano indietro di decenni. Il suo “consiglio” (e noi militari sappiamo benissimo cosa significa questo termine quando proviene da un Superiore) a non palesare il proprio orientamento sessuale è un macigno che cade in testa a quei militari che magari dopo tanta fatica e sofferenza interiore avevano deciso di uscire alla luce del sole. Di essere e di vivere finalmente la loro vera natura senza dover più fingere di essere quello che non sono. Sperando di essere giudicati non per chi si portano a letto o per chi amano ma solo in quanto buoni militari.
Non so se la conosce, Generale, ma in Italia esiste una associazione a cui sono fiero di appartenere, Polis Aperta, che è composta da appartenenti gay e lesbiche di tutte le Forze dell’Ordine e Forze Armate, inclusa la sua, che vivono serenamente e apertamente la propria condizione di gay in un ambiente militare o militarmente organizzato. Ci conosciamo tutti e siamo sparsi per la Penisola.
Provi a conoscerci, Generale, provi a parlare con un suo militare gay e vedrà che si troverà di fronte ad un Carabiniere come tutti gli altri, con gli stessi pregi e gli stessi difetti.Non impedisca ad un suo militare di amare. Nessuno dovrebbe vergognarsi di quello che è. Io non sono fiero di essere gay, così come non sarei fiero di essere etero. Io sono fiero di essere quello che sono. Punto.
Non so se la Sua posizione sia condivisa dal Comandante Generale dell’Arma ma spero vivamente di no.
Appuntato Scelto Marcello Strati


Grazie a  IL POST

mercoledì 4 luglio 2012

CHIARISSIMO

Il Pd in questo momento è pronto a candidare Bersani ma è favorevole a un Monti bis, vede bene un’alleanza con l’Udc, è disponibile a prender parte a un’assemblea costituente e al contempo a primarie aperte ma interne o forse di coalizione, con l’albo o senza, per sostenere il governo con un bidone di distinguo, per lanciare un patto civico e uno udcivico, per dare modernità al centrosinistra anche senza la sinistra.

Chi non capisce è un antipolitico.

Pippo Civati

Io caro Civati, riassumerei tutto in un classico e Veltroniano "ma anche". O no ?

martedì 3 luglio 2012

LASCIARE ROMA

Sia chiaro: che Maroni urli ai quattro venti che la Lega è pronta a lasciare Roma, a me, non può che far piacere. Però, per un briciolo di coerenza, avrebbe dovuto anche aggiungere che laciando Roma si dovrebbero destinare ad altri scopi quel pacchetto di prebende e benefits che la capitale garantisce alle camicie verdi, sotto forma di milioni di euro di rimborsi elettorali. Perchè Roma e l'Italia, mica possono essere assimilate alla merda solo quando fa comodo......