domenica 31 ottobre 2010

ASSUEFAZIONI

Da L'INTERESSATO

Ebbene si. Manifesto la mia totale ed incondizionata solidarietà a tutti i Berluscones. Siano essi deputati, ministri, editori, giornalisti o pseudo tali. Essere un Berluscones di ferro ed a prescindere, di questi tempi, è dura. E’ veramente dura. Mettetevi, che ne so, nei panni di Ghedini, avvocato del premier e deputato del PDL. E’una vita infernale la sua. Gli squilla il telefono e dall’altra parte gli riferiscono che Berlusconi ne ha combinata un’altra. Ed ogni volta, ciò che gli viene riportato, và ben al di là della sua fervida immaginazione. Pensate quando gli hanno riferito che il suo nobile cliente si è messo nei guai per una telefonata fatta alla questura di Milano per liberare una 17enne bonazza marocchina indagata per furto. Immaginate quando gli hanno riferito che il ruolo di ambasciatrice presso la stessa questura, per liberare l’ormai famosissima Ruby dalla minaccia di essere rinchiusa presso una comunità di recupero, sia stato svolto dalla ex igienista mentale (pardon...dentale) di Berlusconi, ora consigliere di maggioranza in Lombardia (e per capirci, ragazza anch’ella molto avvenente). E sforzatevi di pensare altresì che il Presidente del Consiglio italiano, per enfatizzare la sua richiesta di mettere in libertà la ragazza, si inventi, riferendolo alla questura, che l’avvenente giovane marocchina, sia nipote di Mubarak, presidente egiziano. Così, come se fosse una barzelletta.  Ecco, ora, mettetevi nei panni di Ghedini. Andatelo a difendere voi uno così !!!!
E, soprattutto, sforzatevi di capire e parteggiare, per tutti quei giornalisti delle solite testate che scrivono di tutto per proteggerlo, anche di fronte alla spudorata evidenza ed alle confessioni,  provando a distrarci su altro. Censurando, minimizzando, riferendoci che in fondo, in fondo, che avrà mai fatto di male ?
L’obbiettivo, di tutta questa gente, è il solito. Fomentare il nostro senso di assuefazione, debellare il nostro senso di reazione, annullare il nostro senso civico. Appiattire il tutto verso un grigiore generale dove il peggio non ha mai fine. E dove, qualcosa peggio del peggio è dietro l’angolo ad attenderci.

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