giovedì 7 ottobre 2010

COLPA DI FACEBOOK

Da L'INTERESSATO
Ormai il più grande social network del mondo è diventato alibi buono per ogni genere di crimine efferato. Uno stretto parente ammazza una quindicenne, ne violenta il cadavere e lo getta dentro il pozzo ? Prima che si scoprisse la verità la colpa era già stata affibbiata a Facebook. La ragazza non aveva un pc in casa, ma aveva ben tre profili registrati su questo passatempo preferito dai giovani. Ergo è chiaro che il pazzoide omicida dovesse provenire da quel mondo.
Provano a far fuori Belpietro ? (tutto da verificare visto i recenti sviluppi delle indagini che non riescono a trovare riscontri sul racconto dell’agente protagonista della storia). La colpa, ovviamente è di Facebook. C’erano dei gruppi contro il Direttore di Libero con un cospicuo numero di iscritti. E’ pacifico che uno di questi facinorosi organizzasse un omicidio…
Poi ci si mettono i nostri politici. Il Presidente del Senato Schifani, uno che, per capirci, quando parla ha una discreta cassa di risonanza, ha ultimamente dichiarato che “Facebook è più pericoloso dei gruppi degli anni 70”; quelli, per capirci, che hanno portato agli anni di piombo ed al feroce fenomeno terroristico.
Altrettanto famosa un’uscita di Bru-neo Vespa durante il Porta a Porta dedicata a Massimo Tartaglia, il pazzoide che tirò la statuetta del duomo in faccia al Presidente del Consiglio. L’esperto giornalista informatico, conduttore televisivo contiguo alle posizioni del Premier e proprietario della terza Camera dello Stato, dichiarò: “L’attentatore è vicino agli ambienti dei Social Network”.
Già. Proprio così.
Anche io, da possessore di un account su Facebook, mi sento un potenziale criminale.
Come, si presume, altri 7 miliardi di individui sparsi per il  mondo.

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