mercoledì 1 dicembre 2010

IL CASO MARANGONI

Da L'INTERESSATO

Esser leghista al di sotto del Po è compito arduo. Non basta uniformarsi ai soliti cori tipici del partito di Bossi, contro gli immigrati, l’islam in generale, le moschee, i terroni, e tutto il resto.

Enzo Marangoni
 Quella, se si ha la fortuna di abitare in Veneto, Lombardia o Piemonte, per un leghista, è normale amministrazione. Ma qualche latitudine più a sud, occorre un salto di qualità, una invenzione. Un qualcosa insomma che ti faccia risalire all’onore delle cronache nazionali. Bisogna munirsi di una certa creatività, di una positiva ispirazione e di una sconfinata fantasia.
 Ne sa qualcosa Enzo Marangoni, consigliere regionale di opposizione della Lega Nord delle Marche. La sua, fino ad ora, è stata una carriera luminosa. Primo leghista a sedere nei banchi del parlamentino regionale, dove combatte politicamente a suon di mozioni e proposte di legge la giunta di centro sinistra del governatore Spacca, riconfermato al secondo mandato alle ultime elezioni.

Forse timoroso di non brillare di luce propria, il Marangoni, se ne è inventata una veramente grossa. Ha redatto una proposta di legge che più o meno si basava sostanzialmente in un articolo che recitava così:

“Hanno titolo di precedenza assoluta per l’ammissione all’asilo nido, i figli di genitori residenti nella Regione Marche da almeno quindici anni o che prestino attività lavorativa nella Regione Marche ininterrottamente da almeno quindici anni”.


Enzo Marangoni
Una simile aberrazione, partorita da abituale indossatore di cravatta verde, ha solo un obbiettivo, neppure tanto nascosto: impedire ai figli degli immigrati extracomunitari e non, di poter usufruire di asili nido. Insomma, privarli di un beneficio anche se sono lavoratori e residenti regolari. Il limite temporale di 15 anni ha chiaramente questo specifico significato; inutile nasconderlo. Ovviamente, concentrato come era nel tentativo di punire a prescindere tutti quegli abitanti delle Marche provenienti da paesi extraeuropei, al consigliere Marangoni, è sfuggita la cosa di mano. Colto da raptus antiimmigrati, infatti, non ha minimamente pensato che quella norma, così formulata, avrebbe altresì punito tutti quei lavoratori, italianissimi, spesso “servitori” dello Stato (magistrati, poliziotti, vigili del fuoco, professori universitari, militari) che per ovvie ragioni sono portati ad una certa mobilità professionale in ambito nazionale.

Così, al Marangoni, hanno scritto gli organi del direttivo nazionale comunicandogli la sua espulsione dal partito. Cartellino rosso. Il deputato delle Marche per la Lega Nord, On. Paolini ha dichiarato:

«Io chiederò il ritiro della proposta , perché è palesemente contraria ai nostri orientamenti generali e ci danneggia anche come immagine, perché noi non siamo contro i lavoratori stranieri. Noi siamo contro i clandestini e i furbi, che è un altro paio di maniche».
Enzo Marangoni rimane convinto della bontà della sua proposta. Continua la sua lotta legale all’interno del partito per il suo reintegro.
Io auguro a Marangoni ogni bene invece, ed ogni fortuna. E spero che le sue necessità professionali lo portino, un giorno, a dover trasmigrare presso altra regione italiana con statuto sugli asili nido simile a quello che lui avrebbe voluto imporre alle Marche. E se per caso dovesse avere un figlio piccolo che non potrà essere ospitato dagli asili nido locali, pazienza. Si prenda una nurse. Costosissima. Così impara.


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