mercoledì 15 dicembre 2010

INTERVISTA A CALEARO

Antonello Caporale (Repubblica) ha intervistato Calearo

ROMA - Un gran colpo, portato a segno nell'ultimo istante utile per valorizzare un modo nuovo di stare al centro della politica
"Altro che Fini e Casini, adesso entro in campo io".
Massimo Calearo ha responsabilmente aiutato Berlusconi a non cadere.
"Responsabilmente, mi piace questa parola".
Nonostante sia un imprenditore rosso.
"Non dica cazzate, adesso".
In qualche modo è stato un portabandiera del Pd.
"Un'altra era politica. Una collega alta un metro e zero oggi mi ha apostrofato"
Le avrà dato del traditore
"Ma non me ne curo".
Notavo in aula gli sguardi lividi e penetranti dei suoi ex amici
"Ma anche aspetti affettuosi, sostegni imprevisti".
Lei ha vinto un terno al lotto.
"In che senso, scusi?"
E' divenuto decisivo. Potere affluente e influente.
"Effettivamente sono divenuto indispensabile".
Forse però la compagnia di Scilipoti un po' le nuoce.
"Ma è un povero Cristo! E' Natale, che fai: lo salvi o lo uccidi?".
Calearo guiderà il terzo polo.
"Mi darò da fare e aprirò una nuova stagione".
Il clima è orribile.
"Sa che penso? Forse dovrei un po' andare all'estero".
Meglio.
"Il clima è insopportabile"
Ci sono tanti scalmanati in strada.
"Eppure colleghi del Pd mi hanno chiesto espressamente di votare la fiducia".
Si potrebbe dire che l'ha fatto anche per loro.
"Può sembrare paradossale, ma se le dico che in qualche modo...".

M.Calearo con il genio Veltroni

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