sabato 1 gennaio 2011

ERUZIONI

Il primo post dell'anno è impegnativo. Il 1 Gennaio è la giornata dei buoni propositi, dei progetti, delle cose che ci si ripromette non vorremmo più fare e di quelle che auspichiamo invece poter realizzare. Si prova un senso di fisiologico rinnovamento dello spirito. Ci si sente come se si avesse un cammino davanti da percorrere e un nuovo vigore per non cedere alle tentazioni. E' sempre così. Poi, i buoni propositi si spengono con il passare dei giorni, perdono di vigore, si trasformano in noiosa normalità. Fino a diventare merce desueta, sogno irrealizzabile, illusione di un attimo.
Chissà se il nuovo anno riuscirà ad essere addirittura peggiore di quello appena trascorso per la nostra cara Italia. Non ho grandi pretese in proposito. Ho smesso di sognare. Sono sempre combattuto sull'eterno dubbio se tutto ciò che stiamo vivendo sia frutto di una punizione divina o se abbiamo commesso qualche peccato per meritarcelo. Ma è un dubbio che temo non riuscirò mai a dirimere. Guardo l'Italia e penso di vivere in un brutto sogno. Lunghissimo, interminabile. Mi chiedo come la storia possa essersi sviluppata in maniera così crudele per i nostri destini. E non ho risposte. Solo una sensazione di snervante frustrazione.
La nostra "piacevole insensibilità" al cospetto di una siffatta degenerante situazione, sembra proseguire implacabile. Come se fossimo nutriti con dosi di sonnifero dagli effetti permanenti e devastanti. Un sonnifero che ormai ha assunto i caratteri della dipendenza. Un sonnifero che sfocia ogni giorno di più in menefreghismo, nichilismo, qualunquismo, perdita di valori.

Continuerò a sfogarmi in questo mio rifugio virtuale. Proverò a risvegliare qualche animo, a provocare qualche riflessione, a stimolare qualche perplessità.

Mi sento una goccia in un oceano. Ma anche un vulcano a rischio eruzione.

Sopportatemi.  Se ci riuscite.

Perchè io sono ancora incazzato.




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