mercoledì 20 aprile 2011

DALL'ALTRA PARTE DELLA STRADA

Ieri sera guardavo Ballarò. Il servizio iniziale descriveva benissimo come ormai siamo trattati e considerati dai media degli altri paesi. Grazie ad un premier che ce ne ha combinate di tutti i colori. Dileggiati, presi in giro, sputtanati.  E mi è venuta in mente un'AMACA scritta da Michele Serra, un paio di mesi fà. Oggi, estremamente attuale. Purtroppo.

L' AMACA

Michele Serra

Tutti i giornali, i telegiornali, i siti del mondo parlano del nostro Paese. Pochi grammi di sollievo (pensando che forse questa volta Lui non riuscirà a venirne fuori) non compensano la tonnellata di amarezza che ci grava addosso. Primi al mondo a ritrovarci con un capo del governo chiamatoa giudizio per un reato che mette disagio, e per una vicenda che mette tristezza. Il sentimento di impotenza (un genere di impotenza nei confronti della quale non vale alcun viagra, alcuna alchimia) è fortissimo, perché se davvero sarà una sentenza - anche la più giusta delle sentenze - a fermare l' avventura di Silvio Berlusconi, la politica ne uscirà comunque sconfitta.E ne usciremo sconfitti noi italiani, quelli che gli hanno creduto per fede o per calcolo, quelli come noi che in vent' anni non sono stati capaci di smontare il potere delirante di un uomo solo. Il breve interludio di Prodi, la cui civile normalità viene ora rimpianta anche alla luce della madornale smodatezza del suo predecessore e successore, non vale a sanare un bilancio disastroso. Non è questione di destra e sinistra. È questione di una misura smarrita, di un' intelligenza collettiva disattivata. Non mi sento, in questo senso, meno sconfitto e meno smarrito dell' ultimo dei suoi adulatori. Guardo lo stesso incidente dalla parte opposta della strada. -

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