lunedì 18 aprile 2011

TETTAMANZI DIXIT

“Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni?”.

La domanda sopra se la è posta ieri l'Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi.

Sappiamo tutti a chi era indirizzata.

Nel silenzio assordante della nostra chiesa ai tempi del Bunga Bunga, l'uscita dell'arcivescovo mi ha quasi stupito.  E da cattolico non praticante mi chiedo quanti parroci dei paesini, in queste ultime sconvolgenti settimane che stanno segnando un progressivo degrado della nostra società, abbiano in qualche modo dedicato le loro omelie ai pessimi esempi che ci vengono da chi dovrebbe mostrarci virtù, equilibrio e saggezza.

Pochissimi.

Ecco, personalmente penso che questo silenzio della chiesa sia funzionale al Berlusconismo. E pertanto assolutamente colpevole. E sono altresì convinto che ormai tutto il mondo ecclesiastico, purtroppo, non denunciando chiaramente determinati atteggiamenti che sono venuti alla luce in maniera chiarissima, si renda complice e complementare al populismo arcoriano più becero.

Quello, per capirci, che si nutre di Grandi Fratelli, pomeriggi davanti alla Tv ricchi di poltronisti ed omelie la domenica alla messa che si dimenticano dolosamente di condannare in maniera chiara il vacuo mondo che gira intorno alla vita privata del nostro premier.

Rischiando di trasformare un pessimo esempio in un comportamento da emulare.


Nessun commento:

Posta un commento