Penso che se questo Paese non potrà perdonare se stesso, potrà perdonare un giorno proprio lui, Berlusconi. E potrà dimenticarlo. Soprattutto. Ma quelli che non potrà né perdonare né dimenticare – e invece lo farà, so che lo farà, i dopo-regimi sono tutti così tragicamente smemorati – sono i finti amici della sua corte. Io un giorno potrò perdonare Berlusconi, con tutto il male che ha fatto. Con tutto il male che mi ha fatto.
Ma non potrò perdonare i Cicchitto, i Letta, i Capezzone. Mai, questo mai. Tutti quelli che sapevano e vedevano lucidamente ma con un cinismo che non so nemmeno definire hanno lasciato correre, anzi incoraggiato. Per puro egoismo personale. Quelli che non hanno ascoltato nemmeno il grido tragico disperato accorato della moglie, di Veronica Lario, ormai troppo tempo fa, un appello vero, pieno di responsabilità (verso di lui e verso il Paese), di preoccupazione e di umanità. Quelli che fingevano di non vedere e di non sapere. Loro non si potranno perdonare. Le loro colpe sono infinitamente superiori a quelle di questo povero miliardario anziano pericoloso ma anche patetico e sicuramente bisognoso di aiuto. Invece – scommettete – loro li ritroveremo ancora tutti là, loro gli sopravviveranno alla grande.
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