sabato 25 giugno 2011

ABBIAMO UNO STATISTA (E UN ALTRO PADRONE)

Lo so, forse vado controcorrente. Ma nell''intervista che Di Pietro ha rilasciato ieri al Corsera, ci ho trovato molte cose di buon senso. Faccio però due appunti, non da poco,  al leader dell'IDV:

- il primo è che Berlusconi non fa niente per niente. E se  gli si è seduto accanto, alla Camera dei Deputati, temo lo abbia fatto per un suo tornaconto personale. Insomma, una operazione di marketing che purtroppo Di Pietro non ha capito.

- il secondo è per quanto sotto espresso:

ovvero la questione del concetto padronale della politica. Di Pietro infatti dice "i miei parlamentari". Come se gli appartenessero. Ed in questo tra l'ex magistrato ed il premier c'è una notevole assonanza. Entrambi si erigono a proprietari di un marchio più che leader di un partito veramente democratico.
E troppe volte a Di Pietro, sono state mosse critiche in questa direzione da politici che poi hanno abbandonato l'IDV.
Questo poi ha comportato che in luogo di forti personalità, Di Pietro abbia preferito candidare degli Scilipoti qualunque. Con le conseguenze che abbiamo visto......

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