Il tavolo era così composto:
Bene, lasciamo perdere tutte le battute comiche che potremmo fare sul TROTA, il cui contributo, in questo summit, sarà sicuramente stato importantissimo e decisivo e concentriamoci su quella chicca che pochi mass media hanno notato: la presenza di ALDO BRANCHER.
Per i distratti che ancora non dovessero sapere chi è questo Aldo Brancher, copia incollare l'elenco dei suoi procedimenti giudiziari da wikipedia, mi sembra doveroso.
Poi, che debbo dirvi, fate un pò voi......
Procedimenti giudiziari
Falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti (Tangentopoli)
Detenuto per tre mesi nel carcere di San Vittore[5] Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. In Cassazione il secondo reato va in prescrizione per riduzione dei termini, mentre il falso in bilancio è stato depenalizzato dal Governo Berlusconi.Ricettazione e appropriazione indebita (scandalo Antonveneta)
Viene indagato a Milano per ricettazione (600mila euro versatigli in quattro diverse occasioni) e per appropriazione indebita (420mila euro) nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio[5][6][7]: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 420mila euro in due anni[8]. Ha chiesto ed ottenuto di poter accedere al rito abbreviato.[9].Il 28 luglio 2010 il pubblico ministero di Milano, Eugenio Fusco, ha chiesto una condanna a due anni di reclusione e seimila euro di multa[6][7].
La sentenza di primo grado è stata emessa lo stesso giorno dal giudice monocratico Anna Maria Gatto, che ha riconoscito colpevole l'imputato di due dei quattro episodi di ricettazione contestati e dei due episodi di appropriazione indebita[6] e ha condannato Brancher ai due anni di reclusione richiesti e a 4000 euro di multa[6][10].
Il 3 marzo 2011 la Corte d'Appello di Milano conferma la condanna a due anni di reclusione per ricettazione e appropriazione indebita[11].
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