sabato 30 luglio 2011

PROCESSO LUNGO, CIOE' PROCESSO MORTO

Perchè sia chiaro, nonostante il referendum e 27 milioni di italiani che hanno fatto capire come la pensano, questa gente, non conosce la vergogna !!!!

Fabio Chiusi - L'ESPRESSO

Consentire alla difesa di portare in aula un numero illimitato di testimoni. Per evitare che i dibattimenti arrivino a sentenza. E far scattare la prescrizione. Per Berlusconi, certo. Ma anche per migliaia di altri imputati. Malaffare compreso. Dieci domande e dieci risposte per capire l'ultimo fronte del Cavaliere.


Come e quando è nato il 'processo lungo'?
Il testo del 'processo lungo' è stato concepito come emendamento al disegno di legge 2567 della senatrice della Lega Nord Carolina Lussana sulla 'Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo'. L'emendamento è stato presentato dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia del Senato, Franco Mugnai, ad aprile 2011. Paradossalmente, proprio mentre la Camera discuteva l'approvazione del 'processo breve'.

Che cos'è il 'processo lungo'?
E' una norma che modifica alcuni articoli del codice di procedura penale (190, 238-bis, 438, 442 e 495) per consentire alla difesa di portare in aula un numero illimitato di testimoni oltre all'«acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore».

Il giudice non può opporsi?
No, pena la nullità del processo. Il giudice può non ammettere solamente le prove ritenute «manifestamente non pertinenti» e quelle vietate dalla legge.

C'è dell'altro?
Sì, l'emendamento prevede anche che non si possa considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato di un altro procedimento.

Perché 'lungo'?
Lo spiega il procuratore Gian Carlo Caselli con una immagine molto efficace: «E' come se un imputato per un reato avvenuto allo stadio chiamasse a testimoniare tutti gli spettatori presenti».Secondo l'Associazione nazionale magistrati, ciò sarebbe possibile perché con la norma sul processo 'lungo' «verrebbe eliminata la possibilità per il giudice di escludere l'ammissione di prove manifestamente superflue o irrilevanti». Così «il difensore dell'imputato potrebbe chiedere e ottenere l'ammissione di un numero indefinito di testimoni sulla medesima circostanza, purché non manifestamente 'non pertinente'».

A quali processi si applica?
A tutti i processi in corso, tranne quelli di cui «sia stata già dichiarata la chiusura del dibattimento di primo grado».

Perché allungare i processi? Il problema non era, al contrario, accorciarli?
Ci sono due risposte a questa domanda. Quella dell'opposizione è che la norma non si curi affatto della salute del sistema giudiziario nel suo complesso, per cui sarebbe dannosa, ma di quella di una persona sola: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In particolare, il 'processo lungo' sarebbe l'ennesimo trucco ad personam per salvare Berlusconi dai processi in cui è imputato. In particolare, quello per la corruzione dell'avvocato David Mills e il processo Ruby, in cui è accusato di prostituzione minorile e concussione. Allungando i tempi del processo, si arriverebbe più facilmente alla prescrizione. A favore di questa posizione, l'opposizione porta altri due argomenti: la straordinaria coincidenza per cui la norma si applichi ai processi che non si siano già conclusi in primo grado, come quelli del Cavaliere; l'accelerazione imposta al provvedimento tramite la decisione di imporre il voto di fiducia al Senato il 29 luglio, in un momento in cui il Paese avrebbe altre priorità.

E la seconda risposta, quella della maggioranza?La maggioranza replica che, al contrario, la norma sia «una diretta conseguenza del principi che regolano il nostro processo penale». Come argomenta il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa, «se il giudice, terzo e imparziale, all'inizio del dibattimento non conosce gli atti processuali, come può effettuare un corretto giudizio in ordine alla sua superfluità e rilevanza, o sovrabbondanza delle prove richieste dalle parti?». Nel dubbio meglio ammetterle tutte, è la logica del provvedimento. Quanto alla presunta innaturale accelerazione, secondo Maurizio Gasparri l'iter della legge al contrario sarebbe stato «corretto e trasparente, senza alcun sotterfugio». Semmai, dice il Pdl, la decisione di porvi la fiducia è stata dettata dalla necessità di porre fine all'ostruzionismo dell'opposizione.

Come è stata accolta questa decisione?
Molto male dall'Anm, il sindacato dei magistrati, che ha parlato di modifiche che «avranno effetti devastanti sul funzionamento dei processi penali, determinando di fatto la paralisi di tutti i dibattimenti attualmente pendenti». Altrettanto male dalle opposizioni, per una volta all'unanimità. Il vicepresidente della commissione Antimafia e deputato di Fli, Fabio Granata, le ha definite norme «vergognose» che «rappresentano un altro tassello di 'dialogo' con cricche e organizzazioni criminali». Infatti, oltre a portare a prescrizione i processi di Berlusconi, la norma in questione renderebbe molto più difficile far arrivare a sentenza migliaia di altri processi. Per il leader Udc Pier Ferdinando Casini la questione di fiducia sul 'processo lungo' «è il segno che il governo Berlusconi è paurosamente distaccato dai problemi del Paese». Per Antonio Di Pietro si tratta di norme che«impediranno alla giustizia italiana di funzionare». Nel Pd, Pierluigi Zanda ha parlato apertamente di «regime».

E la Lega?
Umberto Bossi è stato sibillino: «Io ho sempre pensato che meno fiducie si mettono meglio è». Di certo il 'processo lungo' non figurava tra le priorità dettate al governo a Pontida, per esempio. Chissà.

La lega ? La lega ormai è questa. Non dimenticatevelo. Perchè il leghismo è peggio del Berlusconismo.



 

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