sabato 20 agosto 2011

GOVERNO DORMIENTE (ED ASSENTE)

Grazie a Dagoreport :

Per una settimana buona nessuno sembra essersi accorto che le banche svizzere (che amministrano 698 miliardi di euro solo di contribuenti europei) sono pronte a firmare, oltre che con la Germania, anche con il Regno Unito un accordo che prevede che le banche svizzere operino una ritenuta alla fonte del 26% da girare ai governi dei rispettivi Paesi. In Italia si passa dal 12,5% al 20% dopo anni di dibattiti. Berna ci garantisce molto di più in cambio dell'anonimato dei correntisti europei.
La Germania porta a casa, subito, un miliardo di franchi svizzeri e le tasse (il 26% appunto) sugli utili futuri realizzati dai tedeschi che investono dalla Svizzera. Diventano, in qualche modo, "sostituti d'imposta" degli Stati firmatari del nuovo accordo.
Invece di parlare di nuova tassazione su capitali italiani già peraltro "scudati" (circa 100 miliardi di euro, solo in Svizzera) il governo Italiano dovrebbe affettarsi ad aprire trattative simili a quelle di Londra e Berlino.
Le banche elvetiche, secondo una rivelazione di Le Monde, oggi in edicola, avrebbero preparato quello che sarebbe chiamato il Piano "Rubik" sin dal 2009 per arrivare ad una soluzione reciprocamente soddisfacente dopo le tensioni e i risarcimenti costosissimi con gli USA. Gli svizzeri continuerebbero ad amministrare i soldi degli stranieri ma garantirebbero il versamento delle tasse ai rispettivi governi.

L'Italia ha molte ragioni per sbrigarsi: otterrebbe un congruo risarcimento da Berna (tra 500 milioni di franchi, che dovrebbero spettare a Londra e un miliardo cash di Berlino) oltre alla garanzia di incassare il 26% su tutti gli utili da capitale dei correntisti italiani comunque clienti delle banche svizzere (e dopo i tentativi, impossibili,di riaprire la questione di uno scudo che legalmente avrebbe dovuto chiudere ogni contenzioso con il Fisco italiano) si guarderanno bene dall'accedere ad un nuovo, eventuale, "scudo".

Ma se da Roma insistono a minacciare Berna senza essere in grado di trovare un accordo reciprocamente conveniente, è Roma a perderci: perchè i capitali italiani restano all'estero e l'Italia rinuncia a un miliardo subito e ad una tassazione certa in futuro. Niente sì al piano "Rubik", niente franchi svizzeri in cambio.

 Follìa pura.

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