martedì 16 agosto 2011

RIEPILOGANDO

Hanno varato una manovra finanziaria che ci sta spezzando le ossa. Ora un parlamento che pochi mesi fa ha convintamente creduto che Ruby fosse la nipote di Moubarak, la convertirà in legge definitiva dello stato. Un parlamento, per capirci, composto da deputati che incamerano il compenso per il portaborse per poi pagarlo in nero, o comunque non regolarizzarlo, ci sta parlando di lotta all'evasione ed elusione fiscale. Un parlamento che qualche settimana fa ha varato un provvedimento sotto il nome di "decreto per lo sviluppo", nel quale, di fatto, (art. 7 comma 1a) si impedisce al personale preposto ai controlli degli esercizi commerciali di perseverare per sei mesi nelle ispezioni ad esercenti autonomi beccati in castagna, dovrà adottare misure per scovare i grandi evasori. Il tutto, in un paese, dove a pagare sono i soliti noti. Il tutto in un paese dove una società di capitale su due dichiara reddito zero o perdita grazie all'arguzia di abili commercialisti.
E' il paese dell'assurdo. Dove l'ingiustizia non ha mai fine.
Ma è anche il paese di gente assopita. Che in maniera piacevolmente insensibile continua ad esporsi in silenzio a continue legnate.
Sotto l'ombrellone tanto si parla d'altro.
L'Inter sta vendendo Etò.
E domani, dice Tremonti, avremo un mondo migliore.

Auguri a tutti.


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