martedì 23 agosto 2011

TRE IDEE PER COMBATTERE L'EVASIONE

Ogni anno in Italia vengono evasi o elusi circa 150 miliardi di euro al fisco.
E' una cifra spaventosa che, se recuperata seppure in maniera molto parziale, consentirebbe a questo paese di fare un salto di qualità incredibile, sotto tutti i punti di vista.

Io ho tre idee. Chiamatemi pure "poliziotto della Stasi". Ma i tempi di crisi in cui viviamo dovrebbero per lo meno farci capire che non si può più stare a guardare per il sottile:

1) Pubblichiamo subito tramite web, come fece Visco nel 2007 per lo spazio di una mattinata, tutte le dichiarazioni dei redditi degli italiani. Per una volta che la privacy vada a farsi fottere. Io voglio sapere quanto dichiara il libero professionista che mi abita di fronte e che possiede villino, suv e parte tre volte l'anno per le vacanze. Così come voglio sapere quale reddito dichiara il proprietario di quel piccolo capannone trasformato a piccola azienda che vedo dalla finestra di casa mia.
Mettiamo tutti i nostri redditi alla luce del sole. Poi, ci faremo due risate. Perchè scatterà automatico un meccanismo di denuncia, di ribrezzo, di schifo. E, statene certi, porterà risultati insperati.
Gli onesti vedranno cosa dichiarano i disonesti. I disonesti andranno in giro abbassando la testa per la vergogna.

2) Bisogna istituire subito dei numeri verdi presso le agenzie delle entrate o le caserme della guardia di finanza cui un cittadino possa rivolgersi in caso in cui, al cospetto di un qualsiasi libero professionista, si trovi davanti al solito baratto del "120 euro con la fattura e 100 euro senza".Quando le segnalazioni su un singolo soggetto o professionista saranno plurime dovrà scattare in automatico un controllo. Pensateci bene: se un dentista continua con quel solito giochetto e venisse denunciato al numero verde di cui sopra anche in forma anonima da più persone, la GdF potrebbe mandare un suo agente in borghese ad effettuare una pulizia dei denti. Ed una volta al cospetto della solita proposta di truffa potrebbe mettere i sigilli allo studio.

3) Ogni studio notarile deve essere presidiato da ispettori del fisco o agenti della GdF. Il grosso del nero in Italia viene prodotto dal comparto edile. Basterebbe controllare le valigie di chi entra ed esce nel post rogito notarile per trovare fiumi di contanti che andranno ad ingrassare conti in Svizzera per poi essere scudati da Tremonti ad un misero 5%.  Se si controlla il conto corrente bancario dell'acquirente dell'immobile e la relativa movimentazione nel mese antecedente il rogito, si scopriranno in automatico prelevamenti di contante che serviranno poi a coprire la parte in nero del contratto di compravendita dell'immobile.

Diciamo la verità: in un momento di emergenza come questo l'evasione fiscale si può facilmente combattere. Basta fortemente volerlo......

1 commento:

  1. Metterei anche una quarta possibilità quella del codice fiscale. In pratica per ogni singolo acquisto dovremmo esibire il C.F. dalla frutta alla carta igenica dalla benzina al vino ecc.ecc. insomma tutto. Questo servirebbe a monitorare qualsiasi individuo. Lo so che è una rottura di scatole ma quando è Guerra è Guerra!!!!!!!!!!! E non mi sembra una cosa molto difficile da applicare e ne tantomenno da fare.

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