Nei giorni scorsi, circoli e sezioni di partito leghiste sparsi in tutto il territorio nazionale, si sono visti recapitare una circolare emessa dai dirigenti del Carroccio che recita più o meno così:
"Prerogativa del segretario federale è redigere l’elenco degli esponenti politici autorizzati a rilasciare dichiarazioni pubbliche in nome e per conto della Lega"
"I segretari e/o commissari nazionali, provinciali, circoscrizionali e cittadini sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni, interviste e comunicati stampa di argomento politico, esclusivamente su temi afferenti al territorio di loro competenza.."
"Punto tre: il punto due vale anche per gli eletti e non solo per i dirigenti di partito. I presidenti di Regione, Provincia e i sindaci, possono occuparsi soltanto di quanto riguarda il loro territorio"
La lega insomma, da ora in poi, è ancora di più un partito a libertà vigilata. Dove anche la possibilità di esprimere le proprie opinioni, costituzionalmente prevista, viene abrogata.
E' strano come quello che si è sempre definito come partito espressione del popolo, abbia un tale decisionismo verticistico che non vuole conoscere opinioni dissonanti e critiche.
La Lega, di fatto, sembra una monarchia. E se un consigliere comunale o un sindaco vuol dire la sua, rischia addirittura l'espulsione.
Per oltraggio al manovratore.
Quel manovratore, vecchio e malato, che ha perso la capacità di ascoltare la sua gente.
Ma in generale, la sensazione è che l'establishment della Lega Nord faccia di tutto per tenere il "popolo padano" muto ed ignorante.
Non a caso, l'unico giornale che ieri non trattava in prima pagina la notizia del salvataggio del Ministro Romano, terrone ed in odore di mafia, indovinate un pò quale era ?????
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