venerdì 30 settembre 2011

LA LIBERTA' VIGILATA ALL'INTERNO DELLA LEGA

Nei giorni scorsi, circoli e sezioni di partito leghiste sparsi in tutto il territorio  nazionale, si sono visti recapitare una circolare emessa dai dirigenti del Carroccio che recita più o meno così:

"Prerogativa del segretario federale è redigere l’elenco degli esponenti politici autorizzati a rilasciare dichiarazioni pubbliche in nome e per conto della Lega"

"I segretari e/o commissari nazionali, provinciali, circoscrizionali e cittadini sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni, interviste e comunicati stampa di argomento politico, esclusivamente su temi afferenti al territorio di loro competenza.."

"Punto tre: il punto due vale anche per gli eletti e non solo per i dirigenti di partito. I presidenti di Regione, Provincia e i sindaci, possono occuparsi soltanto di quanto riguarda il loro territorio"

La lega insomma, da ora in poi, è ancora di più un partito a libertà vigilata. Dove anche la possibilità di esprimere le proprie opinioni, costituzionalmente prevista, viene abrogata.
E' strano come quello che si è sempre definito come partito espressione del popolo, abbia un tale decisionismo verticistico che non vuole conoscere opinioni dissonanti e critiche.

La Lega, di fatto, sembra una monarchia. E se un consigliere comunale o un sindaco vuol dire la sua, rischia addirittura l'espulsione.

Per oltraggio al manovratore.

Quel manovratore, vecchio e malato, che ha perso la capacità di ascoltare la sua gente.

Ma in generale, la sensazione è che l'establishment della Lega Nord faccia di tutto per tenere il "popolo padano" muto ed ignorante.
Non a caso, l'unico giornale che ieri non trattava in prima pagina la notizia del salvataggio del Ministro Romano, terrone ed in odore di mafia, indovinate un pò quale era ?????


 

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