Antonio Di Pietro non vuole il governo Monti. Il governo dei banchieri, dice lui. Intendendo per i banchieri, ovviamente, quella congrega del malaffare che un partito che ha la parola "valori" nel suo nome deve ovviamente combattere. E chissenefrega se tre mesi di campagna elettorale ora, con la relativa incertezza politica, ci porterebbero al disastro della nostra economia. A lui interessa riscuotere ora il consenso elettorale. Di questa nazione, non glie ne frega nulla. La verità forse è un'altra. L'ex magistrato vuole andare subito al voto per un motivo semplicissimo: è in astinenza.
Non vede l'ora insomma, di propinquarci qualche altro De Gregorio (eletto con l'IDV fece cadere il governo Prodi) o qualche altro Razzi e Scilipoti (che consentirono all'attuale governo B. di ottenere la fiducia il 14 Dicembre dell'anno scorso, portando il paese nelle attuali condizioni).
La possibilità di andare nuovamente alle urne con questa legge elettorale che consente alle segreterie di parito, (ergo a lui stesso) di scegliere i candidati che diverrano parlamentari, lo tenta a tal punto che non riesce proprio a trattenersi. Sembra abbia già iniziato le selezioni nazionali alla ricerca di qualche ulteriore cultore dell'arte dell'agopuntura. Che in tempi di crisi economica, ovviamente è scienza fondamentale.
Alle elezioni del 2008 fece eleggere 29 parlamentari con il suo movimento. Ben sette di questi lo hanno abbandonato (praticamente uno su quattro). Perchè l'IDV è così: propedeutica a sfolgoranti carriere all'ombra di Arcore. Gente che s'offre insomma....
Si, è proprio vero. Quest'uomo è un deficiente ed un idiota.
Finalmente, me ne sono convinto anch'io.
E scusate se ci ho messo troppo.
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