giovedì 24 novembre 2011

URLO DI DOLORE

Di Massimo GRAMELLINI - LA STAMPA

Ministro Passera, immagino sia rimasto sconvolto anche lei dalla notizia dell’ennesimo suicidio di un imprenditore italiano. Giancarlo Perin da Borgoricco, un nome che oggi suona quasi beffardo, si è impiccato alla gru della sua azienda edile nel Padovano. Lascia una moglie, due figli e decine di dipendenti ai quali temeva di non riuscire più a pagare lo stipendio, schiacciato com’era fra debitori insolventi, commesse latitanti e banche che con un eufemismo chiamerei insensibili ma che lui, nella lettera scritta alla famiglia prima di uccidersi, ha definito «avide».

Concorderà, ministro, che certi epiloghi non possono essere liquidati alla voce «attacco depressivo». Il dramma di quell’uomo rispecchia la condizione quotidiana di migliaia di piccoli imprenditori che non dormono più la notte e quando ci riescono non fanno sogni ma incubi. Uno in particolare: di fallire e veder scivolare le proprie aziende nelle mani di finanzieri che di notte invece dormono benissimo, perché non vivendo sul territorio ignorano le storie e le facce delle persone la cui vita dipende dalle loro decisioni.

So di non dirle nulla di nuovo. Ma di fronte al corpo di un imprenditore che penzola da una gru dopo l’ultima disperata e vana visita in banca, mi sembra giusto sottoporre alla sua attenzione di ex banchiere e neo-ministro dello Sviluppo l’urlo di dolore che risuona nel Paese e pretende, accanto a risposte strategiche, anche altre più immediate: di buon senso e, in molti casi, di semplice e rivoluzionario buon cuore.

1 commento:

  1. A proposito di imprenditori italiani, l'ottanta per cento dichiara di meno dei loro dipendenti.
    Ad esempio:
    Fisco, scoperti coniugi "nullatenenti"
    nascondevano 200 milioni all'esteroDenunciati un imprenditore e la moglie:
    l'anno scorso avevano dichiarato redditi per 5 euro, pur avendo appena incassato
    65 milioni dalla vendita di 180 ettari di terreno pregiato attraverso una
    società con sede in Lussemburgo
    L'operazione di verifica sull'imprenditore è stata condotta dalla Guardia di
    finanza di Venezia.
    La verifica ha portato gli agenti fino a due società con sede in Lussemburgo,
    dietro le quali c'era però un imprenditore italiano di 68 anni quasi sconosciuto
    al Fisco; nel senso che dal 1997 al 2008 non aveva mai presentato una denuncia
    dei redditi, mentre per gli anni di imposta 2009 e 2010 aveva iscritto in
    dichiarazione, rispettivamente, le somme di 4 e 5 euro. Sua moglie, d'altra
    parte, aveva dichiarato nel 2010 "redditi" per un euro. (La Repubblica, 24 novembre 2011)

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