domenica 15 gennaio 2012

COSTA CONCORDIA, LE ACCUSE AL COMANDANTE

Francesco Schettino è stato invitato a risalire sulla nave per coordinare le procedure di evacuazione. Ma lui non l’ha fatto

Sarebbe stato piu’ volte invitato a risalire sulla nave dal personale della guardia costiera Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia. Lo si apprende da fonti qualificate.

SCHETTINO GIU’ – Quando i militari convogliati all’isola del Giglio dalla Capitaneria di porto di Livorno hanno individuato Schettino giu’ dalla nave (intorno a mezzanotte e trenta, secondo quanto si apprende), secondo quanto appreso gli hanno ricordato le proprie responsabilita’ e la gravita’ del suo comportamento in qualita’ di comandante, invitandolo a risalire a bordo per coordinare le procedure di evacuazione, come prevede la legge. Schettino, sempre secondo quanto appreso, avrebbe assicurato che sarebbe risalito a bordo della ‘Concordia’, ma questo non e’ mai avvenuto.

LA PAROLA ALLA DIFESA – - ‘E’ stata una manovra di emergenza, avvicinarsi cosi’ tanto alla costa e’ stato l’unico modo per evitare che la nave affondasse in mare aperto’. E’ la versione del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, affidata al suo legale avvocato Bruno Leporatti. Schettino e’ in carcere sottoposto a fermo di pg con l’accusa di omicidio volontario, naufragio e disastro. ‘Non condivido l’impostazione dell’accusa – dice l’avvocato Leporatti – aspettiamo di leggere gli atti della procura e che il gip fissi l’interrogatorio di garanzia il mio assistito esprime il proprio cordoglio nei confronti delle vittime ma tiene anche a difendere la correttezza delle propria manovra. Il mio assistito e’ sconvolto e costernato’. (ANSA)




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