In omaggio al principio di generalizzazione, adesso si potrà dire tranquillamente “Quei ladroni degli onorevoli”. Perché la disavventura capitata all’onorevole Paola Goisis ha dell’incredibile. Dell’accaduto parlano due giornali, Libero e il Giornale. Il quotidiano di Belpietro nel Graffio:
Cos’hanno in comune spogliatoi di calcetto, posteggi accanto a campi rom e aule del Parlamento? Che non ci puoi lasciare oggetti di valore incustoditi. A Paola Goisis, deputata leghista, alla Camera è sparito un collier da tremila euro. Fini pensa a un cartello all’ingresso: «La presidenza declina ogni responsabilità…»Il Giornale invece entra più nel dettaglio:
È la leghista Paola Goisis l’ultima vittima dell’onorevole Arsenio Lupin. È ancora ignota l’identità del ladro che si aggira alla Camera, ma il suo bottino è ben noto: penne, telefoni cellulari, iPad, computer portatili e perfino navigatori satellitari. Ma soprattutto cappotti (anche una pelliccia di visone) e portafogli. «Non si può stare tranquille nemmeno alla Camera, sparisce di tutto…», si è lamentata l’esponente del Carroccio, che ha raccontato così il furto: «Un mesetto fa ho commesso l’errore di lasciare la mia borsa, quella blu con il logo della Camera, su un divanetto del Transatlantico perch´ dovevo votare. E poi…». Per il furto la Goisis verrà rimborsata con appena 600 euro contro i 3mila del valore della collana.
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