mercoledì 4 gennaio 2012

TUTTE (O QUASI) LE TASSE DI BERLUSCONI E BOSSI

Sottotitolo del POST:  ovvero quelle tasse che LIBERO ed IL GIORNALE attribuiscono erroneamente al governo MONTI.....

Sta andando esattamente come avevamo previsto. Berlusconi, spalleggiato da Libero e Il Giornale, sta facendo credere agli italiani che tutte le tasse che ha introdotto, in particolar modo negli ultimi sei mesi della propria esperienza di governo, siano opera di Monti. Non passa giorno, infatti, senza che il Nostro non rimarchi quanto segue: non ho mai messo le mani nelle tasche degli italiani quando ero domiciliato a Palazzo Chigi; e se quivi fossi rimasto, avrei continuato a ridurre la spesa corrente, al contrario del Professore, anziché inasprire la pressione fiscale.Ecco due sue recenti dichiarazioni sull’argomento:Solo da tale presa di coscienza, oltreché da un’umile autocritica, potrà derivare la salvezza del centrodestra. Gli elettori, infatti, sanno benissimo che Berlusconi li ha turlupinati e fiscalmente vessati. Nasconderlo – o peggio far credere loro che le tasse che ha introdotto siano opera Monti, come un giorno sì e l’altro pure fanno i gazzettieri di Libero ed Il Giornale, ultimamente –, serve solo a farli incazzare ancor di più: essi, infatti, attendono delle scuse, non di essere trattati quali coglioni; e finché non le avranno ricevute, non prenderanno neanche in considerazione l’ipotesi di tornare a votare per la succitata coalizione (come tutte le rilevazioni demoscopiche evidenziano).

«Fino all’estate scorsa abbiamo sempre tenuto i conti in ordine tagliando le spese invece di aumentare le imposte. Ora però con le nuove tasse si finirà per comprimere i consumi e portare in recessione l’economia» (Il Giornale).
«Io sono quello che non ha mai messo le mani in tasca agli italiani, lui è ricorso a un mare di tasse per fare la sua manovra, non c’è continuità tra il mio governo e questo» (il Corriere della Sera).
Naturalmente, si tratta di sesquipedali balle. Il Cavaliere, infatti, come sanno tutti quelli che usano leggere i quotidiani (e che dovrebbero essere i soli ad usufruire dell’elettorato attivo), ha lasciato la tolda di comando dopo aver regalato agli italiani 115 miliardi di nuove o maggiori tasse (Monti, invece, e almeno per ora, si è fermato a quota 18; anche se per Bankitalia, come vedremo in seguito, l’importo è più alto). Ed è per questa ragione che ha perso consensi tra gli elettori: ha tradito tutte le promesse elettorali e si è comportato come uno squallido catto-comunista. Ragion per cui merita, finanche oggi che non ha più responsabilità di governo e al pari di Bossi, profonda riprovazione: non solo perché a causa dei suoi balzelli l’Italia sta sprofondando, ma anche perché ha letteralmente calpestato e stuprato l’identità politico-culturale del centrodestra. Un vero e proprio crimine. E chiunque abbia a cuore le sorti di tale coalizione, anziché coprirne e servilmente le malefatte, dovrebbe ognora sottolinearlo e premurarsi di evidenziare quanto essa, in questa legislatura, abbia pericolosamente deragliato e smarrito la via maestra.

Ciò detto, siccome non ci sono solo connazionali di serie A – cittadini che s’informano e documentano e che, dunque, sanno perfettamente cos’abbia fatto il Satiro di Arcore, sul versante tasse, in questa legislatura –, ma ve ne sono, ahinoi, anche di serie B – segnatamente quelli, per intenderci, che si limitano a sfogliare La Gazzetta dello Sport e che rappresentano i 4/5 del cosiddetto popolo della Rete, dei blog e dei Social Network –, ebbene, per venire incontro a quest’ultimi, e per tentare di emanciparli dalla condizione di minorità in cui versano, qui si è deciso di elencare, sia pur sommariamente, i balzelli che il Grande Inceronato ha introdotto in questa legislatura.Per farlo, partiamo da un articolo che è talmente mistificatorio che sembra uscito dalla penna del Gran Cazzaro, ovvero Maicol Travaglio. È apparso su Libero e l’ha vergato Fausto Carioti (da notare anche il titolo):Passiamo, ora, ad un altro straordinario articolo (“Se tutto va bene, Monti ci ha rovinati”). Vergato, in questo caso, dal Principe delle Banderuole, al secolo Vittorio Feltri; uno che, al pari dell’ex fascista ed antisemita Eugenio Scalfari, ha cambiato, nel corso della propria vita, più partiti che capi di biancheria intima:Naturalmente, nessuna di queste cose è vere. Innanzitutto, l’Iva al 21% l’ha incrementata Berlusconi. Nel decreto Salva-Italia, infatti, è solo previsto che, nel caso in cui non si riuscissero a realizzare economie di spesa, si procederà ad un ulteriore inasprimento dell’imposta sul valore aggiunto nell’ottobre del 2012 (tra nove mesi).In secondo luogo, e come già detto, il prezzo della benzina è aumentato anche ad opera del Satiro di Arcore. In terzo luogo, Monti ha incremento il prelievo fiscale solo sul cosiddetto tabacco trinciato, che è quello che usa una ristretta minoranza di tabagisti: ovvero i fumatori di pipa e chiunque ami “fabbricarsi” sigarette in proprio. Gli altri fumatori, quelli cioè che acquistano sigarette confezionate, il salasso l’hanno subito a causa del Grande Inceronato. È quest’ultimo, infatti, che ha aumentato, dai 10 ai 20 centesimi (a seconda della marca), con la manovra di luglio, il prezzo delle bionde (e quello sui giochi, per far incassare all’Erario 1,5 miliardi di euro in più). L’aumento è in vigore dal 19 settembre (qui l’elenco dei rincari per ogni marca di sigarette).Quanto al taccheggio operato da Berlusconi, e checché ne scriva Feltri, ce ne facciamo descrivere l’ammontare dall’economista Mario Baldassarri:Non solo. Ai succitati 100 miliardi di nuove o maggiori tasse se ne devono aggiungere altri 15 introdotti con la Legge di Stabilità. Questo è il lascito di Berlusconi (anche se per Bankitalia, come vedremo in seguito, l’ammontare dello stesso è un po’ più contenuto).Ma vediamole nel dettaglio, alcune di queste imposte. Segnatamente (e solo) quelle introdotte nel biennio 2010-2011.1) Contributo di solidarietà a carico dei dipendenti pubblici, pari ad un prelievo del 5% sulla retribuzione eccedente i 90.000 euro e del 10% su quella eccedente i 150.000 euro.2) Contributo di solidarietà del 3% sui redditi superiori a 300.000 euro.3) Superbollo per le autovetture con potenza eccedente i 225 kW (306 CV).4) Aumento del prelievo, dal 12,5 al 20%, sulle rendite finanziarie (azioni ed obbligazioni). In vigore dal primo gennaio.5) Incremento, dal 6,5 al 10,5%, della tassazione sulle imprese energetiche (nota come: Robin Tax).6) Incremento del 10% dell’aliquota Ires a carico delle società che risultano essere in perdita da tre anni.7) Patrimoniale sul deposito titoli (altre informazioni, qui).8 ) Introduzione dell’Imu (originariamente prevista per il 2014 e anticipata da Monti). Rivendicata dallo stesso Berlusconi in un’intervista rilasciata a il Corriere della SeraÈ possibile che questo comporti l’introduzione di un’imposta simile all’Ici, da noi già prevista con il federalismo, ma completamente diversa rispetto alla precedente impostazione già nella nostra riforma. Dunque una continuità di linea con il nostro governo, con un probabile anticipo dei tempi rispetto al 2014 che noi avevamo previsto»).9) Incremento dell’imposta sull’Rc auto.10) Sblocco delle addizionali regionali Irpef.11) Prelievo aggiuntivo del 6% sulle vincite conseguite al Lotto e al SuperEnalotto (noto come: tassa sulla fortuna).12) Tassa sui divorzi.13) Rivalutazione degli importi dovuti in base agli studi di settore (che, in qualche modo, equivale ad un inasprimento del prelievo fiscale).14) Introduzione della tassa di soggiorno (o tassa sul turismo).15) Aumento, fino al 5%, dei pedaggi autostradali.16) Incremento dell’Iva al 21% e aumento delle accise su benzina e sigarette.Ci si ferma qui, ché altrimenti faremmo notte (anche se di balzelli da enumerare ce ne sarebbero ancora molti altri).Ciò che importa segnalare, a questo punto, sono le cifre fornite da Bankitalia, e che differiscono lievemente da quelle di Baldassarri, relative alle maggiori entrate, cioè tasse, introdotte con le manovre estive e la Legge di Stabilità. L’istituto di via Nazionale, nella persona del governatore Visco, ne quantifica l’ammontare, se non abbiamo fatto male i calcoli, in 96 miliardi e 964 milioni di euro, come si può appurare esaminando la Tavola 6 contenuta in questo documento a pagina 26 (e di seguito riportata).

Ieri la benzina ha toccato un nuovo record, arrivando a 1,722 euro al litro. Quella venduta lungo le strade della Penisola è già da qualche giorno la più cara d’Europa e lo dobbiamo al recente aumento delle imposte inserito nella manovra Salva-Italia(…) ”.
Un anno fa, nella tabella dei prezzi europei, la benzina italiana era al decimo posto, il diesel al settimo. In questi dodici mesi il prezzo finale è cresciuto di 25 centesimi per la “verde” e di 36 per il gasolio. Un rincaro addebitabile solo per il 25% all’andamento delle quotazioni internazionali del greggio. Il restante 75% è dovuto al balzo di Iva e accise (…)”.
Ecco. Il cittadino di serie B, leggendo l’ingannevole articolo del vice direttore di Libero, è indotto a ritenere che la colpa dell’inasprimento del prezzo della benzina sia soltanto del Professore (“lo dobbiamo al recente aumento delle imposte inserito nella manovra Salva-Italia”). Da nessuna parte, infatti, in esso si racconta che l’aumento dell’Iva, che pure grava in modo pesante sul prezzo finale del carburante, sia stato deliberato da Berlusconi. Così come pure si evita di ricordare che finanche il Satiro di Arcore abbia ritoccato le accise sulla benzina (il 23 marzo del 2011). E nemmeno si racconta che Monti, quelle stesse accise, le abbia incrementate di 10 centesimi. Dunque se il prezzo del carburante è aumentato di 25 centesimi in un anno, e questo incremento è dovuto per il 75%  “al balzo di Iva e accise”, per un totale di 18,75 centesimi, visto che il Bocconiano l’ha inasprito soltanto di 10 centesimi, e siccome la matematica non è un’opinione, vuol dire che il Berlusca, incrementando Iva e accise, l’ha fatto lievitare di 8,75 centesimi. In termini percentuali, grosso modo, significa che se oggi paghiamo la benzina 25 centesimi in più, rispetto ad un anno fa, la colpa è al 51% di Monti e al 49% di Berlusconi. Ma nell’articolo di Carioti, questo non lo si dice; e la responsabilità viene attribuita esclusivamente a Monti. Complimenti.

Non ci riferiamo alle dimissioni (che erano nell’aria) di Silvio Berlusconi (…), ma all’avvento di Mario Monti. L’arrivo di questi a Palazzo Chigi non ha favorito il cambiamento che molti speravano, e cioè il decollo dell’Italia, la ripresa economica e l’abbattimento dello spread, ma ha introdotto nel Palazzo motivi di divertimento assoluto. In altri termini, tutte le grane che c’erano all’epoca del governo di centrodestra sono rimaste, anzi, si sono aggravatele tasse sono cresciute, la gente va in pensione più tardi, l’Iva è aumentata, la benzina e i tabacchi e l’alcol sono rincarati – però ci viene da ridere (…)”.
La ricetta di Monti è questa: io governo, voi sganciate. Geniale. Come mai non ci aveva pensato quel babbeo di Berlusconi? Invece di seguitare a rassicurarci: non vi metterò le mani in tasca, poteva mettercele, e avrebbe salvato se stesso e noi. Non aspettavamo altro che aprire il portafogli e offrirne il contenuto allo Stato (…)”.
Ecco. Leggendo codesto pezzo, il cittadino di serie B, che tra l’altro ha una memoria molto corta, è indotto a ritenere, nell’ordine, che: 1) L’Iva è aumentata per colpa di Monti; 2) Idem dicasi per la benzina, i tabacchi e l’alcol; 3) Berlusconi non ha incrementato il prelievo fiscale nemmeno di euro.



«(…) E così è stata varata la “seconda manovra” di Ferragosto che anticipa l’azzeramento del deficit al 2013, da ottenersi con 100 miliardi di tasse in più rispetto al 2010, 75 dedicati a far passare il deficit da -71 nel 2010 a +4 nel 2013 e gli altri 25 destinati a finanziare aumenti di spesa corrente per 36 miliardi con taglio degli investimenti per 11 miliardi. Si potrebbe dire: “come la prima (manovra, quella di luglio, ndr), peggio della prima (…)”».
Queste cifre, si badi bene, Baldassarri le ha fornite in un articolo pubblicato, il 7 settembre scorso, su Libero, e non su Il Manifesto. E nessun esponente del centrodestra le ha mai contestate: né i ministri dell’allora governo Berlusconi, né i mammasantissima del Pdl o della Lega.
 Il punto è questo: in 17 anni, e lo si può verificare osservando il grafico di seguito riportato, non era mai capitato che il centrodestra, arrivato al governo, aumentasse le tasse. Mai. Sia pur di poco, infatti, esso era sempre riuscito a diminuirle.


 Questa volta, invece, le cose, e come abbiamo documentato, sono andate in modo decisamente diverso (tanto che la pressione fiscale, nel 2013, dovrebbe addirittura raggiungere il 48,4%, solo per effetto delle manovre berlusconiane).Far credere altro, e cioè che il Pdl e la Lega non abbiamo stuprato fiscalmente i contribuenti, e che le tasse da loro introdotte siano invece opera del professor Monti, oltreché immorale, e dunque non degno di una persona di destra, è controproducente: i cittadini, quantomeno quelli di serie A, infatti, votano sempre e solo col portafogli e sanno perfettamente chi li ha torchiati.E, in più, non amano essere presi per i fondelli.Da leggere anche: La strategia di Silvio: far credere agli italiani che i 115 miliardi di tasse che ha introdotto siano opera di Monti e  Il segreto bancario l’ha abolito Tremonti. Ma per quelli de Il Giornale la colpa è di Monti.P.S. Per completezza d’informazione, e sempre se non abbiamo sbagliato i calcoli, per Bankitalia (lo si può leggere a pagina 27, esaminando la Tavola 7) l’incremento delle tasse imputabile a Monti è pari, negli anni 2012-2013-2014, a 44 miliardi e 372 milioni.






Grazie a "CAMELOT, LA DESTRA IDEALE"

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