mercoledì 22 febbraio 2012

IL GABIBBO CHE NON E' IN NOI (PURTROPPO)


Per una volta, sono in totale disaccordo con quanto scrive Gramellini e questa è già una notizia.

Il vice direttore de La Stampa ci dice che "nella civiltà dello spettacolo il cittadino ha una sola arma di ribellione: i programmi televisivi specializzati come Le Iene o Striscia" per combattere i disservizi che quotidianamente siamo costretti ad affrontare in un paese che non smette purtroppo di non funzionare. Pessima soluzione a mio modo di vedere.
Mi chiedo: gli amici o parenti di quella paziente che per quattro giorni è stata in condizioni di tortura in un corridoio dell'ospedale di Roma, cosa hanno fatto per evitare alla loro cara questo atteggiamento bestiale ?
Ma veramente siamo giunti al punto che per ottenere giustizia bisogna rivolgersi al tribunale mediatico ?
No. Così non può e non deve essere. E' ora passata che ognuno tiri fuori il gabibbo che ha dentro di se, che denunci anche alzando la voce tali soprusi che non possono essere più ammissibili. Il problema, diciamolo, è che spesso siamo un popolo di pecoroni o di assuefatti, come nota lo stesso Gramellini. Il problema è che riusciamo ad assorbire dosi di nefandezze senza batter ciglio, in beata devozione ad una infinita pazienza.

Un paio di mesi fa mi sono trovato in un ospedale modello della mia regione, dove mia figlia doveva effettuare un piccolo intervento chirurgico. L'intervento è andato benissimo, il personale infermiere è stato semplicemente meraviglioso. Ma il post intervento ha mostrato una disorganizzazione di quel reparto ospedaliero tipica di un paese del terzo mondo. Non si sapeva chi dovesse provvedere a stilare la lettera di dimissioni, ed in una sorta di scaricabarile, mi sono addirittura trovato a portare mia figlia , operata il giorno prima, con la mia auto, in un altro ospedale cittadino dove un medico specialista che si divideva tra i due nosocomi, dopo ulteriori ore di fila,  ha provveduto a compilare i documenti per le dimissioni ospedaliere. Il gabibbo che è in me è esploso in tutta la sua meravigliosa efficienza. Ho preteso di parlare con il dirigente del reparto in cui mia figlia era stata operata. Ho preteso di parlare con il dirigente ospedaliero. Ho massacrato verbalmente il medico che con straordinaria naturalezza mi diceva che per ottenere le dimissioni ospedaliere, dovevo portare con la mia auto mia figlia dall'altra parte della città, nell'altra stuttura sanitaria. Bene: lo sapete cosa è successo ? Si è smosso il tribunale del malato, si è messo in moto un meccanismo perverso. Si è pensato bene di evitare, per il futuro, trattamenti del genere ad altri pazienti pediatrici. Mi hanno telefonato primari e dirigenti ospedalieri. Facendomi le scuse e ringraziandomi per aver denunciato il fatto.

Il gabibbo dentro di noi può fare miracoli.  E soprattutto sono miracoli quotidiani. Striscia e Le Iene sono l'eccezione. 

Del resto, lo diceva anche Edgar Lee Master in una sua poesia tratta dall'Antologia di Spoon River:

                        

Io non ero amato dagli abitanti del paese,
ma tutto perchè dicevo
proprio quello che pensavo,
e affrontato quelli che mi offendevano
protestando, direttamente, senza nascondere o covare
segreti rancori o risentimenti.
L’atto di quel ragazzo di Sparta fu molto apprezzato,
che nascose il lupo sotto il mantello
lasciandosi divorare senza un lamento.
Ci vuole pù coraggio, io credo, a staccarsi il lupo di dosso
per combatterlo apertamente, anche per la strada,
in mezzo a polvere e urla di dolore.
La lingua può anche essere un membro ribelle –
ma il silenzio avvelena l’anima.
Biasimatemi se volete – io sono contento.

Edgar Lee Masters, Dorcas Gustine, da Antologia di Spoon River.

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