giovedì 29 marzo 2012

L'ART. 18 E LE MACERIE

di ALESSANDRO ROBECCHI

Fatale distrazione del governo tecnico: “Quando abbiamo messo la dinamite sotto l’articolo 18 non abbiamo pensato alle perdite umane” – Monti visita la Cina e porta in dono migliaia di operai italiani in terracotta – Ancora una volta ci pensa il volontariato: milioni di precari pagheranno le spese per i soccorsi ai lavoratori licenziati – Un dramma nel dramma: ricompare Veltroni.

E’ allarme presso la protezione civile e i vigili del fuoco per la scomparsa di alcune centinaia di migliaia di lavoratori. I soccorsi sono mobilitati, le ricerche sono state avviate, ma ancora non è chiara la dinamica dei fatti. Un testimone dice di aver visto una enorme massa di persone scomparire nel nulla: “Stavano transitando in fila indiana nello Statuto del Lavoratori, passavano dall’articolo 17 all’articolo 19, ma in mezzo si è aperta una voragine e non li ho visti più”. La causa più probabile del disastro è dunque il cedimento dell’articolo 18, fatto saltare con la dinamite dagli artificieri del governo Monti. “Non chiedete a me – dice Elsa Fornero – io eseguo solo degli ordini, faccio quello che mi dice Monti, che fa quello che gli dice l’Europa, che fa quello che gli dicono le agenzie di rating”. Un artificiere del governo confessa qualche dettaglio in più: “Monti stava per partire per la Cina e il Giappone ed era molto indeciso su quale regalo portare. Poi gli è venuta l’idea di donare ai mercati dell’est lo scalpo di qualche centinaio di migliaia di lavoratori, un bel regalo, no?”. Intanto, le ricerche dei lavoratori scomparsi nel crollo del’articolo 18 continuano senza sosta: pochissimi di loro avranno un reintegro nel posto di lavoro, agli altri verranno consegnate alcune banconote e resteranno dispersi. Il governo, intanto, continua a presentare l’attentato dinamitardo all’articolo 18 come se fosse una riforma. “E’ vero che scompariranno moltissimi posti di lavoro – dicono al ministero del welfare – ma serviranno un sacco di avvocati, e questo è un grande salto di qualità”. Date le particolari condizioni economiche del paese, comunque, si discute molto di come pagare i soccorsi. “C’è la crisi – dicono a Confindustria – e non possiamo permetterci di spendere troppi soldi per cercare migliaia di lavoratori dispersi”. Ma il governo ha una soluzione anche per questo: “Tranquilli, i soldi si troveranno. Ad esempio aumentando i contributi ai lavoratori precari”. Una soluzione che mette d’accordo tutti, insomma. Tutti i padroni, s’intende.

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