giovedì 22 marzo 2012

SORGE IL DUBBIO

Sorge l'atavico dubbio che se in concomitanza del varo della riforma del lavoro il famigerato spread sia passato nel breve volgere di  qualche ora (o giorno) da 275 punti a 316 punti (+ 41 punti, ovvero circa 7 milardi annui di maggiori costi per interessi sul debito pubblico) significhi che il mercato abbia sonoramente bocciato la predetta riforma. 
Perchè così  come castigava Silvio (575 punti il suo record), il mercato non guarda in faccia a nessuno.
Benchè meno alla Fornero.



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