venerdì 6 aprile 2012

LA FINE DI UN SOGNO

Se anche i nudi e puri di "Roma Ladrona" rubavano, allora siamo veramente giunti al capolinea. Ci hanno rotto gli zebedei per un ventennio con il popolo padano che andava difeso, con la loro superiorità morale, con l'efficienza del nord sbandierata ad ogni comizio. Ed ora eccoli lì, come un Lusi qualunque, uno Scajola delle valli bergamasche, o un Cosentino delle alpi occidentali.
Patetici verrebbe da dire.
Ed in questo momento, forse, il pensiero deve andare a quella gente che ci aveva creduto. Aveva creduto ad un illusorio sogno. Facendo politica attiva. Nelle sedi, nei banchetti in mezzo ai paesotti ed alle città per raccogliere firme per le battaglie leghiste. Pensavano di rappresentare ed essere rappresentati da un qualcosa di diverso.

Oggi, si ritrovano con un fazzoletto verde in mano e nulla più.

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