Quante volte avete sentito mediocri rappresentanti della Lega Nord nei vari talk show, accusare il governo Monti apostrofandolo come il "governo dei banchieri e dei poteri forti". E quante volte, avete sentito elettori leghisti ripetere questa teoria come se gli stessi leghisti fossero totalmente avulsi dal sistema di potere bancario.
Bene date un'occhiata a questi dati:
LE MANI DELLA LEGA SULLE BANCHE
I suoi uomini sono saldamente piazzati nelle fondazioni che controllano le più importanti banche del Piemonte e del Lombardo-Veneto.
LOMBARDIA: rispondono direttamente a Giancarlo Giorgetti e Roberto Maroni:
Massimo Ponzellini (Popolare di Milano); Luca Galli (Fondazione Cariplo); Rocco Corigliano (Fondazione Cariplo); Marcello Sala (Intesa Sanpaolo)
PIEMONTE è Calderoli a comandare, la cui consorte Gianna Gancia, presidente della provincia di Cuneo ha piazzato una sua collaboratrice, Giovanna Tealdi, nel Consiglio generale della Fondazione Caricuneo, socia dell’importante gruppo Ubi Banca.
Rispondono direttamente a Roberto Calderoli e Roberto Cota:
Giovanna Tealdi (Fondazione Cr Cuneo); Giovanni Quaglia (Fondazione Crt Torino); Domenico De Angelis (Popolare Novara)
VENETO sono il governatore Zaia e l’ambizioso Flavio Tosi a farla da padrone sulle nomine nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Cariverona, che ha quasi il 5% di Unicredit e che ha avuto un ruolo di punta nella cacciata di Profumo, tanto da aver suscitato i malumori dei loro compagni di merende lumbard che l’hanno presa come un’invasione di campo.
Rispondono direttamente a Luca Zaia e Flavio Tosi:
Amedeo Piva (Fed. Bcc Veneto); Giovanni Maccagnani (Fondazione Cariverona); Cesare Locatelli (Fondazione Cariverona); Damiano Monaldi (Fondazione Cariverona); Giuliano Lunardi (Fondazione Cariverona); Serena Todescato Serblin (Fondazione Cariverona); Michele Romano (Fondazione Cariverona); Paolo Richelli (Fondazione Cariverona); Claudio Ronco (Fondazione Cariverona); Sergio Genovesi (Fondazione Cariverona).
Fonte: Le mani della Lega su banche aziende ed enti pubblici, L’Espresso.
Il Carroccio oggi, grazie alle nomine delle Fondazioni che spettano ai sindaci, può influenzare le nomine di Intesa-Sanpaolo (di cui sono azionisti le Fondazioni Compagnia di San Paolo con il 9,8%, Cariplo con il 4,6% e la Cassa di risparmio di Padova e Rovigo con il 4,1%) e Unicredit (dove figurano Cariverona con il 4,9% e la Cassa di Risparmio di Torino con il 3,6%). «Le Fondazioni sono nate da banche di iniziativa pubblica e devono restituire al territorio le rendite di patrimoni costruiti con i soldi investiti da cittadini e imprese», insiste Tosi.
Tutto bene, allora?
Nessun commento:
Posta un commento