giovedì 18 ottobre 2012

NIKITA

Grazie a IL FOGLIO

La Nikita del Cav. spara a tutti i vecchi colonnelli e lancia il nuovo partito

Da Alfano a Scajola, da Frattini a La Russa, da Verdini a Cicchitto. “I voti sono sempre stati solo di Berlusconi”

Roma. Alfano? Kaput. La Russa? Kaput. Frattini? Kaput. Cicchitto? Kaput. Gasparri? Kaput. Daniela Santanchè è una fredda sterminatrice di nomenclature, la Nikita di Silvio Berlusconi, tacchi alti, passo leggero, e una quarantaquattro magnum in pugno: “L’apparato è un cancro”, spara. “Il Pdl va azzerato, chi ha un incarico adesso si deve dimettere a cominciare dal segretario Alfano fino all’ultimo dei coordinatori provinciali. Chi ha più di tre legislature alle spalle non va più candidato in Parlamento, deve sparire”. Claudio Scajola, per esempio? “Uno che non sa spiegare come e perché ha una casa al Colosseo ha evidentemente qualche problema, non giudiziario, ma intellettivo. Io non lo candiderei a prescindere”. Così Santanchè descrive la rivoluzione culturale di Mao Tze Cav.: “Un movimento liquido, che rifiuta il finanziamento pubblico, composto soltanto da gente che ha un reddito autonomo dalla politica, perché fare politica non può essere una professione. In questo momento il Pdl è peggio della Dc. Dobbiamo rappresentare anche una discontinuità rispetto all’esperienza di Mario Monti. Chi sostiene Monti non può restare con noi”. E se Alfano non volesse azzerare né sciogliere il Pdl, com’è possibile e persino legittimo? “Allora, se proprio ci tiene, che se lo tenga il Pdl. Ci stia lui. Gli faccio tanti auguri”.

Lunedì scorso la pasionaria del berlusconismo lo ha detto in faccia ai coordinatori nazionali del Pdl, Denis Verdini e Ignazio La Russa.“E’ finita”, ha detto loro guardandoli negli occhi: “Dovreste fare un passo indietro”. E che hanno risposto? “Verdini era d’accordo”. Oggi Santanchè è persino più spietata e descrive in questi termini la sensazione che prova ogni qual volta varca la soglia di Via dell’Umiltà, la sede del partito guidato da Angelino Alfano: “E’ come prendere un ascensore per Marte”, dice. “Quelli del partito ancora non hanno capito che la festa è finita, fi-ni-t-a. Perdiamo un punto percentuale al giorno. Si devono dimettere. Il loro partito va azzerato, torniamo al partito di plastica, a me la plastica piace moltissimo, abbiamo bisogno di una organizzazione leggera, di un partito liquido, all’americana, un centro commerciale più che un monomarca, ma con facce pulite: il 50 per cento delle liste del nuovo movimento dovranno essere composte da gente che non è mai stata in Parlamento”. Anche il Cavaliere ha più di due legislature alle spalle, non si candida nemmeno lui in Parlamento? “Io parlo seriamente, è ovvio che Berlusconi è al di sopra di ogni discussione. Lui è il capo”.

Per gli altri invece non c’è scampo? Nessuna deroga, neanche per un fondatore di Forza Italia e galantuomo come Antonio Martino? “Martino è un economista e una persona di indubbia qualità. Ma intanto è necessario che i dirigenti si dimettano subito”. Fabrizio Cicchitto non è d’accordo. “E chi se ne frega? Se ne devono andare, a cominciare dal nocchiero Alfano: quando la barca affonda è sempre colpa del capitano”. Ma se Alfano è capitano, Berlusconi è ammiraglio. “Berlusconi è l’unico che ha coraggio, gli altri hanno palle di velluto. Lui sarebbe disposto a fare un passo indietro per costruire un più grande rassemblement dei moderati, sono gli altri, i culi di piombo, che non mollano, affezionati a uno strapuntino di potere che sarà una tomba per tutti”. Ma il rasseblement dei moderati non si fa, Casini ha detto che non se ne parla proprio. “Non importa, a maggior ragione il Pdl va sciolto senza ulteriori indugi. Dobbiamo cancellare questo orribile partito, scaricare nello sfasciacarrozze i rottami e gli impresentabili che siedono in Parlamento e dobbiamo pure rottamare Monti e tutti quelli che vorrebbero riproporlo nella prossima legislatura”.

Chi ha i voti e chi no
Franco Frattini e Mariastella Gelmini sono considerati montiani, vuole rottamare anche i due ex ministri? “Il Sole 24 Ore ha pubblicato un sondaggio inequivocabile: il 70 per cento del nostro elettorato boccia Monti e anche il 70 per cento dell’elettorato di Grillo, cioè i giovani, è contro il governo tecnico. E’ evidente che sostenere Monti, e restare sotto l’ombrello fallimentare del Pdl, è un suicidio di massa”. Molti uomini e donne del berlusconismo però non sono d’accordo. “E allora che se ne vadano. Nel nuovo centrodestra non c’è posto per chi sostiene il governo tecnico”. Perdereste dei voti privandovi di alcuni uomini che in questi anni sono stati protagonisti accanto al Cavaliere? “I voti li ha presi sempre e solo Berlusconi”. Frattini non ha voti? “Nel Pdl venivano dati ruoli importanti a gente senza titoli per meritarseli. Questo ha creato problemi evidenti: tutti hanno pensato di potere fare i ministri. Berlusconi, come sempre, è stato troppo generoso. Anche sulla leadership: dopo Alfano non ci saranno altri beneficati”.

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