mercoledì 6 ottobre 2010

LETTERA A BERSANI

Caro Bersani,
l’altro giorno ero su Facebook e ti ho pensato. Sono un fan del gruppo Annozero. E tra i post che pubblicizzavano la puntata di Giovedì scorso, mi ha colpito quello di una giovanissima ragazza. Recitava più o meno così: “che bello, questa sera ad Annozero c’è Nicky Vendola, l’unico che ancora riesce a provocarmi un’emozione”. Ed allora ho riflettuto. Ho riflettuto sul fatto che la politica è anche bisogno di sognare, arte del trasporto, del trascinare, del conquistare consensi penetrando l’animo, oltre che, ovviamente, dell’esaudire i bisogni materiali dei cittadini. E penso che invece, quando ti vedo in TV, la mia attività onirica subisce un brusco stop. Anzi, penso che il tuo apparire corrisponda spesso alla repressione di ogni ispirazione ottimistica. Purtroppo. Ti osservo, nelle tue fattezze, nella tua cadenza dell’interloquire, e penso alle rate del condominio da pagare, alle bollette delle mie utenze domestiche, ed al mio stipendio eroso dall’inflazione. E mi incupisco.
Penso ad un rinnovamento che il partito che guidi non vuole conoscere. Penso allo statuto del Pd che all’art. 22 recita che nessun parlamentare nazionale o europeo può svolgere più di tre mandati. E penso che i vari Fassino (e consorte), D’Alema o Veltroni, di mandati ne hanno fatti una decina.  Mi soffermo dunque su questo tragico dato. Su un partito che si dà delle regole e non rispetta. Sulle tue promesse sempre più Berlusconiane. Ad Agosto ci avevi detto che nel mese di Settembre il Pd avrebbe messo in atto la più grande operazione di Porta a Porta per informare l’elettorato e destarlo nel tragico momento socio/economico che stiamo vivendo. Siamo ai primi di Ottobre. E l’unico Porta a Porta che ti ha visto protagonista è stato quello condotto dal sempiterno Bruno Vespa.
Caro Bersani, guardati intorno. Nessuna opposizione al mondo avrebbe perso consenso in un contesto come quello Italiano con la destra che litiga a giorni pari e dispari. Con la coalizione al governo una volta formata da quattro gambe (Berlusconi-Fini-Casini-Bossi) che ormai si è ridotta ad un misero bipede molto nordico (Berlusconi-Bossi). Sarebbe bastato poco per crescere in consensi elettorali. Dire tre o quattro cose sensate. Nulla di più.
Caro Bersani, non so cosa succederà tra 6 mesi o un anno. Non capisco più cosa sia il PD. Non lo capisco a tal punto che per ritrovare il significato di questo agglomerato di pseudo progressisti, ho dovuto aprire il dizionario di Italiano.
Alla voce PARTITO ho trovato la seguente definizione: associazione di cittadini aventi una finalità politica comune.
Poi ho scorso gli altri vari significati del termine. E purtroppo ho trovato questo:
PARTITO:  participio passato del verbo PARTIRE.
Ecco, io un po’ pragmatico e pessimista, alla vista dello stato dell’arte dell’attuale PD, mi affiderei più a questa seconda definizione.
L'INTERESSATO

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