mercoledì 24 novembre 2010

MUSSOLINI/CARFAGNA (VAJASSE'S STORY)

Dal blog di Claudio Sabelli Fioretti

Alessandra Mussolini, del Pdl, con il suo cellulare fotografa Mara Carfagna, del Pdl, che parlotta con Italo Bocchino, del Fli.
Mara Carfagna se ne accorge e le dice: “brava brava”. E poi: “Vergognati”.
Mara Carfagna annuncia le dimissioni da ministra, da parlamentare e da iscritta al Pdl.
Silvio Berlusconi, da Lisbona, fa sapere che Mara Carfagna non è un problema. Ma la chiama “signora Carfagna”.
Mara Carfagna in una intervista al Mattino dice che il gesto di Alessandra Mussolini è stato di pessimo gusto. E che Alessandra Mussolini è una vajassa.
Gli italiani corrono a controllare sul dizionario Scampia-Italiano che cosa significa vajassa.
Vajassa vuol dire popolana, portinaia, serva ma anche mignotta.
Alessandra Mussolini si arrabbia. “Vajassa a me?”. Dice che appena incontra Mara Carfagna le restituisce gli insulti e le fa sbarrare ancora di più i suoi occhioni.
Alessandra Mussolini dice che non voterà la fiducia ad un governo del quale fa parte Mara Carfagna. A meno che Mara Carfagna non le chieda scusa.
Alessandra Mussolini rivolge un appello a Silvio Berlusconi e lo affida a Valerio Staffelli di Striscia la Notizia: “Attento Silvio che Mara va con Bocchino, non farti infinocchiare”.
Mara Carfagna fa una lunga telefonata con Gianni Letta. Ma non si fa convincere a ritirare le dimissioni.
Alessandra Mussolini bacia sulla bocca Cosentino alla buvette di Montecitorio.
Cosentino le assicura la solidarietà di tutti i deputati campani.
Alessandra Mussolini dice che voterà la fiducia a Berlusconi.
Alessandra Mussolini dice: “Mara Carfagna ha detto vajassa a me? E’ il bue che dà del cornuto all’asino”.
Le donne del Pdl somno in imbarazzo: difendere Carfagna o difendere Mussolini?
Ho nostalgia del bunga bunga.
Dimenticavo: sembra incredibile ma il problema è quello dei rifiuti, dei termovalorizzatori, delle discariche, della camorra.

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