I miei cento lettori conoscono perfettamente la mia opinione sulla perdita di senso critico del popolo italiano, sulla assuefazione che è pervasa nella nostra società, su quel sentirsi perennemente "piacevolmente insensibili" al cospetto di ogni malefatta che la nostra classe politica ci propina. Come se non ci fosse antidoto alla dose di sonnifero che ci viene quotidianamente offerta.
Stamane, vagando tra la rete, ho trovato questo scritto che descrive perfettamente il mio pensiero:
"Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. [...] Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti".
da Indifferenti, La città futura,
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