domenica 10 aprile 2011

INSIDE FUKUSHIMA

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Ecco dei giornalisti veri, con le palle. Una troupe è entrata in auto dentro la zona deserta attorno Fukushima. Il beep del rilevatore di radioattività si fa sempre più intenso man mano che si avvicinano al reattore. Lo scenario è da brividi, tipo fallout nucleare.

Si prova pietà per i cani randagi e gli altri animali abbandonati al loro destino, vittime delle radiazioni e dell'inscoscienza umana. L'area è in tutta evidenza destinata a diventare un cimitero radioattivo off-limits probabilmente per secoli. Qualcuno però a quanto pare, leggendo le cronache giapponesi, starebbe comunque cercando di tornare nell'area intorno alla centrale per recuperare i propri beni personali. A questo proposito il segretario capo di gabinetto Yukio Edano giorni fa ha lanciato un appello chiedendo alle persone di evitare di mettere in atto questo tipo di comportamenti, per l'ovvia pericolosità della zona contaminata, anche se, alla domanda di un giornalista, ha risposto che una volta terminati gli esami in atto forse si potrà fare ritorno per periodi di tempo limitati in alcune zone. Per quanto lo iodio sia un problema temporaneo (fra un po' di giorni la metà sarà xeno, fra un anno solo 1/(2^40) parti saranno ancora iodio, e c'è da tenere presente che superare il limite in stato di emergenza conta fino a un certo punto), c'è da ricordare che comunque un campione d'acqua salata preso dal bacino del reattore 2, ha rivelato iodio radioattivo 7,5 milioni di volte superiore al limite di legge. E sono stati trovati campioni di sabbia con radioattività sempre superiore al limite legale sulla spiaggie di Ibaraki, la prefettura subito a sud di Fukushima, circa 150 km di distanza. Nel frattempo la TEPCO ammette candidamente di scaricare nell'Oceano acqua radioattiva, con la benedizione del governo giapponese. A questo proposito lo stesso Edano informa che i pescatori saranno risarciti per i danni prodotti dalla centrale, al pari delle vittime del terremoto: fanno parte "naturalmente" delle vittime, ha detto. Nonostante le rassicurazioni di qualche italiano, i pescatori giapponesi invece sarebbero invece "molto incazzati" (e c'è da capirli).

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