mercoledì 31 agosto 2011

BOSSI, LE MILLE BALLE VERDI E LE MARCE INDIETRO PADANE

Aveva urlato ai quattro venti che le pensioni dei lavoratori del nord non si toccavano......

Aveva riempito di pernacchie chiunque avesse messo in dubbio questo concetto........

Insomma, ci aveva messo la faccia. O quello che rimane della sua faccia......

Poi, il vertice di Arcore. E le correlate novità......


Roberto Menia - Repubblica  30 Agosto 2011:

Per la prima volta si tocca una platea di lavoratori che finora era stata largamente esclusa dai correttivi. Sono per lo più lavoratori precoci, spesso operai residenti nelle regioni del Nord. Lavoratori che sono andati in fabbrica a 18 anni, e anche prima, e che in media lasciano il lavoro intorno ai 58 anni, molto prima dei 65 previsti (60 per le donne) per la pensione di vecchiaia. Il governo stima di poter ricavare da questa misura 500 milioni il primo anno di applicazione, cioè il 2013; un miliardo l’anno successivo, e poi tra 1,2 a 1,5 miliardi dal 2015 in poi. Di certo è una misura strutturale e che, come tutte quelle che riguardano le pensioni, permette di “fare cassa”. Difficile quantificare il numero di lavoratori interessati.


Ma continuiamo ad esaminare questo caso umano pietoso che ormai la Lega Nord rappresenta.

E' chiaro a tutti ormai, che i vari Calderoli, Bossi Senior e Trota Junior, quando vanno ai vertici di Arcore, eccedono nella venerazione di Bacco (a Villa S. Martino, la qualità dei vini è fuori discussione). Lo testimonia il fatto che quando questi statisti con i fazzoletti verdi escono dai vertici con il premier cantano sempre vittoria.
 E fanno cantare vittoria ai loro house organ. Questa sotto è la Padania di ieri. In sintesi, la Lega ce l'ha sempre duro. Ed ovviamente impone sempre la propria linea.



Poi passano le sbronze. Calderoli riassume una colorazione del viso quasi normale (cosa che gli capita un paio di giorni all'anno), il gotha leghista riacquista un pò di lucidità anche perchè nelle valli padane volano impropri ed insulti di ogni tipo contro quella classe dirigente padana ormai allo sbando.

E così, oggi, la PADANIA, non sa più che pesci prendere:


E si riassiste impietosamente alla solita storia. La LEGA va ai vertici di Arcore. Concorre pienamente all'assunzione di corpose decisioni politiche. Poi, quando qualcuno spiega a questi quattro fazzoletti verdi da strapazzo il significato di ciò che si è approvato, inizia la pietosa marcia indietro. Si chiedono cambiamenti. Si cerca di porre rimedio.

Ma resta il problema di fondo:  non sanno quello che fanno. Non lo capiscono. E ricorrono sempre all'indomani per mettere le pezze e prendersi i meriti. E' la Lega di lotta e di governo. O meglio, di lotta, perchè l'unica cosa che sanno governare è la disposizione delle bottiglie nelle cantine di Arcore.


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