giovedì 1 settembre 2011

PENATI, SCAJOLA E LE ABERRANTI PRESCRIZIONI

Facciamo una dovuta premessa: in Italia esiste una aberrante legislazione sulla prescrizione del reato di corruzione che grazie ad un provvedimento studiato ad personam per i molteplici procedimenti giudiziari del premier è tuttora vigente e semina danni più del colera.

Accorciati dunque, per legge, i termini prescrittivi di uno dei classici reati dei colletti bianchi (mandando automaticamente al macero migliaia di processi) abbiamo automaticamente regredito la nostra credibilità internazionale al pari (senza offese per lo stato africano) di quella dello Zambia.

Però i distinguo servono sempre a qualcosa. Ho molto apprezzato la lettera di Penati, sperando che si traduca ovviamente in fatti. L'ex presidente (PD) della Provincia di Milano, inerentemente al proprio procedimento giudiziario noto a tutti (tangenti Milano-Serravalle) ieri ha dichiarato:

«lo sviluppo delle indagini è ancora lontano dall'essere concluso e oggi la mia situazione di indagato si sostanzia nell'aver ricevuto un avviso di garanzia e la notifica dell'avviso della proroga delle indagini. Chi mi conosce sa che non sono il tipo che si accontenta di scorciatoie o espedienti»

Insomma, Penati rinuncia alla prescrizione.

Molto bene. Ora però speriamo che quanto promesso da Penati sia emulato anche da Scajola e, soprattutto dal nostro premier.

In maniera tale da poter esaltare la virtuosità e l'etica dei nostri politici a prescindere dallo schieramento di appartenenza......

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