lunedì 31 ottobre 2011

VIRGILIO ERA UN TERRONE

Favoloso a Mantova: l'assessore al turismo si scaglia contro la celebrazione del poeta perché «se n'è andato a Roma, poi in Calabria, infine a Napoli, insomma ci ha traditi». E aggiunge: «Molto meglio il padano Teofilo Folengo»

Cara Mantova, bentornata in Lombardia". Così esultava Roberto Formigoni l'anno scorso per la città lombarda espugnata dal centrodestra. Non calcolava la Tunisia. Proprio il viaggio in Tunisia fatto dal sindaco del Pdl Nicola Sodano per negoziare il prestito del raro mosaico di Virgilio tra le Muse per la grande mostra virgiliana aperta a Palazzo Te il 15 ottobre ha scatenato la Lega, alleata di giunta sempre più inquieta: cultura sprecona, costi eccessivi. In più, la provocazione dell'assessore al Turismo, Vincenzo Chizzini: era meglio celebrare il poeta Teofilo Folengo, perché Virgilio, testuali parole, "se n'è andato a Roma, in Calabria, infine a Napoli, dove è sepolto. Ci ha traditi".

Ma non bastava Virgilio terrone.

Il parlamentare bossiano Gianni Fava ha bollato l'inaugurazione con gli ospiti tunisini (console, ministro, sindaco di Cartagine), presente la connazionale Afef Jnifen con Marco Tronchetti Provera, come "ricettacolo di soubrette a fine carriera".
L'estrema rozzezza dei toni ha fatto infuriare il mite sindaco Sodano, inasprendo i rapporti già tesi. Al punto che la parte oltranzista della Lega minaccia di ritirare i suoi assessori.

Chissà se il presidente Napolitano, già pesantemente offeso dal capogruppo leghista l'anno scorso, verrà a omaggiare Virgilio il 7 dicembre. Meglio la prima della Scala.

T. M. L'Espresso

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