domenica 10 ottobre 2010

CAPPUCCETTO ROSSO

Francesco Bei per LA REPUBBLICA
Maurizio Lupi è pessimista: «Se hanno tenuto sotto controllo le utenze del direttore del Giornale, in quelle telefonate ci può essere di tutto. Chiunque di noi quando parla al telefono lo fa in libertà, magari esagerando oppure scherzando: ma se un quotidiano pubblicasse quelle trascrizioni sarebbe un fatto allucinante».
Il timore inconfessato è che nelle intercettazioni sia finito proprio il premier. O lui direttamente, oppure una telefonata di un giornalista del Giornale che si vanta di aver parlato con il premier. Fornendo indirettamente argomenti a chi vuole individuare proprio il Cavaliere come «mandante» delle campagne giornalistiche dei suoi media. A partire dalla casa di Montecarlo e dal martellamento contro la famiglia Fini-Tulliani.

Da L’INTERESSATO
Caro Maurizio Lupi, perché sei così pessimista ? Se il premier  non ha compiuto le azioni che tu temi possa aver compiuto, da dove viene questo tuo timore e pessimismo ? Suvvia, tranquillizzati pure, noi lo sappiamo che Silvio Berlusconi non sarebbe assolutamente capace di dare ordini a Feltri o di dispensare qualche “caloroso consiglio”. Lui è un liberale. Un vero liberale. Mai e poi mai userebbe le sue televisioni o i suoi giornali per un proprio tornaconto personale. I suoi dipendenti, nelle redazioni dei giornali o delle televisioni controllate, sono dei professionisti al di sopra di ogni sospetto. Gente da premi Pullitzer per capirci. Prime firme che se hanno uno scoop mica stanno lì a dibattere se può tornar comodo a Silvio o meno, o se può disturbarlo o meno. No, loro pubblicano o raccontano. Non guardando in faccia nessuno. E sono assolutamente indipendenti nello svolgimento della loro professione.  Gente retta insomma. Inflessibile. Mica servi da quattro soldi !!!
Ma che bocca grande che hai…. è per mangiarti meglio.
Oh cazzo, avrò mica fatto confusione e sbagliato il finale della favola ?


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